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Álvaro Morata Milan

L’attaccante spagnolo Moranta racconta la sua stagione tra Milan e Galatasaray, elogia Allegri e Tare, e si inchina al talento di Lamine Yamal.

Per fare il punto sulla stagione appena conclusa, La Gazzetta dello Sport ha intervistato Álvaro Morata, attaccante spagnolo in prestito al Galatasaray ma ancora di proprietà del Milan. L’ex juventino ha parlato con sincerità del suo passaggio in rossonero, dei motivi che lo hanno spinto a lasciare Milano e delle sue prospettive future.

“È stata una stagione complicata – ha ammesso Morata – sono successe tante cose, alcune troppo rapide, difficili da gestire. Però alla fine sono contento. Sono arrivato da campione d’Europa e, secondo me, avevamo anche fatto buone partite. Le cose non stavano andando così male come si diceva. Ma dentro lo spogliatoio sono accadute situazioni che non avevo mai vissuto prima. Non mi sentivo più a mio agio e, prima di diventare un problema, ho preferito andarmene”.

Morata non ha voluto entrare nei dettagli, ma ha lasciato intendere che i cambiamenti tecnici e tattici abbiano influito sul suo rendimento: “Non posso dire tutto. Ma cambiare radicalmente mentalità da un giorno all’altro non è mai facile. A volte funziona, a volte no. Forse la nuova strada scelta all’inizio della stagione aveva bisogno di più tempo. Ma una cosa la voglio chiarire: non mi sono mai pentito della scelta. È stato un onore vestire una maglia storica come quella del Milan”.

Sui nuovi dirigenti rossoneri, Igli Tare e Massimiliano Allegri, Morata ha detto di non averli ancora sentiti in via ufficiale: “Con Max parlo spesso, abbiamo un bel rapporto. Con Tare ci siamo visti solo un paio di volte a cena, ma nulla di più. Sono contento per loro e per il Milan: se li hanno scelti è perché vogliono tornare subito grandi. Spero che vada tutto alla grande. Di me, però, non so nulla”.

Infine, parole di grande ammirazione per il giovane talento del Barcellona, Lamine Yamal: “È incredibile. Ha solo 17 anni ma quando entra in campo si trasforma. Mi ha colpito il rispetto che gli hanno mostrato anche i giocatori dell’Inter dopo le semifinali di Champions. Ha firmato fino al 2031 e avrà solo 23 anni quando scadrà il contratto. Pazzesco”.