Il CEO Calzada rivela: “Ci aveva chiesto di aspettare per rispetto dell’Inter” ma era già tutto deciso prima della finale.
Il passaggio di Simone Inzaghi all’Al-Hilal era già scritto prima della finale di Champions League. A confermarlo è Esteve Calzada, CEO del club saudita, che in un’intervista alla BBC ha svelato i retroscena dell’accordo. “Era tutto definito – ha dichiarato – ma non abbiamo firmato prima della finale perché Inzaghi ci aveva chiesto di aspettare, per rispetto verso l’Inter e i suoi tifosi”.
LE PAROLE DEL CEO
Le parole di Calzada confermano i sospetti di molti interisti, che avevano trovato sospetti i tempi dell’addio: appena tre giorni dopo la finale, Inzaghi aveva già incontrato la dirigenza nerazzurra per comunicare la sua decisione, e il giorno successivo era a Parigi per firmare con il club saudita. La trattativa, secondo Calzada, è stata gestita da Tommaso Inzaghi, figlio dell’allenatore, insieme all’agente Federico Pastorello. “Potrebbe essere sembrato improvviso, ma è stato il frutto di settimane di lavoro – ha spiegato il dirigente –. Sapevamo che stava per affrontare una partita importantissima e abbiamo rispettato i suoi tempi”.
L’Al-Hilal punta in alto e ha scelto Inzaghi per tornare a vincere, dopo il secondo posto nell’ultimo campionato saudita. “Le nostre aspettative sono alte – ha aggiunto Calzada –. Abbiamo una squadra forte e ora anche un allenatore di fama mondiale”.
Il debutto ufficiale di Inzaghi avverrà in un contesto internazionale: domani, alle ore 21 italiane, l’Al-Hilal affronterà il Real Madrid di Xabi Alonso nel nuovo Mondiale per Club, in corso negli Stati Uniti. “Non siamo qui solo per visibilità o per scambiare maglie con i madridisti – ha concluso Calzada –. Vogliamo competere ai massimi livelli”.
L’avventura saudita di Inzaghi comincia così con un big match e grandi aspettative. E intanto, a Milano, resta l’amaro in bocca per un addio che, a quanto pare, era già scritto prima dell’ultimo atto europeo.