Una delle notizie principali di ieri è stata la sospensione definitiva della partita di Ligue 1 Bastia-Lione al termine del primo tempo a causa di ripetute aggressioni e invasioni di campo da parte dei tifosi della squadra di casa. Oggi sono arrivate le prime sanzioni, ma a rischiare principalmente è il club.
Furia ultras? Non solo. Secondo quanto riporta il quotidiano francese L’Equipe la prima persona che ha avuto dei provvedimenti a suo carico per gli incidenti che hanno portato alla sospensione della partita fra Bastia e Lione è un addetto alla sicurezza dello Stade Furiani. La società SISIS ha fatto sapere che uno dei suoi impiegati è stato riconosciuto nelle immagini durante gli scontri con i giocatori del Lione, pertanto è stata avviata la procedura di licenziamento e domani mattina verranno fatte ulteriori verifiche. Dopo l’interruzione del match, arrivata a seguito della seconda aggressione al termine del primo tempo, la squadra dell’Olympique Lyonnais è dovuta rimanere negli spogliatoi per un paio d’ore, in modo da evitare ulteriori contatti con la tifoseria corsa. Nonostante ciò all’uscita dallo stadio si sono verificati dei lanci di oggetti verso il pullman, che hanno costretto la Polizia a usare i gas lacrimogeni.
Non è la prima volta che a Bastia accadono incidenti del genere, anche se non così gravi, è stata aperta una procedura disciplinare e la LFP dovrebbe far giocare le ultime due partite casalinghe, contro il Rennes il 29 aprile e il Lorient il 13 maggio, a porte chiuse. Il rischio principale per il club, a prescindere dai provvedimenti per i sostenitori che verranno identificati (il presidente del Lione Jean-Michel Aulas ha chiesto che venissero arrestati) è però la sconfitta a tavolino (al momento dell’interruzione il punteggio era di 0-0) e una penalizzazione in classifica, che di fatto significherebbe retrocessione in Ligue 2 visto che a cinque giornate dal termine l’unica rappresentante della Corsica è ultima con ventotto punti, a -3 dalla coppia formata da Lorient e Nancy.
[Immagine presa da europe1.fr]