Mancano solamente undici giorni alla gara inaugurale dei Mondiali di Brasile 2014, il grande evento dell’anno che tutto il mondo del calcio aspetta. Oggi inizia l’approfondimento sulle squadre qualificate, con la presentazione di uno dei tre avversari dell’Italia nel gruppo D: l’Uruguay.
Ripetere il Maracanazo. Questo è l’obiettivo dichiarato dell’Uruguay e questo è quello che dal 14 giugno gli uomini allenati da Óscar Washington Tabárez proveranno a fare, perché bissare l’impresa del 1950 di Ghiggia, Schiaffino e compagni li farebbe entrare nella leggenda. Certo, rispetto alla squadra che quattro anni fa ha sfiorato la finale in Sud Africa, chiudendo al quarto posto dopo aver perso 3-2 la semifinale con l’Olanda, l’attuale Uruguay sembra avere un po’ meno qualità, soprattutto visto il calo dei grandi leader, però si tratta pur sempre di una nazionale di tutto rispetto, da inserire di diritto tra le migliori.
Come arriva in Brasile
Per gran parte delle qualificazioni la Celeste ha seriamente rischiato di rimanere fuori dai Mondiali, e sarebbe stata un’onta terribile vista la non presenza del Brasile nel raggruppamento sudamericano in quanto paese ospitante. Le tre vittorie consecutive tra giugno e settembre, contro Venezuela, Perù e Colombia (tutte molto sofferte, specialmente l’ultima con due gol nell’ultimo quarto d’ora) hanno rimesso in corsa una squadra in grande difficoltà, ma la sconfitta per 1-0 in Ecuador alla penultima giornata ha obbligato gli uruguayani allo spareggio contro la Giordania, risultato di fatto una passeggiata con lo 0-5 in Asia e lo 0-0 all’Estadio Centenario di Montevideo. Tre anni fa in Argentina l’Uruguay trionfava in Copa América nel periodo di massimo splendore del gruppo a disposizione di Tabárez, ora però le cose sono cambiate e alcuni giocatori, su tutti Forlán e Lugano, non sembrano più in gran forma, cosa che potrebbe pregiudicare le prestazioni in Brasile.
La rosa
C’è un grosso punto interrogativo sul giocatore principale della squadra, Luis Suárez: l’attaccante del Liverpool, autore di una stagione strepitosa, si è infortunato al menisco ed è stato costretto a un’operazione, perciò le sue condizioni sono tutte da valutare e, pur essendo stato incluso tra i ventitré, potrebbe saltare le prime due gare del girone, rientrando giusto in tempo per sfidare l’Italia. Dalla presenza o meno del Pistolero si deciderà il modulo utilizzato dal Maestro Tabárez, che in caso di recupero di Suárez potrebbe optare nuovamente per il 4-3-3 (o 4-2-1-3) molto offensivo già visto in Copa América, altrimenti il 4-4-2 dovrebbe essere una scelta quasi obbligata. In porta sicuro Fernando Muslera, difesa con Maxi Pereira e lo juventino Martín Cáceres sugli esterni mentre in mezzo ci sono i due totem Diego Godín (reduce dal gol del titolo per l’Atlético Madrid in Liga a Barcellona e dell’illusorio 0-1 in finale di Champions contro il Real) e Diego Lugano, quest’ultimo capitano ma probabilmente arrivato all’ultimo grande appuntamento della carriera. A centrocampo necessario schierare in mezzo due distruttori di gioco per poter supportare la grande qualità in avanti, saranno l’ex palermitano Egidio Arévalo Ríos e il mediano del Parma Walter Gargano a proteggere la difesa, con Cristian Rodríguez e il rilancio di Gastón Ramírez (in caso di 4-4-2, altrimenti ne giocherebbe solo uno) ai lati. Davanti l’infortunio di Suárez e il netto calo di Diego Forlán, finito a giocare in Giappone col Cerezo Osaka dopo i fallimenti con Inter e Internacional, potrebbero proiettare Edinson Cavani a un ruolo da protagonista fin qui quasi mai avuto in nazionale. Alternative? Il bolognese Diego Pérez, la punta del Palermo Abel Hernández, l’ex della Reggina Christian Stuani e il trequartista Nicolás Lodeiro si candidano come primi cambi, in difesa attenzione al classe 1995 José María Giménez.
Punti forti e punti deboli
Molto facile: l’Italia dovrà fare particolare attenzione agli attaccanti, anche nel caso in cui non dovesse esserci Suárez (o dovesse recuperare in tempo per il 24 giugno senza essere in gran forma), perché sono poche le nazionali che possono permettersi una batteria di punte del calibro di quella uruguayana. Di contro dietro le cose non sono ottime, Lugano infatti è reduce da molta panchina al West Bromwich Albion e Cáceres è pur sempre un difensore centrale adattato sull’esterno (l’alternativa sarebbe Álvaro Pereira, flop interista ora al São Paulo). Il problema di Tabárez è che il ricambio generazionale che doveva esserci dopo il 2011 non è ancora arrivato perché i giovani inseriti in nazionale devono ancora completare il loro processo di maturazione, e per questo è ancora necessario affidarsi ai grandi vecchi del gruppo precedente, seppur in età avanzata. L’amichevole contro l’Irlanda del Nord, vinta 1-0 con gol di Stuani, è stata mediocre e ha fatto notare una forma fisica ancora non eccezionale oltre a un gioco rivedibile, ma ci sono ancora due settimane per correggere questi difetti e quindi non sembra si tratti di un problema insormontabile.
Commento finale
Guai a sottovalutare l’Uruguay: nonostante i senatori siano a fine carriera in nazionale si sono sempre esaltati, rendendo molto di più che nei rispettivi club, e faranno di tutto per lasciare un grande ricordo in quella che per molti di loro potrebbe essere l’ultima manifestazione. A Natal il 24 giugno bisognerà cercare di arrivare con sei punti e una relativa tranquillità, perché gli uomini di Tabárez faranno di tutto per conquistare nuovamente il Brasile.
I convocati
Portieri: Rodrigo Muñoz (Club Libertad), Fernando Muslera (Galatasaray), Martín Silva (Vasco da Gama);
Difensori: Martín Cáceres (Juventus), Sebastián Coates (Nacional de Montevideo), Jorge Fucile (Porto), José María Giménez (Atlético Madrid), Diego Godín (Atlético Madrid), Diego Lugano (West Bromwich), Álvaro Pereira (São Paulo), Maxi Pereira (Benfica);
Centrocampisti: Egidio Arévalo Ríos (Morelia), Walter Gargano (Parma), Álvaro González (Lazio), Nicolás Lodeiro (Botafogo), Diego Pérez (Bologna), Gastón Ramírez (Southampton), Cristian Rodríguez (Atlético Madrid);
Attaccanti: Edinson Cavani (PSG), Diego Forlán (Cerezo Osaka), Abel Hernández (Palermo), Christian Stuani (Espanyol), Luis Suarez (Liverpool).
Le partite
Uruguay – Costa Rica sabato 14 giugno ore 21.00 (Fortaleza)
Uruguay – Inghilterra giovedì 19 giugno ore 21.00 (São Paulo)
Italia – Uruguay martedì 24 giugno ore 18.00 (Natal)
[Immagine presa da ovaciondigital.com.uy]