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Incredibilmente il Wigan batte il Manchester City di Roberto Mancini per 1-0, nei minuti finali di gara. La prima frazione si era chiusa con un equilibrio totale. Il City gioca male ed il Wigan tiene lo 0-0 anche nel secondo tempo. L'espulsione di Zabaleta (84') consegna la vittoria nelle mani della squadra di Roberto Martinez che nell'ultimo corner della gara, trova l'incredibile gol vittoria con un colpo di testa di Watson. Mancini chiude (forse) la sua storia al City. Per il Wigan invece, ormai retrocesso, è festa grande.

 

 
E' il Wigan a vincere la 132° edizione della F.A. Cup, la più antica competizione calcistica. Per la prima volta nella propria storia, il Wigan scrive il proprio nome tra le squadre vincitrici della coppa. Una finale dall'esito già scritto, secondo i pronostici. Ma gli dei del calcio hanno riscritto i valori in campo, realizzando quello che è una vera e propria favola. La squadra di Martinez infatti è arrivata fino al gradino più alto della competizione, giocando meglio della corazzata City, conquistando il primo trofeo della storia del club. Una vittoria stupefacente ed emozionante, arrivata solo nei minuti finali. Watson, l'eroe del match, porta in paradiso la sua squadra, ammazzando il gigante City e realizzando il sogno del presidente David Whelan, capace di riportare il Wigan nel calcio dei grandi, e realizzare il sogno di vincere il trofeo, quando da giocatore del Blackburn perse proprio una finale per 3-0, non riuscendo poi a concludere la partita per infortunio. Un infortunio che gli ha spezzato la carriera, ma non l'amore per il calcio
 
PRIMO TEMPO
L'esito sembra di quelli già scritti, con un City dato vittorioso per certo. La seconda in classifica di Premier contro la terzultima. Non ci sarebbe partita. Ma il calcio riesce a rendere possibile qualsiasi cosa, e questa finale l'ha dimostrato, ancora una volta. Il City, forse troppo sicuro, parte sornione e gestisce un flebile ed infruttuoso possesso palla. Soprattutto a centrocampo, la squadra di Mancini soffere il pressing dei giocatori del Wigan: Barry e Toure non riescono ad innescare i vari Tevez, Aguero, Silva e Nasri. Il Wigan invece prova a far male con la fisicità di Kone, la velocità di Espinoza e gli inserimenti di Maloney e McManaman (migliore in campo per il Wigan). La prima occasione arriva proprio per il Wigan: palla di Koné per McManaman che dalla destra prova un sinistro a giro sul secondo palo. Grave l'errore di Nastasic che lascia in gioco il 15 del Wigan e grande occasione sciupata per i Latics. Il City risponde al 19' con Silva che ha un lampo geniale servendo Aguero che taglia la difesa ma non riesce a raggiungere il pallone servitogli dallo spagnolo. La partita è equilibrata, nonostante il maggior tasso tecnico del City che sembra però in giornata decisamente no. L'unica, grande occasione dei citizens arriva al 28': grande lavoro di Nasri che entra in area e serve sulla corsa Silva, bravissimo a servire di prima Tevez, forse troppo sicuro di fare centro, che incredibilmente sbaglia sparando il pallone sulle gambe di Robles. La fragilità difensiva della squadra di Mancini è però evidente, e al 34' Zabaleta rischia il rigore con un intervento in scivolata su Espinoza. Il Wigan in questa fase sembra crederci di più. Tanto coraggio e voglia di stupire per la squadra di Martinez. McManaman, uomo ovunque in questo primo tempo, ha tra i piedi la possibile palla dell'1-0: dribbla una volta Hart, rientra sul destro, prova a scaricare in porta ma trova ancora Hart che lo ferma. Buona la sua azione, sebbene sia stato un po' egoista non servendo il liberissimo Koné, pronto a tentare il tiro a rete. L'ultima emozione arriva da un bel tiro di Nasri al 44', ma Joel fa bella figura e spazza via tutto.
 
SECONDO TEMPO
La probabile strigliata di Mancini durante l'intervallo sembra scuotere la sua squadra che va vicina al vantaggio già ad inizio ripresa. Azione personale di Tevez, assist di prima per Aguero che colpisce a botta sicura ma trova solo una deviazione. Ma è solo un'illusione perché da qui in poi, il City sparisce dal campo. La partita ricalca gli stessi ritmi del primo tempo. Nessuna delle due squadre riesce a trovare il colpo che possa cambiare il volto della gara. Mancini prova a cambiare le carte in tavola sostituendo Tevez e Nasri, i maggior flop della gara. Gli uomini di Mancini, forse stanchi fisicamente e mentalmente, giocano in modo casuale, a tutto vantaggio del Wigan che quando può riesce a farsi vedere in avanti con Koné e Maloney. Proprio il 10 scozzese colpisce al 74' una clamorosa traversa su punizione. E' il segnale più importante del match per il Wigan che sfiora il vantaggio e crede sempre di più nell'impresa storica. Una mano viene data da Zabaleta che all'84' commette il più ingenuo dei falli: L'argentino si becca il secondo giallo e lascia la sua squadra in 10. Grave però l'errore di Barry che involontariamente serve McManaman libero di involarsi a rete. Il terzino del City interviene in scivolata e l'espulsione è inevitabile. La pioggia che si abbatte sullo stadio di Wembley non aiuta i palleggiatori del City che, ora sotto di un uomo, si rintanano in difesa. Il solito, eterno McManaman tenta l'ennesima azione personale, riscendo a conquistare nei minuti finali un preziosissimo calcio d'angolo. Corner di Maloney, sbuca la testa di Watson appena entrato, ed è il gol dell'1-0. Beffa al fotofinish per il City: grave però l'errore del subentrato Rodwell che lascia libero Watson di prendere il terzo tempo e colpire da gran saltatore il pallone.
 
L'assalto finale del City, non cambia la storia del match. Un finale impossibile da immaginare prima della gara. Un finale che premia chi, senza i tanti milioni degli sceicchi, con l'impegno, l'umiltà e le idee di un grande tecnico come Martinz, è riuscito a  riscrivere la storia. Il Wigan vince il suo primo trofeo, nonostante una qualificazione in Europa Leage ed una (quasi) certa retrocessione. Il City ha chiuso nel peggiore dei modi una stagione disastrosa, fuori da ogni obiettivo già a metà stagione. Il Futuro di Mancini, già in bilico prima di questa finale, sembra ormai deciso, con l'arrivo di Pellegrini e la speranza per i facoltosi proprietari del City di imporsi in Champions League. Il Wigan è la metafora della realizzazione di un sogno, come dimostra l'incredibile ed emozionante storia del suo presidente. Per Roberto Martinez, questa F.A. Cup rappresenta un traguardo clamoroso, ma ironia della sorte la sua stagione non è ancora conclusa. Dovrà cercare l'impresa anche in campionato e salvare il Wigan. Dopo questa vittoria però, l'impresa sembra meno impossibile.