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L'ormai ex giocatore della Juventus, unico a sbagliare quattro anni fa quando l'Argentina venne eliminata ai rigori dall'Uruguay, segna il penalty decisivo per mandare la Selección in semifinale, dopo che per novanta minuti la Colombia era riuscita a uscire indenne grazie soprattutto alle parate di Ospina.

 

Adesso sì, i tre rigori sbagliati da Martín Palermo nel 1999 sono definitivamente acqua passata. L'Argentina si prende la rivincita sulla Colombia proprio da quegli undici metri nefasti per il Loco nell'ultima edizione del secondo millennio, anche se lì si trattava di una semplice fase a gironi e non di un quarto di finale da dentro o fuori. Ha dominato per novanta minuti senza sosta la Selección, incapace di andare oltre lo 0-0 di partenza perché Ospina ha parato anche le mosche ed è riuscito più volte a negare il gol agli avanti albicelesti, con una serie memorabile di interventi da cineteca compresa una doppia parata "alla Dudek" su Agüero prima e Messi poi. Senza il portiere dell'Arsenal la Copa América per la Colombia sarebbe finita qualche minuto prima, con un punteggio vicino agli score tennistici, e per questo bisogna sottolineare il fallimento della spedizione dei Cafeteros, arrivati in Cile da favoriti e usciti con un solo gol all'attivo in quattro gare, peraltro segnato da un difensore, mettendo in mostra un gioco inguardabile e con le grandi stelle, da Falcao a James Rodríguez passando per Cuadrado e Jackson Martínez, assenti ingiustificati per tutto il torneo. Pekerman ci ha messo del suo stanotte, con un cervellotico 4-1-3-2 che ha lasciato ampi varchi agli avversari, ma la mancanza di un filo logico nella Colombia è stata una costante e non può passare in secondo piano, perché questa generazione si avvia al tramonto senza vincere niente e questa potrebbe essere stata l'ultima grande occasione, fallita malamente.

PRIMO TEMPO

Come prevedibile il 4-1-3-2 azzardato da Pekerman non è altro che un invito ai suoi connazionali per attaccare senza sosta, le azioni della Selección si susseguono in maniera rapida e puntuale, a partire dal 6' quando un cross di Di María sul primo palo pesca il destro di Pastore e Ospina mette in corner, dalla battuta colpo di testa alto di Rojo. La Colombia picchia come se volesse emulare un film con Chuck Norris o Steven Seagal, al 19' su una mischia in area prima Agüero e poi Messi non riescono a concludere per degli interventi più che sospetti dei difensori in maglia gialla, entrambi ignorati dall'arbitro García Orozco, immediatamente paragonato in Argentina a Codesal, direttore di gara della finale di Italia '90 contro la Germania Ovest. Pekerman non ce la fa più e al 24' toglie Teófilo Gutiérrez per inserire un centrocampista, Cardona, ma continua a subire molto: cross di Di María per la testa di Agüero e palla alta, soprattutto al 26' Pastore va via al nuovo entrato e mette in mezzo per Agüero, Ospina respinge coi piedi e si supera con un miracolo sul colpo di testa seguente di Messi, negando un vantaggio che sembrava ormai già scritto. Ancora il portiere dell'Arsenal protagonista al 39', stavolta per salvare su un tentativo di autogol di Zapata, non proprio perfetto nel deviare un cross del solito Di María, ci prova anche Biglia su sponda di Agüero (azione nata sempre dall'out di sinistra, però con Rojo) ma manda a lato. Si va al riposo con ben sei ammoniti e Ospina costretto a una doppia parata in uscita bassa su punizione battuta velocemente da Messi per Pastore.

SECONDO TEMPO

Si gioca sempre e solo a una metà campo, anche se l'Argentina lo fa con meno furia rispetto al primo tempo. Al 52' gran lancio di Messi per Di María, anticipato al limite dell'area in uscita da Ospina, che poi lo travolge fermando il gioco per un paio di minuti. A metà ripresa si vede per la prima volta anche la Colombia, Cuadrado da destra mette in mezzo trovando una respinta, James raccoglie ma anziché tirare serve Ibarbo contrastato bene da Zabaleta, dal corner testa di Jackson Martínez e parata di Romero per l'unico tiro in porta dei Cafeteros. Entra prima Tévez e poi Banega, quest'ultimo vicinissimo al gol da antologia con un gran destro dai venti metri che scheggia l'incrocio, l'Argentina non è nemmeno fortunata perché all'80' su un calcio d'angolo battuto a centro area Otamendi devia verso la porta e l'ennesimo miracolo di Ospina manda il pallone sul palo, poi Zúñiga libera sulla linea. Non è l'unico salvataggio all'ultimo centimetro del finale: ne fa uno anche Murillo con un recupero strepitoso a due minuti dal 90', dopo che un tocco di Zapata per anticipare Tévez su assist di Banega stava per condannare i suoi. Dopo quattro minuti di recupero con un colpo di testa alto di Messi si va ai rigori.

CALCI DI RIGORE

I due migliori, James Rodríguez e Messi, tirano per primi e fanno gol, per sei rigori i tiratori fanno centro, poi arriva Muriel e spedisce il pallone dall'altra parte dell'Oceano con una conclusione inguardabile. Segnano anche Lavezzi e Cardona, Biglia ha la palla della semifinale ma calcia a lato e così si prosegue, solo che Zúñiga si fa parare il tiro da Romero e Rojo prende la traversa. Pessima anche l'esecuzione di Murillo, alta non di poco, arriva così il momento di Tévez e a differenza del match di Santa Fe del 2011 stavolta l'Apache mette dentro: l'Argentina è in semifinale.

Sarà una tra Brasile e Paraguay a mettersi sulla strada dell'Argentina in semifinale: dovesse passare la Seleção si manifesterebbe LA partita che tutti aspettano in questa Copa América. Torna a casa la Colombia, non certo a testa alta e con ben poco da salvare.

IL TABELLINO

Argentina (4-3-3): S. Romero; Zabaleta, Garay, Otamendi, Rojo; Biglia, Mascherano, Pastore (77' Banega); Messi, Agüero (73' Tévez), Di María (87' Lavezzi). Commissario tecnico: Martino
Colombia (4-1-3-2): Ospina; Zúñiga, C. Zapata, Murillo, Arias; Mejía; Cuadrado, Ja. Rodríguez, Ibarbo (85' Muriel); T. Gutiérrez (24' Cardona), Ja. Martínez (74' Falcao). Commissario tecnico: Pekerman
Arbitro: Roberto García Orozco della federazione messicana (Camargo – Torrentera; Orozco)
Ammoniti: Ja. Rodríguez, Mejía, Arias, Cuadrado, Falcao (C), Agüero, Mascherano, Messi (A)
Sequenza rigori: Ja. Rodríguez (C) gol, Messi (A) gol, Falcao (C) gol, Garay (A) gol, Cuadrado (C) gol, Banega (A) gol, Muriel (C) alto, Lavezzi (A) gol, Cardona (C) gol, Biglia (A) fuori, Zúñiga (C) parato, Rojo (A) traversa, Murillo (C) alto, Tévez (A) gol

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