Serata magica al Monumental: reduce dal 3-0 dell’andata il River Plate era chiamato a un’impresa contro il Jorge Wilstermann per passare alle semifinali di CONMEBOL Libertadores. Non arriva una rimonta, di più: finisce otto a zero!
Dimenticate Barcellona-PSG 6-1: la rimonta dell’anno, o forse anche qualcosa di più, arriva dall’Argentina. Il River Plate, battuto una settimana fa 3-0 in casa del Jorge Wilstermann, con una prestazione che raggiunge la soglia della perfezione schianta i boliviani e si prende la qualificazione alle semifinali di CONMEBOL Libertadores con un 8-0 che entra di diritto nella storia del calcio mondiale. Era una missione pressoché impossibile quella dei Millonarios, chiamati a ribaltare la pesante sconfitta in Bolivia, nella prima partita internazionale dopo le cessioni dei pilastri Lucas Alario e Sebastián Driussi, ma al Monumental la squadra di un grandissimo allenatore quale è Marcelo Gallardo scrive il manuale della perfetta rimonta e stritola gli avversari.
Nei vari calcoli quando c’è da recuperare un passivo pesante si dice che fare un gol nei primi venti minuti può essere il punto di partenza per riuscire nell’impresa. Il River Plate, al 20′, ha già pareggiato il conto dell’andata e sempre con lo stesso marcatore: al 9′ lancio in avanti letto male da due difensori ospiti, Ignacio Scocco si inserisce passando in mezzo, salta il portiere e deposita in rete il pallone per poi andare a prenderlo per riportarlo di corsa a centrocampo; al 14′ l’attaccante arrivato dal Newell’s Old Boys riceve palla in area sulla sinistra, cerca lo spazio per il destro e lo trova infilando ancora la porta di Olivares; al 19′ su rimessa laterale battuta corta prova un cross per un compagno ma il suo diventa un tiro che sbatte sul palo e finisce dentro. Monumental già in visibilio ma è solo l’inizio di una serata da incorniciare, al 36′ ancora Scocco stavolta si trasforma in uomo assist e serve a Enzo Pérez l’imbucata per il facile 4-0, quello che mette per la prima volta un sontuoso River Plate avanti nel punteggio globale.
La maestosità del calcio del Muñeco Gallardo, a oggi senza discussione il miglior allenatore sudamericano e in corsa per diventare uno dei primi al mondo, si nota appena le squadre rientrano dall’intervallo. Il River Plate non prova a contenere il vantaggio, dilaga: passano una quarantina di secondi e un’azione palla a terra porta il difensore Montiel a crossare basso a centro area ancora per Ignacio Scocco, che fa poker e fa venire giù lo stadio. Diluvia sul Jorge Wilstermann e non solo metaforicamente, al 53′ altra azione da videogame tutta di prima o quasi a liberare Ignacio Fernández, pure lui a referto per consolidare un dominio memorabile. I gol di Scocco diventano addirittura cinque al 58′, quando ribadisce in rete un colpo di tacco di un compagno su corner respinto da Olivares, poi al 67′ la marcatura multipla tocca a Enzo Pérez con un’incredibile discesa palla al piede partita poco oltre la sua area di rigore e chiusa con un pallonetto sull’uscita del portiere dopo essersi lasciato dietro tre avversari.
Quanto ha fatto il River Plate è un qualcosa di difficilmente ripetibile. I Millonarios hanno dimostrato come bisogna approcciare un tentativo di rimonta e l’hanno messo in pratica nella maniera migliore possibile, non avendo pietà del povero Jorge Wilstermann che forse ha creduto di essere già qualificato ed è arrivato in Argentina troppo sicuro di sé, come hanno mostrato alcune dichiarazioni nel prepartita. Ora per la Banda c’è la semifinale e un derby con Lanús o San Lorenzo, ma si giocherà fra un mese e adesso c’è da godersi un risultato inimmaginabile.
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