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Marcos Rojo Nigeria-Argentina

L’Argentina è agli ottavi di finale dei Mondiali al termine di una serata ai limiti dell’assurdo: un gol di Marcos Rojo, uno dei più contestati, vale il successo sulla Nigeria e manda a casa gli africani.

Gli eroi spesso si materializzano all’improvviso, quando sembra che non ci sia più nulla da fare, e per l’Argentina l’eroe si chiama Marcos Rojo. È il difensore del Manchester United, massacrato dalla critica nell’esordio, che porta la Selección agli ottavi di finale dei Mondiali con un gol agonico a quattro minuto dal termine di una partita che poteva finire in qualsiasi modo. Diego Armando Maradona esplode di gioia in tribuna, con tanto di gesti non certo da gentiluomo, al gol del centravanti per un’azione, perché è potenzialmente la giocata che cambia il Mondiale albiceleste, una squadra andata più volte a un passo dall’eliminazione e ora invece rafforzata dal fatto di aver scampato il burrone, che sembrava inevitabile dopo il disastro con la Croazia. Non è certo una nazionale da titolo quella di Jorge Sampaoli, per il quale era pronto probabilmente il benservito della federazione, e bisognerà capire se davvero la formazione è stata fatta con una sorta di autogestione, ma oggi per l’Argentina l’unica cosa che contava era vincere e questo è arrivato, con un ringraziamento al secondo suicidio consecutivo dell’Islanda che avrebbe potuto raggiungere agevolmente gli ottavi. Lionel Messi ha indicato la via, con un meraviglioso gol reso tale soprattutto per lo stop, ma per oltre settanta minuti la formidabile giocata della Pulga era stata l’unico acuto della Selección, incapace di creare altro e ancora una volta masochistica nel concedere un rigore evitabile a inizio ripresa, permettendo a Victor Moses di segnare dal dischetto. Se l’arbitro Cüneyt Çakır avesse poi dato un altro tiro dagli undici metri, per mano proprio di Rojo, per i sudamericani sarebbe stata notte fonda, invece altro sliding door del match ed equilibrio rimasto tale fino all’86’, quando il difensore non ha sprecato un cross da destra (a differenza di quanto fatto sei minuti prima da Gonzalo Higuaín, promosso titolare ma molto negativo). Ora ci sarà la Francia: sabato pomeriggio si capirà se stasera il miracolo è servito qualcosa o se è stato semplicemente il canto del cigno.

PRIMO TEMPO

Ci mette quasi un quarto d’ora l’Argentina a ingranare, ma quando lo fa passa: lancio sontuoso di Banega e controllo altrettanto magnifico di Lionel Messi, che si porta il pallone avanti col sinistro eludendo l’intervento del difensore e col destro impallina Uzoho in diagonale. È il primo, attesissimo gol della Pulga in questi Mondiali e l’esultanza in tribuna di Diego Armando Maradona è uno show imperdibile. La Nigeria non crea nulla, come se non sapesse di dover pareggiare per passare, dalle parti di Armani (finalmente preferito a Caballero e all’esordio assoluto in nazionale) non arrivano palloni e anzi è la Selección a sfiorare il raddoppio, al 34’ fallo di Balogun su Di María lanciato a rete e punizione dal limite con ammonizione per il difensore del Mainz (contestata, ma non era chiara occasione da gol perché c’era Omeruo pronto a chiudere in seconda battuta) e Messi con un sinistro a effetto trova la punta dei guanti di Uzoho, che sfiora quanto basta per mandare il pallone sul palo. Solo nel finale la Nigeria si fa vedere, con un bel salvataggio acrobatico di Rojo a centro area.

SECONDO TEMPO

Dentro Ighalo per Iheanacho e la Nigeria pareggia quasi subito: su corner da sinistra Mascherano trattiene per troppo tempo Balogun e porta l’arbitro a dare un rigore, leggero ma comprensibile. Dal dischetto Victor Moses spiazza Armani, 1-1 e tutto da rifare. Entra Pavón per Enzo Pérez nell’Argentina, che comincia a sfruttare di più le fasce e a sbilanciarsi, tanto che Musa al 71’ va via bene sulla sinistra e mette in mezzo, Ighalo fa velo e Ndidi con un gran destro manda alto di poco. Le proteste nigeriane diventano fortissime al 75’, perché su cross di Musa deviato da Mascherano Rojo colpisce prima di testa e poi di mano, Ighalo raccoglie e manda a lato ma il VAR (Orsato) richiama l’arbitro per rivedere le immagini dove non ravvisa un tocco volontario e conferma la rimessa dal fondo. Higuaín a dieci minuti dalla fine si divora l’1-2 spedendo altissimo di sinistro su cross di Rojo, dall’altra parte Armani ferma con la coscia Ighalo, andato via grazie a un rimpallo ma pessimo nella conclusione, tutto il contrario invece per Etebo che con una gran punizione pesca l’esterno della rete. Il miracolo argentino avviene all’86’: cross da destra di Mercado e un altro difensore, Marcos Rojo, solissimo a centro area di destro (nemmeno il suo piede) infila la porta di Uzoho.

Sarà quindi Francia-Argentina ad aprire gli ottavi di finale dei Mondiali, sabato alle ore 16 alla Kazan Arena, perché poco dopo il gol di Rojo segna anche Ivan Perišić in Islanda-Croazia e blinda la qualificazione della Selección. La Nigeria esce non senza qualche rimpianto: non solo avrebbe potuto sfruttare i tanti spazi in contropiede, ma avrebbe dovuto difendere molto meglio.

IL TABELLINO

Nigeria (3-5-2): Uzoho; Balogun, Troost-Ekong, Omeruo (90’ Iwobi); Moses, Ndidi, Obi Mikel, Etebo, Idowu; Musa (92’ Simy), Iheanacho (46’ Ighalo). Commissario tecnico: Rohr
Argentina (4-4-2): Armani; Mercado, Otamendi, Rojo, Tagliafico (80’ Agüero); E. Pérez (61’ Pavón), Mascherano, Banega, Di María (72’ Meza); Messi, Higuaín. Commissario tecnico: Sampaoli
Arbitro: Cüneyt Çakır della federazione turca (Duran – Ongun; Kuipers; VAR Orsato; A. VAR Gil – Sokolnicki – Irrati)
Reti: 14’ Messi, 51’ rig. Moses (N), 86’ Rojo
Ammoniti: Balogun, Obi Mikel (N), Mascherano, Banega, Messi (A)

[Immagine presa da fifa.com]