‘El Clasico’ di Spagna, sempre Real contro Barça a contendersi il primo titolo stagionale: la Supercoppa spagnola. Nuovamente Mourinho contro il suo lontano passato e il suo rivale sportivo più ostinato; non c’è più l’avversario Guardiola, ma c’è quel Vilanova che un anno fa fu vittima dell’incontrollata ira dell’allenatore portoghese, proprio dopo la finale di supercoppa 2011.
Dopo il match dell’andata finito 3-2 a favore del Barça, al Camp Nou, la partita di ritorno si presenta apertissima e i merengues padroni di casa partono per giocarsela fino in fondo, sfruttando il fattore Bernabeu.
Vigilia agitatissima dopo le accuse di Mourinho ai suoi giocatori, ai quali ha addossato le colpe per la sconfitta contro il Getafe, nella seconda giornata di Liga. A queste critiche dell’allenatore ha fatto seguito l’irritazione dello spogliatoio dei blancos: il capitano Casillas ha voluto rivendicare come le responsabilità del momento no del Real (2 sconfitte ed un pareggio nelle prime tre partite ufficiali, due di liga, una di supercoppa) siano anche dell’allenatore. Un clima di alta tensione che Mourinho ha più volte costruito ad arte ed alimentato durante la sua carriera di allenatore, come fonte di energia nervosa supplementare per caricare i suoi giocatori in vista di impegni importanti. Ed è quello che, pare, aver fatto anche in questa occasione, nonostante l’allenatore di Setubal abbia snobbato la partita, durante la conferenza stampa della vigilia, e il valore della Supercoppa, sottolineando, invece, come il suo interesse sia rivolto esclusivamente a verificare la risposta dei suoi giocatori dopo la debacle in campionato.
Tutt’altra situazione in casa Barça, dove la serenità trasmessa da Vilanova in conferenza stampa testimonia, se ancora ce ne fosse bisogno, la grande fiducia dei blaugrana nei propri mezzi e la loro interminabile fame di vittorie.
Le formazioni sono quelle tipo, con l’eccezione di Dani Alves che si ferma per infortunio muscolare nel riscaldamento. Vilanova opta quindi per Adriano spostato sulla destra, mentre a sinistra gioca Jordi Alba. Il Real si dispone con il 4231, dove davanti a Casillas si dispongono Arbeloa, Sergio Ramos, Pepe e Marcelo, Khedira, Xabi Alonso in mediana, mentre Gonzalo Higuaín in avanti è supportato dai tre trequartisti: Di Maria, Özil e Cristiano Ronaldo. Il Barcellona prende il campo con il consueto 433 e come detto deve fare a meno di Alves, schierandosi con: Valdés; Adriano, Piqué, Mascherano, Jordi Alba; Xavi, Sergio Busquets, Iniesta e Sanchez, Messi, Pedro a formare il tridente offensivo. I neo acquisti di Real e Barça , rispettivamente Modric e Song, lungamente inquadrati dalle telecamere televisive partono inizialmente dalla panchina.
PRIMO TEMPO
Real Madrid che parte subito forte e deciso: controllando il Barça e cercando di sfruttare le feroci accelerazioni dei suoi avanti lanciandoli in velocità. Barcellona, al contrario, che sembra soffrire l’intensità e il dinamismo dei blancos. I ritmi sono subito altissimi e già al minuto 6 il Real costruisce una chiara occasione da gol: Marcelo serve Higuain che dal limite penetra in area tra le maglie dei difensori blaugrana, ma spreca tutto sparando di destro su Victor Valdes. È solo il preludio a il vantaggio delle merengues che arriva al 10’, con Higuain che supera Mascherano su invito lungo di Pepe e fredda Valdes in uscita. Madrileni meritatamente in vantaggio, ma gravi sono i demeriti della difesa blaugrana e di Mascherano nella circostanza.
La partita continua su ritmi alti, risulta piacevole e vibrante: il barca fatica a produrre il suo consueto possesso palla, mentre il Real che dimostra una forma sorprendente, pressa, conquista palla alto e riparte in velocità. La supremazia dei blancos non tarda a dare i suoi frutti. È il minuto 18 quando l’ennesima incertezza difensiva del Barcellona spiana la strada ad un superlativo Ronaldo, che portatosi la palla avanti col tacco, ovvia ad un primo controllo difettoso e supera Victor Valdes con un destro centrale ma ma potentissimo, che si insacca nel set dopo la deviazione del portiere. È un monologo Real, i blaugrana sembrano annichiliti e non riescono a reagire; in pochissime altre occasioni i giocatori catalani sono sembrati tanto in difficoltà. Dopo il gol annullato a Pepe per un “ipotetico” fallo su Mascherano in area, la situazione sembra sfuggire di mano al Barça: Adriano, per fermare Ronaldo lanciato in contropiede, commette fallo da ultimo uomo e costringe i suoi a continuare la partita in dieci. Vilanova corre ai ripari mettendo Montoya per Sanchez (31’), lasciando strada al Madrid che “addormenta” la partita.
Sembra che la prima frazione debba terminare con un meritato 2-0 per le camisetas blancas quando un Messi, sino ad allora non pervenuto, s’inventa un gol da antologia su calcio piazzato da 25 metri, al 45’, aggirando la barriera e lasciando Casillas impotente ad osservare il pallone insaccarsi nel set. Si va al riposo sul 2-1 con il Real momentaneamente trionfatore per il maggior numero di gol in trasferta.
SECONDO TEMPO
La seconda frazione inizia con gli stessi 21 che hanno finito il primo tempo. Il Real continua a controllare le operazioni, limitando le soluzioni di passaggio dei blaugrana, e una volta recuperata la sfera provando a pungere con verticalizzazioni fulminee. Ma dopo un 10 minuti di poco o nulla è il Barça a venirne fuori sfruttando i ritmi più bassi rispetto alla prima frazione, cercando di attuare il suo classico possesso palla e le verticalizzazioni improvvise per Pedro e Jordi Alba, che si inseriscono dagli esterni. Ed è proprio con questo tipo di soluzioni che Pedro va vicino al pareggio al 61’, sfruttando un lancio superbo di Mascherano, ma sprecando tutto con un tiro centrale chiuso bene da Casillas. Mentre si scaldano Modric e Song, i due nuovi acquisti di Real e Barça, sono sempre i catalani a tenere il pallino del gioco senza riuscire, però ,a pungere. L’occasione migliore della ripresa, infatti, la spreca ancora il Real, con un disastroso Higuain: al 79’, lanciato da Xabi Alonso a tu per tu con Valdes si fa recuperare da Mascherano, che ne devia il tiro sul palo. Ennesimo errore dell'avanti argentino, che infatti esce poco dopo tra i fischi del Bernabeu per far spazio a Benzema.
Finale che si ravviva con gli esordi dell’ex Tottenham, “mister 40 milioni”, Luka Modric per il Real Madrid e di Alex Song per il Barcellona.
Il Real non chiude il match e un Barça molto meno domo prova a stravolgere l’epilogo della partita, prima con un inserimento di Montoya stoppato da Casillas e poi con Messi a tempo scaduto: dove con la sua classica azione a limite dell’area ad allargarsi per liberare il sinistro, prova a gelare il Bernabeu sfiorando l’angolino alla destra del portiere madrileno.
Finisce con il Real Madrid campione della Supercoppa di Spagna 2012, premiato dai due gol segnati in trasferta al Camp Nou (quanto pesa il disastroso errore di Victor Valdes!). Una squadra che ha meritato, tutto sommato, il trionfo specialmente per quanto fatto nella partita di ritorno, dove il Barcellona solo sporadicamente e con i colpi dei singoli è riuscito ad arginare un Real altrimenti dominatore assoluto. Un Higuain impreciso sotto porta ha concesso ai blaugrana di rimanere in gara sino alla fine, mentre quanto costruito dalle merengues, soprattutto nella prima frazione, avrebbe meritato ben altro tabellino finale.
La sfida in vista del Pallone d’Oro viene vinta da un Cristiano Ronaldo ispirato ed ispiratore, per tutti i novanta minuti del match; la Pulce, invece, nonostante lo straordinario gol con cui illude i catalani, ha finito per essere un assolo stonato e poco rumoroso in un orchestra che in questa occasione ha suonato decisamente male.
È doveroso, inoltre, sottolineare come il Real sia sceso in campo con una concentrazione ed un agonismo “positivo” ben lontani da quanto mostrato nell’ultimo match di Liga spagnola, in casa del Getafe, e che ciò si sia tradotto in un dominio di gioco a suo favore i cui precendenti (con il Barcellona) risultano difficili da ricordare. Per contro, proprio per grande merito dei blancos, il Barcellona è apparso molto meno “stellare”, decisamente meno forte rispetto a quanto dimostrato in passato.
Che la sapiente opera “occulta” del Mago di Setubal abbia nuovamente prodotto i suoi frutti?
IL TABELLINO E PAGELLE
Real Madrid (4231) Casillas 7; Arbeloa 6, Sergio Ramos 6, Pepe 6.5, Marcelo 6.5; Khedira 7, Xabi Alonso 6.5; Di Maria 6 (33' st Callejon sv), Özil 5.5 (38' st Modric s.v.), Cristiano Ronaldo 7.5; Higuaín 5.5 (36' st Benzema sv). All.: Mourinho 7.5
Barcellona (433) Valdés 6.5; Adriano 4.5, Piqué 5, Mascherano 4.5, Jordi Alba 5.5; Xavi 6, Sergio Busquets 5 (30' st Song 6), Iniesta 6; Sanchez 5.5 (32' Montoya 6), Messi 6.5, Pedro 6.5 (36' st Tello sv). All.: Vilanova 5.5
Ammoniti: Mascherano 12’(Barça), Pepe 19’ (Real), Arbeloa 37’ (Real), Piqué 49’ (Barça), Khedira 62’ (Real), Ramos 72’ (Real)
Espulsi: Adriano 27’ (Barça)