Poker dei colombiani che vincono il girone con nove punti su altrettanti disponibili, il Giappone invece torna a casa come ultimo e potrebbe finire qui l'avventura in Asia di Alberto Zaccheroni.
Al termine di una giornata molto difficile è giusto far notare una cosa: se l'Italia fosse riuscita a passare il turno poi le possibilità di superare gli ottavi sarebbero state comunque ridotte al lumicino, perché avrebbe trovato davanti una squadra fantastica, la Colombia. I Cafeteros, dopo un'uscita sfavillante contro la Grecia e una meno brillante ma comunque solida contro la Costa d'Avorio, hanno confermato ancora una volta il loro ruolo di leader del Gruppo C, vincendo il girone a mani basse con un percorso netto che deve per forza spaventare l'Uruguay, a prescindere dalla presenza o meno di Luis Suárez sabato. Nonostante un massiccio turnover operato dal CT Pekerman la qualità non è affatto scemata nella formazione sudamericana, e il Giappone, che pure aveva cercato di rimanere in partita e cercare una clamorosa qualificazione, è stato travolto sotto i colpi dei vari Juan Guillermo Cuadrado, Jackson Martínez e James Rodríguez, quest'ultimo autore di un gol fenomenale negli ultimi istanti di gioco. Gli asiatici la qualificazione forse l'hanno persa non battendo la Grecia in superiorità numerica per oltre un tempo, stasera era molto difficile avere la meglio sui più quotati avversari, le critiche in patria sulla nazionale sono state tante nelle ultime settimane e a farne le spese potrebbe essere Alberto Zaccheroni, vicino all'esonero e possibile candidato alla successione di Prandelli sulla panchina degli azzurri.
PRIMO TEMPO
Con tanti cambi nella formazione titolare (c'è pure l'interista Fredy Guarín) la Colombia ha la fisiologica necessità di un quarto d'ora d'assestamento, nel quale il Giappone prova ad approfittarne con qualche pallone buttato in mezzo e un solo tiro in porta, di Hasebe, bloccato da Ospina. Passata la fase iniziale ecco che la qualità superiore dei colombiani viene fuori, e al primo affondo Adrián Ramos entra in area e viene affrontato fallosamente da Konno con un intervento scriteriato in scivolata che costa un solare penalty, trasformato con un tiro potente da Juan Guillermo Cuadrado, al suo primo gol nel Mondiale. Alla Colombia bastava anche un pari per il primo posto (e pure una sconfitta non avrebbe cambiato con certezza la situazione) perciò la partita si mette nelle condizioni migliori per risparmiare energia in vista degli ottavi, il resto della prima frazione è infatti a ritmo basso da parte dei Cafeteros e questo permette al Giappone di reagire, Honda al terzo tentativo su punizione sfiora il palo e Okubo in rovesciata manda alto da buona posizione, mentre dall'altra parte Jackson Martínez si divora il raddoppio colpendo male su un cross dalla destra di Ramos. Quando ormai l'intervallo era alle porte cross di Honda da destra e Shinji Okazaki di testa riesce a trovare la deviazione vincente per superare Ospina e rimettere tutto in discussione: al riposo si va sull'uno a uno.
SECONDO TEMPO
Doppio cambio per Pekerman: fuori Cuadrado e Quintero, dentro Carbonero e soprattutto James Rodríguez, subito pericoloso con un sinistro deviato in corner. Anche l'altro subentrato, il giocatore del River Plate, va vicino al gol con una girata a lato sugli sviluppi di una punizione, in ogni caso la svolta la dà il centrocampista del Monaco, che serve un sublime assist a Jackson Martínez, il quale arma il sinistro e in diagonale, con un leggero tocco di Uchida, riporta i suoi in vantaggio. Primo gol all'esordio da titolare per il bomber del Porto, che spegne quasi tutte le speranze giapponesi, nonostante Kagawa e Honda successivamente provino, senza troppa fortuna, a risistemare il risultato: il primo manda alto di sinistro al 58', il milanista chiama Ospina alla risposta di pugno al 64'. A meno di un quarto d'ora dal termine ci prova pure Nagatomo, con Ospina che para, sono le ultime cartucce sparate dai nipponici che all'82' beccano il terzo gol, altro assist geniale di James Rodríguez per Jackson Martínez, stop e rientro sul sinistro per piazzare il pallone sul palo lontano in maniera stilosa. Un attimo dopo la doppietta dell'ex obiettivo di mercato del Napoli Kagawa va vicino al 2-3 con un diagonale a lato, è il suo ultimo pallone toccato perché poi lascia il campo, così come Ospina che permette a Faryd Mondragón di diventare, a quarantatré anni e tre giorni, il giocatore più vecchio ad aver disputato una partita di un Mondiale, battendo il record di Roger Milla che durava dal 1994. A un minuto dal termine è poker per la Colombia, Ramos manda in porta James Rodríguez che mette a sedere Yoshida con una serie di finte e poi supera Kawashima con un preciso pallonetto, un gol memorabile di un giocatore favoloso, fin qui tra i migliori in assoluto della fase a gironi. Nella festa più totale c'è gloria ulteriore per Mondragón, che para un tiro di Kakitani proprio all'ultimo minuto di recupero.
La Colombia vince il girone e sabato al Maracanã darà vita a uno scontro tutto sudamericano con l'Uruguay, capace purtroppo di eliminare l'Italia con il gol di Godín e il morso di Suárez. Mesto rientro in patria per il Giappone con l'ultimo posto nel girone e un solo punto conquistato.
IL TABELLINO
Giappone (4-2-3-1): Kawashima, Uchida, Yoshida, Konno, Nagatomo; Aoyama (62' Yamaguchi), Hasebe; Okazaki (69' Kakitani), Honda, Kagawa (85' Kiyotake); Okubo. Commissario tecnico: Zaccheroni
Colombia (4-4-2): Ospina (85' Mondragón); Arias, Valdés, Álvarez Balanta, Armero; Cuadrado (46' J. Rodríguez), Mejía, Guarín, Quintero (46' Carbonero); J. Martínez, A. Ramos. Commissario tecnico: Pekerman
Arbitro: Pedro Proença della federazione portoghese (Miranda – Trigo; Moreno)
Reti: 17' rig. Cuadrado, 45' +1' Okazaki (G), 55', 82' J. Martínez, 89' J. Rodríguez
Ammoniti: Konno (G), Guarín (C)
[Immagine presa da fifa.com]