Inutile la vittoria dei portoghesi contro il Ghana: nonostante la contemporanea sconfitta degli U.S.A. (e lo stesso numero di punti al termine del girone) contro la Germania, CR7 e co. tornano a casa per differenza reti.
Serviva un’impresa ad entrambe per sperare negli ottavi, qualcosa di grande, enorme per due squadre troppo piccole.
Ghana e Portogallo lasciano il Brasile al termine di una partita che ha palesato gli evidenti limiti delle due compagini, in un mondiale costellato di polemiche (la sospensione di Boateng e Muntari tra le fila africane e il misterioso infortunio di Cristiano Ronaldo per i portoghesi),
IL MATCH – Il Portogallo per passare ha bisogno di vincere con 4 reti di scarto e sperare nella contemporanea debacle statunitense contro i tedeschi di Loew.
I lusitani attaccano sapientemente; CR7 è l’uomo più pericoloso dei suoi e impegna Dauda più volte; lo supera anche, se non fosse per la traversa a negargli la gioia del gol.
Il Ghana si affida all’esperienza di Gyan, l’unico ad impensierire Beto nel corso del primo tempo.
Gli uomini di Bento però passano al 31°: Moutinho dopo una serie di palleggi al limite dell’area serve Veloso sulla corsia mancina; il cross dell’ex Genoa viene deviato in modo goffo da Boye sorprendendo l’incolpevole Dauda.
Nella ripresa il Ghana è vivo e cerca con insistenza il gol del pari, gol che si materializza al minuto 57, propiziato da una giocata spettacolare di Kwadwo Asamoah, autore di un pregevole cross di esterno sinistro a servire Gyan, abile nel colpire a rete con un preciso colpo di testa.
Le black stars alzano la testa e cercano a più riprese il gol del vantaggio. Il calcio però è uno sport crudele e, al primo errore di un Dauda sempre attento, Ronaldo porta in vantaggio i lusitani, approfittando della maldestra respinta coi pugni dell’estremo difensore africano. CR7 è scatenato e da vita a un vero e proprio duello con Dauda, che però risponde sempre picche agli svariati tentativi della stella del Real Madrid.
La partita termina sul due a uno per i portoghesi, con un epilogo amaro: game over.
[fonte immagine: FIFA.COM]