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Spettacolare finale dell’edizione numero centotrentatré della FA Cup, anche quest’anno una delle competizioni più avvincenti del calcio mondiale: l’Arsenal, sotto 2-0 in avvio, è riuscito a rimontare e superare l’Hull City dopo i tempi supplementari, tornando a vincere un trofeo a nove anni di distanza dall’ultima volta.

 

Era una maledizione vera e propria, magari non longeva come quella lanciata al Benfica da Béla Guttmann ma pur sempre pesante: dall’ormai celebre rigore di Patrick Vieira contro il Manchester United, ultimo pallone toccato dal francese con la maglia dei Gunners prima di passare alla Juventus, l’Arsenal non aveva più vinto nulla. Nel 2011 era arrivato a un passo dalla Carling Cup, venendo clamorosamente battuto dal Birmingham City con un gol a tempo scaduto di Obafemi Martins, e anche stavolta sembrava che gli underdogs, in questo caso l’Hull City, potessero distruggere le speranze di Arsène Wenger. C’è voluta una grande rimonta e trenta minuti di supplementari per ribaltare lo 0-2 dei primi minuti ma alla fine l’Arsenal ce l’ha fatta: la FA Cup 2013-2014 è sua, e dopo ben 3283 giorni un trofeo torna ad arricchire la bacheca del club del nord di Londra. Inizio shock a Wembley come poche volte si era visto di recente: al 4′ schema su calcio d’angolo, tiro dal limite di Tom Huddlestone, deviazione di tacco di James Chester e Fabianski è superato, all’8′ colpo di testa di Alex Bruce (figlio di Steve, manager dei Tigers) sul palo, sulla ribattuta si avventa Curtis Davies e il raddoppio diventa realtà. Le cose per i Gunners sarebbero potute andare anche peggio senza un salvataggio sulla linea da parte di Gibbs su Bruce, a cambiare la storia della partita ci pensa uno splendido calcio di punizione di Santi Cazorla al 17′, che riapre i giochi e rimette in corsa l’Arsenal. La spinta dei londinesi con il passare dei minuti diventa sempre più forte ma il muro della porta di McGregor non crolla, ci sarebbero pure due rigori non visti dall’arbitro Lee Probert (uno nettissimo, l’altro con qualche dubbio), a mettere a posto le cose ci pensa Laurent Koscielny al 71′ deviando in mischia un pallone vagante al limite dell’area piccola, su corner in realtà inesistente, per il terzo gol su quattro del pomeriggio da parte di un difensore centrale. A questo punto l’inerzia è tutta dell’Arsenal, che potrebbe pure vincerla prima del 90′, la palla del 3-2 capita a Gibbs che però decide di non diventare l’eroe totale e manda altissimo solo davanti alla porta, si va quindi ai supplementari ed è il minuto centonove quello del completamento della rimonta, quando Aaron Ramsey di mezzo esterno infila la porta dell’Hull City con una conclusione precisa a seguito di una sponda di Giroud: era dal 1966 che una squadra non rimontava due gol in finale di coppa nazionale inglese (Everton-Sheffield Wednesday 3-2). Il gol del gallese, pedina fondamentale del centrocampo e mancato terribilmente nella parte decisiva della stagione per un infortunio, fa impazzire i tifosi venuti dalla capitale, c’è bisogno comunque di aspettare fino al termine perché i Tigers non mollano e, su un clamoroso svarione soprattutto di Fabianski, Gibbs è obbligato al secondo salvataggio sulla linea a porta vuota. Il fischio finale è più che liberatorio, quando Thomas Vermaelen, capitano seppur non utilizzato in campo, solleva al cielo di Wembley la FA Cup la storia è da riscrivere: l’Arsenal non può più essere considerata una squadra “tanto bella da vedere quanto perdente”.

[Immagine presa da bbc.co.uk]