Mancano solamente dieci giorni alla gara inaugurale dei Mondiali di Brasile 2014, il grande evento dell’anno che tutto il mondo del calcio aspetta. Continua l’approfondimento sulle squadre qualificate, con la presentazione di un altro dei tre avversari dell’Italia nel gruppo D: l’Inghilterra.
30 luglio 1966: l’Inghilterra, a Wembley davanti al suo pubblico, conquista il suo primo e ultimo Mondiale, che rimarrà l’unico grande trofeo nella bacheca della FA. Quest’anno, per l’ennesima volta, gli Inglesi proveranno ad aggiungere una stella sopra il badge dei Three Lions. In Brasile sarà la volta di Roy Hodgson, iper-navigato tecnico che in Italia si ricordano bene sia a Milano, sponda nerazzurra, dove portò a casa un settimo posto e due esoneri, sia a Udine, dove non è andata meglio. In campo gestirà un mix tra giovani e veterani che proverà ad armonizzare e a condurre verso una meta più lontana degli ottavi del 2010 e dei quarti del 2006.
Come arriva in Brasile
In un girone non facilissimo, i Lions sono riusciti a raggiungere il primo posto, imbattuti ma davanti di un solo punto a una sfortunatissima Ucraina che non è mai riuscita a sconfiggere, pareggiando sia a Kiev sia a Wembley in due sfide tiratissime. Avversari dignitosi lo sono stati Montenegro e Polonia, che sono riusciti sul proprio campo a fermare l’Inghilterra, oltre a una sorprendente Moldavia, mentre San Marino ha fatto da sparring partner per tutto il biennio. Star del girone è stata Wayne Rooney, autore di sette centri e praticamente sempre il migliore in campo, seguito da Lampard e Welbeck a quota quattro. Tre invece le reti di Defoe che però non sarà protagonista al Mondiale: il centravanti di Beckton, infatti, ha pagato il trasferimento in MLS ed è uscito dai radar di Wembley.
La rosa
I ventitré per il Brasile sono un insieme di esperienza e freschezza. In porta il posto è assicurato per Hart, ma se il portiere dei Citizens tra i pali è spesso riuscito a essere decisivo, non ha mai brillato per sicurezza, soprattutto nelle uscite e con i piedi, non garantendo mai la totale tranquillità al reparto arretrato. La difesa titolare dovrebbe essere quella con più esperienza, ossia quella formata da Johnson, Cahill, Jagielka e Baines; ma pronti a entrare ci sono tre giovani in rampa di lancio come Smalling e Jones, in cerca di riscatto dopo la stagione dello United molto più Black che Red, e soprattutto Luke Shaw del Southampton, che le grandi di Inghilterra e non solo si stanno contendendo a suon di cifre a sette zeri. Stesso discorso per il centrocampo, dove accanto a due monumenti come Gerrard e Lampard, che ha dato il suo addio al Chelsea e probabilmente anche alla Nazionale inglese dopo il Mondiale, ci sono ragazzi pronti a prendersi una maglia da titolare, come per esempio Chamberlain e Sterling sugli esterni o come Barkley, jolly e punto fermo dell’Everton di Roberto Martínez. Davanti la coppia titolare sarà, secondo le previsioni, Rooney–Sturridge, ma Welbeck ha già svariate presenze con la Nazionale e Rickie Lambert ha già dimostrato di essere decisivo: è sicuramente lui la rivelazione di tutta la Premier, grazie alla grandissima stagione con il Southampton e all’esordio con goal in Nazionale a Wembley contro la Scozia, cose che gli hanno dato l’opportunità di firmare con il Liverpool, rientrando dalla porta principale dopo tutta la trafila delle giovanili.
Punti forti e punti deboli
Già detto di Hart, anche le sue riserve non sono di altissimo livello: sia Foster che Forster (sembra uno scherzo ma non lo è) non sono più giovanissimi ma non hanno l’esperienza sufficiente per poter dare garanzie. La difesa ha dei centrali fortissimi sulle palle alte ma meno efficaci sul breve e sulla velocità, a differenza dei terzini che sono una certezza, soprattutto Baines e il suo piede sinistro. Il centrocampo sembra di sicuro il reparto migliore, con al centro Gerrard e Lampard, fenomeni senza età, e sulle fasce Chamberlain e Sterling che sono giovani, velocissimi e autori di ottime stagioni. L’attacco, oltre a Rooney, è un grande punto interrogativo: Welbeck è un continuo accendi-spegni, Sturridge è reduce dalla migliore stagione della sua carriera ma è un’incognita senza Suárez, che affronterà da avversario, e Lambert ha all’attivo solo quattro partite in campo internazionale.
Commento finale
Sulla carta l’Inghilterra sembra un gradino sotto Uruguay e Italia, ma è una squadra che non molla mai ed è sempre difficile da affrontare. Quest’anno ha tra le sue fila tanti giovani che potrebbero dare quello spunto in più che è mancato nelle precedenti grandi competizioni internazionali, e ha un allenatore che non ha vinto molto nella sua carriera ma ha dalla sua tantissima esperienza. Capitata nel girone più duro del Mondiale, potrebbe rischiare un pesante capitombolo, oppure rivelarsi come grande sorpresa della competizione.
I convocati
Portieri:
1. Joe Hart (Manchester City)
13. Ben Foster (West Bromwich)
14. Fraser Forster (Celtic – SCO)
Difensori:
2. Glen Johnson (Liverpool)
3. Leighton Baines (Everton)
5. Gary Cahill (Chelsea)
6. Phil Jagielka (Everton)
12. Chris Smalling (Manchester United)
16. Phil Jones (Manchester United)
23. Luke Shaw (Southampton)
Centrocampisti:
4. Steven Gerrard (Liverpool)
7. Jack Wilshere (Arsenal)
8. Frank Lampard (Chelsea)
14. Jordan Henderson (Liverpool)
15. Alex Chamberlain (Arsenal)
17. James Milner (Manchester City)
19. Raheem Sterling (Liverpool)
20. Adam Lallana (Southampton)
21. Ross Barkley (Everton)
Attaccanti:
9. Daniel Sturridge (Liverpool)
10. Wayne Rooney (Manchester United)
11. Danny Welbeck (Manchester United)
18. Rickie Lambert (Southampton)
[Immagine da www.mirror.co.uk]