L'anticipo di stasera tra Paços de Ferreira e Sporting Braga apre l'ottantesima edizione della Primeira Liga Portuguesa.
L'anno scorso è stato forse il campionato più rocambolesco d'Europa: la retrocessione del Beira Mar, alla vigilia considerata tra le possibili sorprese del torneo; la stagione più negativa della storia recente dello Sporting Lisbona, fuori dall'Europa dopo tanti anni da protagonista; l'Estoril neopromosso che vola in Europa League; l'exploit della cenerentola Paços de Ferreira, terza e dunque ai playoffs di Champions League in cui affronterà lo Zenit di Spalletti; ma soprattutto il testa a testa tra Benfica e Porto, risoltosi nella maniera più incredibile con la favola del giovane Kelvin, buttato nella mischia nello scontro diretto della penultima giornata, che insaccando il tiro della disperazione all'ultimo secondo consegnava nelle mani della “Armada azul-branca” partita, sorpasso in classifica e titolo, il numero 27 della storia del Porto.
La squadra del magnate portoghese Jorge Pinto da Costa riparte con già un trofeo in tasca, la Supertaça conquistata ad Aveiro contro il Vitoria Guimarães, ma senza due big come James Rodríguez e João Moutinho, volati nel Principato per la modica cifra complessiva di 70 milioni. Al loro posto, il nuovo mister Paulo Fonseca, autore del miracolo Paços de Ferreira nella scorsa stagione, può contare su numerosi giovani giunti all'Estádio do Dragão: i due messicani Reyes ed Herrera, il colombiano Quintero che la scorsa stagione fu tra le poche note positive della fallimentare stagione del Pescara, l'esterno d'attacco Licá già a segno in Supertaça e il centravanti Ghilas, che dovrebbe essere a tutti gli effetti la riserva del bomber Jackson Martínez, sempre che Pinto da Costa non decida di cedere alle richieste dei top club di mezza Europa.
Il Benfica invece spera in una stagione migliore di quella precedente. L'incubo di mister Jorge Jesus è la cosiddetta “zona Cesarini”, nella quale a maggio ha perso la sfida scudetto di cui sopra, la finale di Taça de Portugal contro il Vitoria Guimarães e la finale di Europa League di Amsterdam, che il colpo di testa di Ivanovic al 94° ha sigillato nella bacheca del Chelsea. Con il caso Cardozo ancora irrisolto, che più volte ha manifestato la volontà di andarsene ma che ancora al Da Luz non sono riusciti a cedere, le Águias hanno realizzato vari colpi di mercato durante l'estate, marchiati Argentina, con López dall'Arsenal de Sarandí e Funes Mori dal River Plate, ma soprattutto Serbia, con il talento Sulejmani preso dall'Ajax e i giovanissimi Markovic e Djuricic provenienti da Partizan ed Heerenveen.
Lo Sporting Lisbona è obbligato a cambiare totalmente marcia rispetto alla scorsa stagione. L'eliminazione ai gironi di Europa League e il settimo posto in campionato non possono di certo soddisfare la Torçida Verde dell'Alvalade. La rosa è rimasta a grandi linee la stessa dell'anno scorso, con i soli innesti del difensore Jefferson dall'Estoril e gli attaccanti Cissé (ex Arezzo) dall'Académica e Slimani dagli algerini del Belouizdad. Ma il cambio più significativo i Lagartos lo hanno effettuato in panchina, con l'arrivo dall'Olympiakos di Leonardo Jardim, che dopo i 4 allenatori della scorsa stagione tenterà di dare stabilità alla squadra e di ottenere risultati importanti.
Oltre alle 3 grandi nobili del calcio portoghese, il campionato vedrà anche altre protagoniste. Il Paços de Ferreira ha compiuto un'impresa straordinaria nella passata stagione, ottenendo un qualificazione in Champions totalmente insperata alla vigilia. Nella massima competizione continentale ci arriva con un nuovo allenatore che questa coppa l'ha già sollevata da calciatore: quel Costinha protagonista assoluto della cavalcata del Porto di Mourinho nel 2004. Lo Sporting Braga è ormai qualche hanno che veleggia ai vertici del calcio portoghese; l'anno scorso ha concluso il campionato al quarto posto ma il vero capolavoro l'ha compiuto in Taça da Liga, sconfiggendo il Porto in finale. Il nuovo allenatore Jesualdo Ferreira tenterà di eguagliare o addirittura migliorare la scorsa stagione. All'obiettivo Europa puntano anche il Vitoria Guimarães, che l'anno scorso ha trionfato in Taça de Portugal, e l'Estoril, seconda vera rivelazione dell'anno passato che da neopromossa ha conquistato il quinto posto. Capitolo a parte lo merita l'Olhanense, acquisita dall'ex presidente del Cesena Campedelli, che sta costruendo una squadra ricca di elementi noti in Italia, a partire dall'allenatore Abel Xavier e dai giocatori Bessa e Belec in prestito dall'Inter, Mladen dalla Roma e Mehmeti dal Palermo. Infine le neopromosse, ovvero Arouca ma soprattutto Belenenses, terza squadra della capitale, che torna dopo tre anni nella massima serie per riportare in alto il nome del club e del suo storico quartiere.
In Italia ancora non c'è ancora copertura televisiva per la Liga Portuguesa, ma speriamo che presto arrivino buone notizie, anche perché per la sua storia e per come sono andate a finire le ultime edizioni, è di certo un campionato che offre sorprese, bel gioco e soprattutto spettacolo.