Dopo una finale incredibile, lo Sporting vince la Taça de Portugal dagli undici metri: due a due dopo i supplementari, a decidere è l’errore di Fernando.
All’Estádio Nacional di Oeiras, Sporting e Porto concedono il bis e, dopo la Taça da Liga, si giocano anche la finale di Taça de Portugal: parità assoluta tra le due squadre, con sedici trofei in bacheca a testa e quattro scontri diretti in finale con due vittorie per parte. Rispetto allo scontro diretto dell’ultima giornata, Sérgio Conceição deve rinunciare agli infortunati Corona e Aboubakar, oltre ovviamente a Casillas, e si affida alla coppia più efficace della stagione in fase realizzativa formata da Marega e da Tiquinho Soares. Marcel Keizer invece fa rivoluzione: tornano i titolari Coates e Wendel, Acuña scala di nuovo nella linea dei difensori e davanti ancora a fiducia a Luiz Phellype, con Bas Dost che, tornato dall’infortunio, continua a non trovare campo dal primo minuto nella sua stagione verdebranca peggiore in zona goal.
PRIMO TEMPO
Se in avvio l’acceleratore è schiacciato dallo Sporting, la prima grande chance è per il Porto dopo cinque minuti quando, come sempre di potenza, Marega se ne va sulla destra e mette al centro, rinvio pessimo di Bruno Gaspar che arma Otávio ma Renan gli sbarra la strada con una parata super; risposta immediata di Vaná dall’altra parte sulla sassata di Bruno Fernandes, ma il grande pericolo arriva dal piede di Raphinha che calcia dal limite al volo di sinistro una seconda palla ma manca la porta di millimetri. A metà tempo il Porto fa centro: Soares anticipa Mathieu di testa e mette in porta Marega, girata letale e Dragões in vantaggio, ma il Maliano partiva con un piede avanti e il VAR richiama Jorge Sousa che annulla. Le due squadre si annullano completamente nella parte centrale del campo mentre dalle due fasce arrivano gli spunti migliori di entrambe: nei minuti finali Gudelj stende Telles, dalla punizione palla lunga che Herrera controlla con una parte indefinita tra spalla e braccio, cross al centro e Soares di testa mette in porta il goal del vantaggio del Porto. Ma negli ultimi minuti la gara diventa bellissima e, a un soffio dal duplice fischio, lo Sporting si riaggancia alla partita: Diaby fa saltare Militão e Otávio e manda Acuña sulla sinistra, cross su cui la difesa non si adegua e Bruno Fernandes ha tutto il tempo di stoppare e calciare, il tiro esce storto ma la sfortunata deviazione di Danilo Pereira, meteora parmigiana, beffa Renan e all’intervallo si torna sull’uno a uno.
SECONDO TEMPO
Soares è senza dubbio l’uomo più pericoloso della prima parte della ripresa: prima, servito da Marega, si costruisce perfettamente il tiro ma centra il palo, poi in fotocopia trova lo spazio ma non la porta e infine, in acrobazia, gira un pallone di Brahimi ma va solo vicino al bersaglio. L’assalto del Porto è totale, Renan salva ancora su Herrera e Keizer prova a invertire la rotta con il doppio centravanti, rischiando Dost al posto di Diaby; la risposta è immediata con Wendel che calcia fortissimo dai trenta metri andando a un soffio dal palo. Ma è un fuoco di paglia perché l’area dello Sporting negli ultimi minuti diventa Fort Alamo: prima Herrera approfitta di una dormita colossale della difesa di Keizer ma Renan ancora una volta ferma tutto, poi al novantesimo pazzesca doppia occasione con il calcio di punta di Brahimi che fa ancora volare il portiere dello Sporting e il palo a salvare tutto sulla ribattuta di Danilo Pereira.
SUPPLEMENTARI E RIGORI
All’extra time la struttura della partita non cambia ma al minuto cento il lampo nel buio: lancio lunghissimo di Acuña, Felipe la spizza male aggiustandola per il destro in corsa di Dost che si infila all’angolino e porta clamorosamente lo Sporting in vantaggio. Da qui in poi sono venti minuti di arrembaggio totale, ma senza nessun costrutto, come spesso accade quando si va più di nervi che di testa, ma è proprio la testa a salvare Sérgio Conceição: i cambi del mister azulbranco rovesciano di nuovo tutto negli ultimi secondi, proprio quando Hernâni scappa sulla sinistra e mette in mezzo, Adrián López la smorza e Felipe più in alto di tutti riporta di nuovo tutto in parità. Ai rigori tradisce proprio Bas Dost che centra la traversa, stessa traversa che poi diventerà dolcissima sull’errore di Pepe; non sbaglia più nessuno e si va a oltranza fino a che Renan non completa la sua partita da dieci e lode ipnotizzando Fernando e Luiz Phellype completa l’opera con il rigore decisivo che dà allo SPorting la diciassettesima Taça de Portugal della sua storia.
Dopo la Taça da Liga, lo Sporting alza anche la Taça de Portugal e allo stesso modo, ai rigori contro il Porto; due trofei dunque per i Leões in questa stagione partita male e finita decisamente in gloria, delusione invece per il Porto che ha perso due finali, il titolo nazionale in volata con il Benfica e si deve accontentare solo della Supertaça di agosto scorso.
TABELLINO
SPORTING LISBONA (4-2-3-1): Renan – Bruno Gaspar (65′ Ilori), Coates, Mathieu, Acuña – Wendel (106′ Jefferson), Gudelj (92′ Doumbia) – Raphinha, Fernandes, Diaby (73′ Dost) – Luiz Phellype. Allenatore: Keizer.
PORTO (4-4-2): Vaná – Militão (101′ Hernâni), Felipe, Pepe, Telles (105′ Fernando) – Otávio (76′ Manafá), Herrera, Pereira, Brahimi – Marega (98′ López), Soares. Allenatore: Conceição.
ARBITRO: Jorge Sousa (PRT).
GOAL: 40′ Soares (P), 44′ aut. Pereira (S), 100′ Dost (S), 120′ Felipe (P).
RIGORI: Soares (P) goal, Dost (S) traversa, Pereira (P) goal, Fernandes (S) goal, Pepe (P) traversa, Mathieu (S) goal, López (P) goal, Raphinha (S) goal, Hernâni (P) goal, Coates (S) goal, Fernando (P) parato, Luiz Phellype (S) goal.
AMMONITI: 24′ Bruno Gaspar (S), 38′ Gudelj (S), 92′ Coates (S), 95′ Soares (P), 98′ Pereira (P), 105′ Telles (P), 106′ Raphinha (S), 112′ Luiz Phellype (S), 119′ Manafá (P), 120′ Fernandes (S).
[Foto da www.record.pt]