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Sarà Manchester United-Tottenham la gara inaugurale della nuova stagione di Premier League, con il via previsto per le 13.45 di sabato 8 agosto. A poche ore dal via del miglior campionato del mondo ecco la preview dettagliata con gli obiettivi delle venti squadre partecipanti e i principali movimenti di calciomercato.

 

Anche quest'anno la nuova stagione del calcio inglese sarà all'insegna dell'alta intensità. Lo prevedono i canoni ormai abituali della Premier League e lo prevede pure il calendario, che parte con le prime quattro giornate nel mese di agosto, in tempo per chiudere in anticipo visti gli Europei del 2016 ma senza tralasciare il solito fitto palinsesto natalizio, con altri quattro turni durante le feste più il Third Round Proper di FA Cup, il primo con le formazioni di Premier League impegnate. La stagione in Inghilterra è già ripresa con il Community Shield vinto dall'Arsenal sul Chelsea (vedi articolo), ma nonostante la sconfitta di domenica a Wembley i Blues rimangono la squadra da battere.

LA LOTTA PER IL TITOLO

José Mourinho non poteva fallire per due anni di fila e infatti non ha deluso. L'anno scorso è stato un monologo del Chelsea, capolista in solitaria dalla seconda giornata del 2015 e col titolo ottenuto al quartultimo turno battendo 1-0 il Crystal Palace. Rispetto agli altri anni i Blues non hanno speso cifre folli sul mercato, puntando sulla voglia di riscatto di Radamel Falcao come vice di Diego Costa e sostituendo Cech con Asmir Begovic, oltre al giovane brasiliano Kenedy che dovrà imparare da Eden Hazard. Chi invece non ha badato a spese è stato ancora una volta il Manchester United: il secondo anno di Louis van Gaal parte con Wayne Rooney leader e diversi volti nuovi, su tutti Memphis Depay e Bastian Schweinsteiger, ma i Red Devils si sono rinforzati anche con l'ex Torino Matteo Darmian e Morgan Schneiderlin, in attesa di capire se sarà possibile chiudere la trattativa per Pedro. I quasi cento milioni di euro spesi sono stati in gran parte recuperati con le cessioni di Ángel Di María al PSG (63 milioni) e del duo Luís Nani-Robin van Persie finito al Fenerbahçe, ma il grande affare lo United l'ha fatto con il nuovo accordo per lo sponsor tecnico con Adidas, il più ricco di sempre. Il Manchester City ha speso la cifra più alta per un singolo giocatore, i 44 milioni di sterline più 5 di bonus versati al Liverpool per Raheem Sterling, colpo assoluto dei Citizens che però in attacco sono rimasti con i soli Sergio Agüero e Wilfried Bony, viste le partenze direzione Italia di Edin Džeko e Stevan Jovetic. Pellegrini è riuscito a trattenere Yaya Touré, faro del centrocampo, e magari potrà integrare la rosa da qui a fine mercato, un po' come l'Arsenal che fin qui ha preso solo Petr Cech ma pare stia trattando Karim Benzema. Intanto Arsène Wenger si è portato avanti vincendo un trofeo, e a breve riavrà Alexis Sánchez.

I PIAZZAMENTI EUROPEI

Sembra un po' staccato rispetto alle altre big il Liverpool, che l'anno scorso ha pagato a caro prezzo la cessione di Luis Suárez. Anche stavolta Brendan Rodgers ha puntato sulla quantità, ma l'ingaggio di Christian Benteke dall'Aston Villa (46.50 milioni di euro) è ciò che serve ai Reds per affiancare Daniel Sturridge. Nella metà rossa di Liverpool sono arrivati anche Nathaniel Clyne e Roberto Firmino, ma la novità è rappresentata dalla mancanza di Steven Gerrard, che ha lasciato dopo oltre sedici anni leggendari per la MLS: come capitano al posto di Stevie G ci sarà Jordan Henderson, chiamato a prendersi il ruolo di leader in mezzo al campo, con Philippe Coutinho che deve confermare i progressi. Cercherà di agguantare la Champions League anche il Tottenham, che si è mosso molto per migliorare la difesa e che ha trattenuto i due gioielli Christian Eriksen e Harry Kane (ventuno gol nella scorsa Premier League), mentre è da capire se il Southampton, grande sorpresa della passata stagione, si confermerà ad alti livelli: Ronald Koeman ha perso Clyne e Schneiderlin, rimpiazzati da Cédric Soares e Jordy Clasie, Graziano Pellè sembra già in forma ma l'incognita è legata anche al doppio impegno tra campionato ed Europa League. Un posto nelle coppe vorrebbe ritrovarlo l'Everton, reduce da un anno anonimo e col ritorno di Gerard Deulofeu a supportare Romelu Lukaku, chi si candida in grande è il West Ham di Slaven Bilic, che ha speso molto portando a Upton Park Pedro Obiang e Dimitri Payet, anche se rischia già l'uscita dall'Europa League per colpa di un altro volto nuovo, l'ex juventino Angelo Ogbonna autore di un goffo autogol contro l'Astra Giurgiu.

ZONA TRANQUILLITÀ

L'obiettivo principale di queste squadre è garantirsi una salvezza senza problemi, considerato che da quest'anno il nuovo contratto dei diritti TV vale tantissimo e quindi rimanere in Premier League diventa di vitale importanza per tenere i conti in ordine. Lo Swansea magari potrebbe ambire a qualcosa di più, con gli arrivi dalla Francia di Jordan Ayew e Franck Tabanou più la scommessa Éder (portoghese a segno in amichevole contro l'Italia a giugno), dieci gol con il Braga nella scorsa Primeira Liga. La salvezza all'ultimo respiro ha fatto capire al contestato proprietario del Newcastle United Mike Ashley che era giunto il momento di comprare giocatori importanti: Aleksandar Mitrovic e Georginio Wijnaldum sono due elementi di spicco per il club del nord dell'Inghilterra, dall'Anderlecht col serbo è arrivato anche Chancel Mbemba per irrobustire la difesa, atavico punto debole dei Magpies. Mark Hughes, manager dello Stoke City, ha scelto ancora una volta un ex Barcellona per rinforzare i Potters, stavolta è toccato a Ibrahim Afellay, uno che una decina d'anni fa veniva considerato tra i migliori talenti del mondo e che si è un po' perso per strada; il West Bromwich invece ha tenuto Saido Berahino (mettendogli accanto Rickie Lambert) e può contare in panchina su Tony Pulis, noto per non essere mai retrocesso in carriera. Un acquisto notevole l'ha fatto il Crystal Palace, che ha riportato in Inghilterra Yohan Cabaye dal PSG, per il resto i londinesi confermano la buona ossatura degli scorsi due anni.

LE PERICOLANTI

Come spesso accade le tre neopromosse vengono inserite di diritto fra le principali candidate alla retrocessione. È il caso soprattutto del Bournemouth, debuttante assoluto che cercherà di ribaltare i pronostici con gli innesti dell'esperto difensore Sylvain Distin, ex Everton, e degli scattanti esterni offensivi Max Gradel e Christian Atsu, quest'ultimo in prestito dal Chelsea. Il Norwich City sembra la formazione meglio allestita delle tre ex Championship, ma i Canaries dovevano già essere la sorpresa del 2013-2014, annata chiusa con la retrocessione. Grosso punto interrogativo sul Watford della famiglia Pozzo: torna in Premier League dopo otto anni e ha comprato tanto, ma molti dei nuovi sono reduci da stagioni non esaltanti, dagli ex Napoli Valon Behrami e Miguel Britos a Juan Manuel Jurado e Sebastian Prödl, bisognerà quindi capire se saranno in grado di ambientarsi subito. Dopo il discusso esonero di Nigel Pearson il Leicester City si è affidato a Claudio Ranieri, l'ex Chelsea torna in Inghilterra e dovrà lottare per non retrocedere con una squadra che viene da una salvezza miracolosa ma che nel frattempo ha perso Esteban Cambiasso, per ora non sostituito. Per Aston Villa e Sunderland stesso discorso: sono due squadre con grossi problemi in difesa (e i Villans non hanno più Benteke) che difficilmente si salveranno prima di maggio.

[Immagine presa da premierleague.com]