Per la seconda edizione consecutiva di Copa América il Perù raggiunge le semifinali, una tripletta di José Paolo Guerrero stende la Bolivia nel quarto di finale tra le due sorprese della manifestazione.
Come quattro anni fa il Perù è nella storia della Copa América grazie a José Paolo Guerrero. L’attaccante ex di Bayern Monaco e Amburgo nel 2011 segnò una tripletta al Venezuela nella finalina che diede il terzo posto agli Incas, stanotte si è ripetuto abbattendosi come un ciclone sulla Bolivia e spedendo nuovamente il Perù tra le migliori quattro del continente sudamericano. Un risultato impensabile alla vigilia, frutto più che della casualità dovuta al calendario del grande lavoro fatto in pochi mesi dal CT Ricardo Gareca, uno che sempre nel 2011 aveva portato il Vélez a vincere il campionato argentino e a un passo dalla finale di Copa Libertadores. El Tigre ha preso in mano la squadra soltanto a marzo ma è riuscito comunque a fare una figura più che dignitosa visti i mezzi modesti a disposizione: la Bolivia è caduta sotto i colpi di Guerrero, ma Cueva e il redivivo Juan Manuel Vargas, così come Advíncula e Farfán, sono stati una costante spina nel fianco dei difensori boliviani. Sulle fasce i biancorossi hanno dominato in lungo e in largo, mettendo in mostra tutte le lacune della Verde, che non riesce a raggiungere la semifinale come accaduto nell’edizione casalinga del 1997: lontano dall’altura di La Paz per la Bolivia è storicamente stato sempre tutto molto complesso.
PRIMO TEMPO
Molto più in palla il Perù, fin da subito è chiaro che la differenza tra le due squadre in campo è netta e Quiñónez è chiamato al primo intervento al 4′, su punizione di Farfán bloccata in due tempi. Andini padroni del campo, Guerrero in azione solitaria calcia alto da fuori al 9′, i pericoli per la Bolivia arrivano non solo dalle iniziative avversarie dalle fasce ma anche per errori propri: Quiñónez incespica sul pallone ed evita a fatica di farsi portare via palla, poi al quarto d’ora sbaglia l’uscita su un corner ed è fortunato che sulla linea salva Hurtado, dal nuovo angolo sponda di Pizarro e deviazione di Cueva sopra la traversa. Il gol è ormai nell’aria e arriva al 20′, Juan Manuel Vargas pennella un cross come suo solito forte e teso a centro area per il colpo di testa di José Paolo Guerrero, che anticipa Coimbra e apre le marcature. El Bárbaro ci mette solo tre minuti per raddoppiare, l’azione nasce da una punizione boliviana respinta dalla difesa, il Perù riparte in contropiede e Cueva con un grande filtrante alto manda in porta José Paolo Guerrero, Quiñónez scivola e per l’ex attaccante del Bayern Monaco è un gioco da ragazzi fare doppietta. La Bolivia si scuote solo dopo aver subito il doppio colpo, Morales su orrore di Retamoso si inventa un gran sinistro che per poco non finisce all’angolino, Marcelo Moreno vede un suo colpo di testa su punizione di Smedberg-Dalence respinto da Gallese proprio sulla linea, il momento buono della squadra di Soria dura però una manciata di minuti e la fine del primo tempo è nuovamente di marca peruviana con due legni di Farfán, un palo esterno colpito di destro in caduta su assist di Guerrero e una traversa su punizione nel recupero.
SECONDO TEMPO
Soria inserisce Escobar e Lizio per aumentare il tasso tecnico in avanti, solo che a parte un paio di tentativi di Marcelo Moreno non è che la Bolivia crei grandi cose per rientrare in partita. Il Perù va vicino al tris quando Yotún apre sulla destra per il solissimo Farfán che va a incrociare e manda a lato di un metro, l’ingresso più vivace in campo è quello di André Carrillo, che appena entrato in campo mette a sedere Zenteno con un dribbling e dal fondo crossa per Cueva, anticipato. Un retropassaggio folle di Ascues smarca Pedriel in area, Gallese (peraltro già ammonito) lo tocca in scivolata ma incredibilmente l’arbitro Roldán non dà rigore, l’ultimo a mollare è Chumacero con un destro alto non di molto ma a rovinare definitivamente la gara della Bolivia è Danny Bejarano con un assurdo passaggio centrale in una zona di campo dove c’è solo José Paolo Guerrero che ringrazia, si invola verso la porta e fa tripletta. La punta ora al Flamengo sfiora il poker con un tocco sporco su cross dalla destra, il rigore per la Bolivia arriva quando è troppo tardi, all’83’, per fallo di Advíncula su Lizio, Marcelo Moreno Martins realizza il punto della bandiera ma ormai è troppo tardi. Nel recupero, dopo un gol mancato da Reyna su tiro-cross di Paolo Hurtado, si scatena l’immancabile rissa, sedata senza espulsioni a differenza di Cile-Uruguay e Brasile-Colombia.
Con la tripletta di stanotte José Paolo Guerrero sale a ventiquattro gol con la maglia della nazionale, a due centri dal record assoluto della principale figura del fútbol peruano, Teófilo Cubillas. Potrà magari migliorare il suo score già dalla semifinale, che però si annuncia durissima perché sarà contro i padroni di casa del Cile, grandi favoriti per la qualificazione alla finale. Questa Copa América ha insegnato che non c’è niente di scontato: la Roja lunedì notte dovrà sudare per guadagnarsi il passaggio del turno.
IL TABELLINO
Bolivia (5-3-2): R. Quiñónez; M. Hurtado (46′ Escobar), Raldes, Coimbra, Zenteno, Morales (46′ Lizio); Chumacero, D. Bejarano, Smedberg-Dalence; Peña (68′ Pedriel), Moreno Martins. Commissario tecnico: Soria
Perù (4-4-2): Gallese; Advíncula, Zambrano, Ascues, J. M. Vargas; Farfán (77′ P. Hurtado), Yotún, Retamoso, Cueva (82′ Reyna); C. Pizarro (66′ Carrillo), Guerrero. Commissario tecnico: Gareca
Arbitro: Wilmar Roldán della federazione colombiana (Guzmán – de la Cruz; E. Cáceres)
Reti: 20′, 23′, 74′ Guerrero (P), 84′ rig. Moreno Martins
Ammoniti: D. Bejarano, Escobar, Pedriel, Moreno Martins (B), Advíncula, Gallese, Yotún (P)
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