Il campionato migliore del mondo riparte oggi: alle 20.45 Arsenal-Leicester City inaugura la ventiseiesima stagione della Premier League inglese. Ecco la presentazione del torneo.
Tutti a caccia del Chelsea. La Premier League riparte dai Blues campioni in carica, con Antonio Conte che punta a mantenere il titolo conquistato lo scorso 12 maggio, ma non sarà affatto semplice perché in Inghilterra dal 2008-2009 (Manchester United) una squadra non riesce a riconfermarsi campione. I tanti soldi spesi sul mercato, anche da società non proprio di primo livello, rendono il campionato inglese ancora più avvincente complici i soliti ricchissimi diritti TV, per tante sfide di grande fascino. Nel dettaglio ecco come si presentano al via le venti formazioni partecipanti, con i rinforzi dal mercato e gli obiettivi da raggiungere.
ARSENAL
Estate insolitamente tranquilla in casa Gunners. Il rinnovo di Arsène Wenger ha smorzato l’entusiasmo di tanti tifosi che speravano di vedere un cambio della guida tecnica, ma anche la mancata qualificazione in Champions League (prima volta con il francese) ha portato il club a tenere un profilo basso. Vero, è arrivato Alexandre Lacazette per oltre cinquanta milioni e a oggi non sono partiti né Mesut Özil né Alexis Sánchez, ma la sensazione è che i londinesi partano in seconda fila. Sead Kolašinac già decisivo con il gol nel Community Shield, per fare il salto di qualità servirebbe un leader in difesa ed evitare la solita concentrazione di infortuni nei momenti decisivi della stagione, specialmente a marzo. Obiettivo: Champions League.
BOURNEMOUTH
Neanche una cessione. Il Bournemouth ha mantenuto tutti i pezzi pregiati della scorsa stagione, aggiungendo il rientrante Nathan Aké (ora a titolo definitivo) e Asmir Begović dal Chelsea più l’esperto Jermain Defoe, già in rossonero nel 2000-2001. Il nono posto di maggio ha fatto capire che le Cherries possono competere ad alti livelli, visto che non hanno minimamente patito il secondo anno in Premier League. Eddie Howe è uno dei manager più preparati d’Inghilterra, per poter essere da Europa deve limitare il numero di gol presi (l’anno scorso sessantasette, un po’ troppi) ma vale più della salvezza. Obiettivo: metà classifica.
BRIGHTON
Il 17 aprile il Brighton ha festeggiato la sua prima promozione in Premier League, un risultato strepitoso per la città del sud, che ha dominato in Championship e ora punterà a mantenere la categoria. Chris Hughton ha rinforzato la rosa spendendo tredici milioni per Davy Pröpper, interessante centrocampista olandese ex PSV, poi dalla Germania sono arrivati Pascal Groß e Markus Suttner dal retrocesso Ingolstadt e dal Valencia il portiere Mathew Ryan. Tolto il Manchester City all’esordio l’inizio non è traumatico: fare qualche punto subito potrebbe dare fiducia, ma i Seagulls non volino da subito troppo alti. Obiettivo: salvezza.
BURNLEY
L’anno scorso i Clarets hanno ottenuto la loro prima salvezza in Premier League, visto che nelle precedenti apparizioni erano subito retrocessi. Questo è stato possibile grazie al rendimento interno: trentatré punti su quaranta sono arrivati al Turf Moor, e dal fortino casalingo la squadra di Sean Dyche riparte per centrare l’obiettivo. Sono però partiti il leader difensivo Michael Keane (Everton) e l’attaccante Andre Gray (Watford), i due ex Stoke City Phil Bardsley e Jonathan Walters più Jack Cork dallo Swansea non possono bastare per colmare le uscite, serve qualcosa in più per potersi salvare senza rischi. Obiettivo: salvezza.
CHELSEA
Ha vinto il campionato ed è la terza squadra che ha speso di più, eppure Antonio Conte non è soddisfatto. Sono arrivati un rinforzo (costoso) per reparto: Antonio Rüdiger, Tiemoué Bakayoko e Álvaro Morata, ma il manager italiano sa che per competere anche in Europa il Chelsea deve avere maggiore profondità di squadra, quindi occhio agli acquisti da qui al 31 agosto. C’è da risolvere la grana Diego Costa e va trovato un ricambio per Victor Moses, altrimenti alla lunga i Blues potrebbero avere qualche difficoltà. La sconfitta nel Community Shield è un minimo campanello d’allarme che Roman Abramovich non deve sottovalutare dando la colpa solo a Conte, perché quest’anno sarà tutto più difficile. Obiettivo: titolo.
CRYSTAL PALACE
Frank de Boer ci riprova dopo la negativa parentesi all’Inter, stavolta partendo dall’inizio. L’olandese è stato scelto per dare solidità a una squadra che l’anno scorso ha avuto troppi periodi negativi, chiudendo con più punti fuori casa che a Selhurst Park. L’unico acquisto è Jairo Riedewald, che de Boer ha avuto all’Ajax, poi dalle big sono arrivati in prestito Ruben Loftus-Cheek e Timothy Fosu-Mensah: per ora troppo poco, anche se sono rimasti i vari Christian Benteke, Yohan Cabaye, Jason Puncheon e Wilfried Zaha. Servono punti in avvio, perché da fine settembre il calendario diventa molto ostico. Obiettivo: salvezza.
EVERTON
Quasi cento milioni spesi tenendo il saldo in attivo, questo perché cedendo Romelu Lukaku i Toffees hanno fatto il botto. Il percorso inverso l’ha fatto Wayne Rooney, che cercherà di rivitalizzarsi dove ha iniziato la carriera, ma Ronald Koeman dispone di una squadra molto interessante che, se dovesse superare la partenza del belga, potrebbe finire molto in alto. La già solida difesa è stata rinforzata con Jordan Pickford e Michael Keane, il grande acquisto (Rooney escluso) è l’olandese Davy Klaassen, centrocampista che in Inghilterra può affermarsi come uno dei migliori del ruolo, poi c’è Sandro Ramírez reduce da un ottimo anno a Málaga. Ha le qualità per inserirsi al tavolo delle grandi. Obiettivo: coppe europee.
HUDDERSFIELD
Altra debuttante in Premier League, il capolavoro di David Wagner si è concretizzato ai rigori col Reading nella finale play-off di Wembley. Il manager tedesco ha però capito che la squadra doveva essere pesantemente rinforzata e i Terriers sono stati fra i più attivi sul mercato, con oltre dieci milioni di sterline per Steve Mounié dal Montpellier e circa nove per il figlio d’arte Tom Ince. Innesti dalla Bundesliga con il portiere Jonas Lössl ed Elias Kachunga, la nuova punta è Laurent Depoitre e in difesa c’è l’ex Copenaghen Mathias “Zanka” Jørgensen. Difficile dire se possa bastare, ma l’avvio è morbido e può aiutare. Obiettivo: salvezza.
LEICESTER CITY
Sono lontani i tempi del titolo e della squadra che sorprendeva tutti. Non c’è più Claudio Ranieri, potrebbe non esserci più Riyad Mahrez (la Roma preme) e il bonus pure economico dell’impresa del 2016 è stato buttato via con acquisti disastrosi che hanno portato a un mediocre dodicesimo posto. Ora però le Foxes ripartono senza la pressione di essere campioni e senza aver perso i pezzi pregiati, magari potrebbe funzionare per rilanciarsi. Craig Shakespeare, che da fine febbraio ha rivitalizzato una squadra ai margini della zona retrocessione, ha ottenuto buoni innesti come Harry Maguire, Vicente Iborra e soprattutto Kelechi Iheanacho, che farà coppia con Jamie Vardy. Obiettivo: metà classifica.
LIVERPOOL
C’è un enorme punto interrogativo sui Reds e riguarda Philippe Coutinho. Anche oggi la proprietà ha smentito che possa andare al Barcellona, ma se i blaugrana dovessero insistere con offerte da capogiro non è da escludere un addio. Senza il brasiliano Jürgen Klopp perderebbe tanto anche a livello di immagine, perché nei quasi due anni il tedesco ha portato solo leggeri miglioramenti, senza essere ancora competitivo per il titolo. Mohamed Salah e Dominic Solanke danno più opzioni in attacco (dove servirebbe un centravanti vero da venti gol a stagione e non tante mezze punte) e Andrew Robertson copre il buco del terzino sinistro, ma per essere da primi posti manca qualcosa. Obiettivo: Champions League.
MANCHESTER CITY
Quasi duecento milioni solo per rifare la difesa. Pep Guardiola ha capito qual è stato il punto debole della scorsa stagione e non ha badato a spese fin dai primi giorni del mercato: sono arrivati Ederson in porta, Kyle Walker e Danilo sulla destra più Benjamin Mendy sulla sinistra. Un pacchetto arretrato nuovo di zecca (e carissimo) per sostenere il peso di una squadra fortemente sbilanciata in attacco, con l’aggiunta di Bernardo Silva che garantirà gol e assist per i compagni Sergio Agüero, Kevin De Bruyne, Leroy Sané, David Silva e Raheem Sterling. È la squadra più completa in assoluto del campionato anche a livello numerico, perciò lo sceicco non può ammettere un altro flop del catalano. Obiettivo: titolo.
MANCHESTER UNITED
José Mourinho ha iniziato da un brutto sesto posto in campionato, ma l’Europa League vinta ha aperto le porte della Champions League dai gironi. La risalita dei Red Devils è iniziata così ma ora serve tornare ai vertici pure in campionato, perché nella storia della Premier League non ha mai fatto cinque anni senza vincere. L’inizio non è stato incoraggiante, con la Supercoppa Europea persa col Real Madrid martedì, ma lo United non è ancora completo e manca il famoso esterno sinistro d’attacco (Ivan Perišić?) che sappia segnare e servire Romelu Lukaku, il grande colpo dell’estate. Bene Victor Lindelöf e Nemanja Matić per dare compattezza, ma serve il salto di qualità da parte di Paul Pogba. Obiettivo: titolo.
NEWCASTLE UNITED
Rafa Benítez ha accettato di scendere in Championship e ha subito riportato i Magpies nella massima serie. Ora l’obiettivo primario è non fare più figuracce, ma la proprietà del sempre contestato Mike Ashley continua a non muoversi in maniera intelligente. L’acquisto più pagato è stato Jacob Murphy, esterno proveniente dal Norwich, poi sono arrivati Christian Atsu e Javi Manquillo che in Inghilterra fin qui hanno fallito con più maglie e non sembrano i rinforzi adeguati (la difesa in particolare è al di sotto degli standard della Premier League, non una novità nei bianconeri). A Aleksandar Mitrović il compito di far gol. Obiettivo: salvezza.
SOUTHAMPTON
I diciassette milioni spesi per Mario Lemina dalla Juventus fanno un po’ storcere il naso, perché il centrocampista in bianconero ha mostrato poco del suo presunto valore. Questo è stato l’unico vero rinforzo dei Saints in estate, oltre al nuovo manager Mauricio Pellegrino, reduce da un grande anno all’Alavés. L’argentino in Spagna ha fatto tanto con poco materiale tecnico a disposizione, ora trova una rosa certamente di qualità (seppur non migliorata) ma deve risolvere la grana Virgil van Dijk, che ha chiesto il trasferimento. Con l’olandese la difesa è tutta un’altra cosa, poi manca una punta da tanti gol (Manolo Gabbiadini, arrivato a gennaio, è partito bene ma poi si è infortunato ed è calato). Obiettivo: metà classifica.
STOKE CITY
Storicamente tra le squadre più difficili da battere, soprattutto al Britannia Stadium. I Potters non si smentiscono anche se fin qui non hanno speso un euro: Kurt Zouma è arrivato in prestito, Darren Fletcher e Josh Tymon erano svincolati così come Eric Maxim Choupo-Moting, preso per sostituire Marko Arnautović pur non essendo certo ai livelli dell’austriaco. Mark Hughes fin qui ha pensato soprattutto a svecchiare la rosa (via gli ultratrentenni Phil Bardsley, Jon Walters e Glenn Whelan) e cercherà di vendere dei costosi flop come Giannelli Imbula. Qualità non tantissima, ma è ostico per chiunque. Obiettivo: metà classifica.
SWANSEA
L’anno scorso ha rischiato parecchio, poi il colpo di coda finale ha garantito la salvezza. Lo Swansea sembrava essersi assestato su un livello più medio che basso ma l’ultima stagione è stata negativa e le premesse per la nuova non sembrano incoraggianti, soprattutto se dovesse partire la stella Gylfi Sigurðsson (lo vuole l’Everton). La scommessa principale è Tammy Abraham, ventitré gol in Championship col Bristol City (è di proprietà del Chelsea) ma apparso molto acerbo agli Europei Under-21. Buon colpo Roque Mesa a centrocampo, poi Paul Clement riparte da Alfie Mawson e Fernando Llorente. Obiettivo: salvezza.
TOTTENHAM
Terzo e secondo nelle ultime due stagioni ma mai realmente sfidante per il titolo. Il paradosso degli Spurs ha fatto sì che la Champions League tanto cercata ora sia un punto di partenza e non di arrivo, e gli zero acquisti fatti finora hanno portato Danny Rose a chiedere al club di allestire una rosa competitiva. Stupisce la scelta di Daniel Levy di non investire dopo la netta crescita recente (stadio escluso, quest’anno gioca a Wembley), perché pur avendo un ottimo manager come Mauricio Pochettino e grandi giocatori come Tom Alderweireld, Dele Alli, Jan Vertonghen, Christian Eriksen e Harry Kane per tenere il passo delle big servono innesti. È la stessa squadra meno Walker, va completata. Obiettivo: Champions League.
WATFORD
Archiviata l’era Mazzarri, non certo rimpianto dai tifosi, il Watford dei Pozzo riparte da un manager con maggiori ambizioni come Marco Silva, arrivato a un passo dall’impresa di salvare il disastrato Hull City della scorsa stagione. I londinesi hanno speso tanto: venti milioni per Andre Gray e altrettanti per la stella brasiliana Richarlison e l’ex Derby County Will Hughes, più quindici per le incognite Nathaniel Chalobah e Tom Cleverley. La svolta è senza dubbio in direzione della qualità, per soffrire meno mancherebbero ancora un difensore che guidi il reparto e un portiere migliore dell’incerto Heurelho Gomes. Obiettivo: salvezza.
WEST BROMWICH
Con Tony Pulis non si fa certo un calcio spettacolare ma ci si salva. La dirigenza dei Baggies bada al sodo e ha appena rinnovato il contratto al never relegated manager fino al 2019, perciò anche quest’anno i quaranta punti saranno un obiettivo che, in caso di raggiungimento anticipato, permetterà di mollare in anticipo. Rosa corta e pressoché inalterata per puntare sulla continuità, è arrivato l’ex Fiorentina Ahmed Hegazy per puntellare una difesa che ha anche segnato tanto ma comincia ad avere una certa età, in attacco Jay Rodríguez farà coppia con José Salomón Rondón. Poco divertente, tanto solido. Obiettivo: salvezza.
WEST HAM
L’impressione degli ultimi anni del West Ham è che ci siano tanti buoni giocatori che però non si integrano, una sorta di ammasso di figurine senza essere una squadra. Il dubbio permane anche ora: Joe Hart, Pablo Zabaleta, Marko Arnautović e Javier Hernández sono nomi da big, ma la stessa cosa si diceva un anno fa e poi è arrivato un undicesimo posto non certo apprezzabile. Slaven Bilić, al terzo anno agli Hammers, dovrà riuscire a trovare la coesione fin qui mancata e registrare una difesa reduce da sessantaquattro gol subiti, un infinità. Il primo anno all’Olympic Stadium non è stato all’altezza delle aspettative e l’atmosfera di Upton Park era decisamente migliore: va ridata un’identità. Obiettivo: metà classifica.
[Immagine presa da underconsideration.com]