La Francia è campione del mondo per la seconda volta nella sua storia. Nella finale di Mosca i Bleus, trascinati da un entusiasmante Kylian Mbappé, spengono le velleità della Croazia col punteggio di 4-2.
Vent’anni dopo la Francia risale sul tetto del mondo. Come il 12 luglio del 1998 è Didier Deschamps ad alzare la coppa: lì era il capitano della squadra padrona di casa, qui è il commissario tecnico ma la sostanza non cambia. Niente prima volta, la ventesima finale in ventuno edizioni dei Mondiali iscrive nuovamente i Bleus nell’albo d’oro e lo fa al termine dell’ultimo atto con più gol nell’era moderna (sei: non accadeva dal 1966 ma lì solo dopo i tempi supplementari). È il trionfo di una nazionale che, in un torneo dove fin dal via sono cadute le grandi favorite, ha saputo sfruttare tutte le situazioni girandole a proprio favore: fortunatissima, non solo oggi, la formazione transalpina, ma anche altrettanto efficace perché fin dalla fase a gironi ha affondato il colpo quando serviva portandosi a casa il risultato anche in giornate in cui non era al meglio. Il volto copertina di questa Francia è inevitabilmente quello di Kylian Mbappé, non ancora nato quando il suo CT sollevava la coppa e ora trascinatore principale dei Bleus, perché è grazie a lui che questa squadra è andata avanti e oltre al 4-1 che ha messo il punto esclamativo sul discorso primo posto ha anche avviato il 3-1 di Paul Pogba (al quale serviva come il pane una visibilità del genere dopo essere stato oscurato nel corso del torneo da N’Golo Kanté, questo pomeriggio invece stranamente il peggiore e sostituito anzitempo), tris fondamentale perché arrivato dopo un’ora di gioco di tanti stenti, in cui le altre due reti erano arrivate su autogol (dodicesimo complessivo: un’infinità) e rigore assegnato dal VAR, il primo in una finale di un grande torneo dato dalla tecnologia. La Croazia ci ha provato in tutti i modi e per alcuni tratti si è anche fatta preferire, ma nel primo tempo si è punita da sola (l’autorete di Mario Mandžukić, al quale può consolare poco il successivo 4-2, e il fallo di mano di Ivan Perišić, in precedenza autore dell’1-1) e nella ripresa si è sfaldata dopo aver subito il terzo, forse pagando dazio per i novanta minuti in più rispetto agli avversari (tre supplementari di fila) o per l’eccessiva emozione data dalla prima finale nella sua storia. Resterà comunque un torneo memorabile per Zlatko Dalić, che un anno fa certo non pensava di ritrovarsi oggi al Luzhniki in panchina, ma come vent’anni fa al fischio finale festeggiano i francesi: lì era una semifinale, stavolta invece è il pass diretto per la gloria.
PRIMO TEMPO
La fortuna ha assistito la Francia per tutti i Mondiali e non la abbandona nemmeno in finale: al 18’ Griezmann subisce un fallo (leggero) di Brozović e batte la punizione cercando la testa di Varane (come ai quarti) o Umtiti (come in semifinale, seppur da angolo) ma trova quella di Mario Mandžukić, che sfiora ed entra nella storia dalla parte sbagliata in quanto è il primo giocatore a realizzare un autogol in una finale dei Mondiali. La Croazia però non ci sta e cerca la chiave per scardinare la difesa (tutt’altro che ermetica) della Francia, riuscendoci al 28’: punizione di Modrić con schema sul secondo palo, prima sponda di Vrsaljko seconda di Mandžukić e terza di Lovren con tocco arretrato di Vida a favorire Ivan Perišić, gran dribbling e sinistro fenomenale a incrociare imprendibile per Lloris. Terzo gol per il giocatore dell’Inter che però, come Mandžukić, in poco tempo diventa protagonista in negativo perché al 34’ su corner da sinistra non toccato da Matuidi allarga il braccio e tocca il pallone, Pitana richiamato dal VAR Irrati va a rivedere le immagini e dopo un paio di minuti d’attesa assegna il calcio di rigore. Dal dischetto Antoine Griezmann spiazza Subašić, è il suo terzo gol su quattro complessivi dagli undici metri (l’unico su azione è la papera di Muslera). Nel primo dei tre minuti di recupero corner da destra e Vida colpisce a centro area senza riuscire a indirizzare verso la porta.
SECONDO TEMPO
Un minuto e ci prova Griezmann senza grossa convinzione, fa molto meglio invece Rebić al 48’ con un sinistro su filtrante di Rakitić che Lloris alza in corner. Al 52’ Pogba lancia Mbappé sulla fascia destra, il fenomeno classe 1998 prende il tempo a Vida ma Subašić si salva di piede, è però il segnale che su quella fascia servirebbe qualcosa di più a livello di copertura ma la Croazia non lo capisce e al 59’ paga, ancora con un lancio sulla destra per Mbappé che tocca su Griezmann, palleggio e scarico arretrato verso Paul Pogba che vede il primo tiro respinto sul suo sinistro (ancora un rimpallo a favore…) e col secondo non perdona, 3-1. Croazia che a questo punto va in tilt, su una rovesciata di Giroud Brozović è provvidenziale per evitare che Griezmann si ritrovi solo davanti alla porta ma al 65’ non c’è nessuno a opporsi su Kylian Mbappé, destro secco dal limite e i gol diventano quattro, col sigillo di quello che con pochi dubbi può essere considerato il miglior giocatore di questi Mondali. Partita chiusa ma ci prova Hugo Lloris a ravvivarla, perché al 69’ riceve un innocuo retropassaggio di Varane e abbozza un orripilante dribbling su Mario Mandžukić al quale non sembra vero di poter toccare facilmente col destro e compensare l’autogol con cui aveva avviato la serie di marcature. Un sinistro alto di Rakitić su sponda del subentrato Kramarić (78’) e un altro alto qualche minuto più avanti sono gli ultimi sussulti croati, la Francia porta il cronometro alla fine e poi può festeggiare.
La Francia riscatta la sconfitta in finale agli Europei di due anni fa in casa contro il Portogallo e conferma tutto ciò che di buono si diceva da tempo su questa generazione: ora non sono più solo campioni affermati ma un po’ supponenti e tendenti all’autocelebrazione, sono pure vincenti. Per la Croazia resta il dato di aver migliorato il suo risultato, quello del 1998 alla prima partecipazione, ora per fare meglio bisognerà vincere qualcosa.
IL TABELLINO
Francia (4-2-3-1): Lloris; Pavard, Varane, Umtiti, L. Hernández; Pogba, Kanté (55’ N’Zonzi); Mbappé, Griezmann, Matuidi (73’ Tolisso); Giroud (81’ Fekir). Commissario tecnico: Deschamps
Croazia (4-2-3-1): Subašić; Vrsaljko, Lovren, Vida, Strinić (82’ Pjaca); Rakitić, Brozović; Rebić (71’ Kramarić), Modrić, Perišić; Mandžukić. Commissario tecnico: Dalić
Arbitro: Néstor Pitana della federazione argentina (Maidana – Belatti; Kuipers; VAR Irrati; A. VAR Vigliano – Astroza – Makkelie)
Reti: 18’ aut. Mandžukić, 28’ Perišić (C), 38’ rig. Griezmann, 59’ Pogba, 65’ Mbappé, 69’ Mandžukić (C)
Ammoniti: Kanté, L. Hernández (F), Vrsaljko (C)
[Immagine presa da fifa.com]