Il c.t. degli Stati Uniti, Maurizio Pochettino, critica la scelta di Pulisic di non partecipare alla Gold Cup: “Non deciderà lui quando e come giocare”
Christian Pulisic non farà parte della rosa degli Stati Uniti che parteciperà alla preparazione della Gold Cup, il torneo continentale per le nazionali della CONCACAF. La decisione ha acceso un caso mediatico, dopo che il commissario tecnico Maurizio Pochettino ha escluso il giocatore e criticato pubblicamente la sua scelta di non prendere parte all’intera competizione.
IL MOTIVO DEL RIFIUTO
Pulisic, reduce da una stagione intensa, avrebbe espresso la volontà di giocare solo le amichevoli contro Turchia e Svizzera. Rinuncia quindi alla fase finale della Gold Cup. Una proposta che non è piaciuta al tecnico argentino, che nella conferenza stampa della vigilia del match contro Trinidad e Tobago ha chiarito la propria posizione.
“I giocatori devono ascoltare e attenersi ai nostri piani, non fare come gli pare”, ha dichiarato Pochettino, come riportato da Radio Goal su Kiss Kiss Napoli. “Ha spiegato perché voleva partecipare solo a due partite e non alla Gold Cup, e lo rispetto, ma deve capire la mia posizione”.
Il commissario tecnico ha sottolineato che la valutazione delle condizioni fisiche dei giocatori spetta allo staff medico della federazione, non ai singoli calciatori:
“Sta a noi decidere se un giocatore ha bisogno di riposo. Abbiamo un gruppo di professionisti, medici sportivi e preparatori atletici. Non possiamo lasciare che siano i calciatori a dettare le condizioni”.
La parte più dura dell’intervento è arrivata quando Pochettino ha messo in discussione lo status di Pulisic come leader indiscusso della Nazionale:
“Voi dite che è il nostro miglior giocatore. Sì, è un buon giocatore, certo, ma deve dimostrarlo. Se gioca bene è normale che abbia un posto in Nazionale. Ma non è che se dice di voler fare questo o quello allora deve essere così”.
Infine, ha ribadito con fermezza il proprio ruolo:
“Quando ho firmato con la Federazione, l’ho fatto per essere l’allenatore capo, non un manichino”.
Una presa di posizione netta, che apre interrogativi sul futuro di Pulisic in Nazionale e sul rapporto tra stelle e commissari tecnici.