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Dopo aver analizzato i primi due raggruppamenti della Copa América 2015 cercheremo di conoscere meglio l'ultimo gruppo, il Girone C, molto probabilmente il più ricco del torneo.

 

Brasile, Colombia, Venezuela e Perù si daranno battaglia per il passaggio ai quarti di finale, tra la sete di riscatto dei verde-oro, la fama di gloria della Cafetera, la speranza Vinotinto e il cuore degli Incas del Tigre Ricardo Gareca.

BRASILE

Il fracaso clamoroso contro la Germania al Mineirão aumenta le motivazioni di una Seleção che, di fatto, giunge a ogni competizione con il dovere morale di vincere. Al prestigio si somma quindi la sete di riscatto dopo il disastro di un Mondiale perso in casa con una goleada assolutamente vergognosa. Il gruppo della Coppa del Mondo è stato profondamente mutato, a partire dal timoniere: fuori Felipão Scolari, dentro Carlos Dunga. Tornato dopo l'esilio del post-Sudafrica 2010 l'ex giocatore della Fiorentina è sempre stato criticato per la sua concezione calcistica prudente, ma giocherà con il 4-2-3-1 per sfruttare il talento dei fantasisti verde-oro. Solo in otto sopravvivono al Mondiale: il primo a perdere il posto è Júlio César, che lascia la porta a Jefferson del Botafogo. La linea difensiva, imperniata su Thiago Silva e David Luiz, vede la chiamata di Miranda, primo sostituto dei due centrali, più due novità sulle corsie laterali: Dani Alves e Filipe Luís, che si aggungeranno a Marcelo: il primo, reduce dal Triplete col Barcellona, è una novità nel senso che è stato convocato all'ultimo momento per sostituire Danilo infortunato. Il centrocampo sarà dominato dal dinamismo di Fernandinho, dalla trequarti in avanti la squadra vivrà dell'estro dei suoi trequartisti: a sinistra Neymar, che dopo l'annata della consacrazione in maglia blaugrana proverà a condurre la Seleção al titolo con il suo immenso talento. Al centro la novità di Philippe Coutinho, piccolo genio del Liverpool dalla giocata sempre cristallina. A destra Willian, funambolo del Chelsea che completa il terzetto dietro la punta. A insidiare la titolarità dei fantasisti, due convocazioni di enorme qualità: Douglas Costa dello Shakhtar e il ritorno del divino giocoliere al banchetto del futebol, Robinho. Proprio la chiamata dell'ex Milan ha fatto scalpore, ma Dunga è iremovibile: Binho è un elemento fondamentale all'interno dello spogliatoio, un uomo di cui non può fare a meno, per spirito ed estro. Il ruolo di centravanti, come da molti anni, è il tallone d'achille del Brasile: la sorpresa dell'anno di Dunga è Diego Tardelli, duttile attaccante dello Shandong Luneng, che sarà seriamente insidiato da Roberto Firmino, il giovane più in forma dei verde-oro. Gol e spettacolo nelle amichevoli per giocatore dell'Hoffenheim, quotatissimo anche in sede di calciomercato. Il testa a testa per il primo posto del girone sarà con la Colombia, ma l'obiettivo del Brasile è quello di tornare a sollevare un trofeo che manca dal 2007. Allenatore dell'epoca? Carlos Dunga.

COLOMBIA

L'avversaria numero uno del Brasile nel girone, che parteciperà prepotentemente alla corsa per la vittoria finale. I Cafeteros sono reduci dalla sconfitta ai quarti di finale del Mondiale proprio contro il Brasile, e saranno doppiamente motivati ad arrivare in fondo alla competizione. Agli ordini di mister José Pekerman c'è una vera e propria golden generation del calcio colombiano, giunta probabilmente al capolinea della sua colorata e spumeggiante esperienza, al momento in cui bisogna vincere per fare la storia. Il modulo è il solito 4-2-2-2 con la variante del 4-2-3-1 a seconda del peso offensivo che il CT argentino deciderà di imporre. La formazione titolare si apre con la certezza di David Ospina, portiere dell'Arsenal con 18 presenze accumulate in stagione. Linea difensiva con Santiago Arias sulla destra, Cristian Zapata e Jeison Murillo centrali, coppia inedita in un grande trofeo visto l'addio di Yepes, e con uno tra Pablo Armero e Juan Camilo Zúñiga sulla corsia sinistra. Il centrocampo muscolare, a sorpresa, sarà in mano ad Alexander Mejía e Carlos Sánchez, preferiti a Guarín nemmeno convocato. Dalla trequarti in su la poesia del fútbol colombiano mista alla potenza fisica dei guerrieri sudamericani: centro geometrico e cuore pulsante della manovra è James Rodríguez, che sulle spalle porta il peso delle ambizioni Cafetere e l'essenza del calcio, il numero 10 che da quelle parti assume un significato metafisico. Una sorta preghiera agli dei del fútbol, un protendere verso l'alto che si traduce in giocate inconfonbili, che James ha dispensato allo scorso Mondiale, riempiendo di entusiasmo e bellezza gli occhi dei tifosi colombiani. Trequartista puro nel 4-2-3-1, partirebbe da destra nel 4-2-2-2 per accentrarsi col mancino. Oltre al capitano della selezione, Pekerman potrà godere di uno dei giocatori più forti del Sud America: Juan Guillermo Cuadrado. Ala di piede destro, imprendibile per accellerazione e agilità, è reduce da una mezza stagione al Chelsea piuttosto fiacca, il ritorno nel suo calcio sarà l'occasione ricordare al mondo che l'ex Fiorentina è un giocatore devastante. E poi c'è lui, l'uomo delle sliding doors: Radamel Falcao. Dopo aver saltato il Mondiale a causa di un gravissimo infortunio al ginocchio, il Tigre ritorna a giocare un trofeo con la maglia dei Cafeteros. A ventinove anni purtroppo non è nella fase migliore della propria carriera, in parte anche per decisioni sbagliate, come il trasferimento per denaro al Monaco e quello al Manchester United in prestito. Per tornare grande in un club ha bisogno di un ruolo totalmente centrale, che ai Red Devils non aveva. El Tigre dev'essere l'ago della bilancia di una squadra, non un comprimario, i colombiani si aspettano valanghe di gol da questo giocatore dalle doti indiscutibili, che ha spesso imboccato, volontariamente o meno, la strada sbagliata. Ad affiancarlo ci sarà uno tra Carlos Bacca e Jackson Martínez, in stretto ballottaggio, oppure, come terza ipotesi uno tra Luis Muriel e Teófilo Gutiérrez. Da non sottovalutare l'ipotesi tattica che prevederebbe il Tigre come unica punta e l'inserimento di un esterno come il treno Víctor Ibarbo. La rosa è di primo livello e la possibilità di arrivare fino in fondo è concreta: tutta la nazione sogna.

PERÙ

Il raggruppamento è assai scomodo per la nazionale Inca, che dovrà difendere con onore il terzo posto conquistato nella scorsa edizione della Copa América, proprio contro il Venezuela inserito nello stesso girone. La squadra a disposizione del Tigre Ricardo Gareca non è prima di qualità, anzi, ma può riservare qualche gradita sorpresa sul piano individuale. Il 4-4-1-1 del tecnico argentino ex Vélez Sarsfield è costruito sulle figure di Carlos Zambrano, difensore centrale dell'Eintracht Francoforte e leader della retroguardia peruviana, di André Carrillo, esterno di centrocampo o ala dello Sporting Lisbona in grado di sfruttare un cambio di passo fulmineo e una buona tecnica di base, e infine del Barbaro José Paolo Guerrero, esperto centravanti degli Incas protagonista in Brasile col Corinthians. L'atteggiamento dei Perù di Gareca è propositivo, e potrà contare sull'apporto di Juan Manuel Vargas, mancino pericolosissimo della Fiorentina, di Jefferson Farfán, anche se a mezzo servizio, oltre a Christian Cueva, fantasista dell'Alianza Lima con buoni colpi. La speranza della Blanquirroja è quella di qualificarsi come una delle migliori terze prevalendo su un Venezuela che lotterà per lo stesso obiettivo, nel remake della finalina di Argentina 2011.

VENEZUELA

La sensazione è che il Girone C sia diviso in due sfide: Colombia-Brasile e Perù-Venezuela. Per la Vinotinto non è il miglior momento storico: con l'addio in panchina di César Farías e l'arrivo di Noel Sanvicente la rosa non si è rinnovata, e la maggioranza dei protagonisti del quarto posto nella scorsa edizione di Copa América sarà ancora presente in Cile, con quattro primavere in più sulle spalle. Il nuovo CT del Venezuela si affiderà a un 4-2-3-1 costruito in difesa da Fernando Amorebieta e Oswaldo Vizcarrondo. Davanti alla retroguardia l'inderitore chiave sarà il genoano Tomás Rincón, mentre nella zona offensiva la speranza a cui si aggrappano tecnico e tifosi è che Juan Arango e José Salomón Rondón forniscano prestazioni all'altezza della scorsa edizione. Il capitano, dotato di un tiro potente e preciso, agirà alle spalle del centravanti dello Zenit San Pietroburgo. Rondón vanta un potenziale fisico che gli consente di sostenere il peso dell'attacco da solo, oltre che una dote di venti gol stagionali. La sorpresa della Vinotinto potrebbe essere un volto quasi noto del nostro calcio: Josef Alexander Martínez, seconda punta del Torino, che probabilmente si disimpegnerà sull'esterno per mettere in crisi le difese avversarie con la sua rapidità. Il discorso qualificazione è lo stesso valido per il Perù: salvo incredibili sgambetti a Brasile o Colombia sarà fondamentale vincere contro la diretta concorrente, ovvero gli stessi Incas. Forse il Perù parte con qualcosa in più, ma in Copa América nulla è scontato.

LE PARTITE

14 giugno ore 21.00 Colombia – Venezuela
14 giugno ore 23.30 Brasile – Perù
18 giugno ore 02.00 Brasile – Colombia
19 giugno ore 01.30 Perù – Venezuela
21 giugno ore 21.00 Colombia – Perù
21 giugno ore 23.30 Brasile – Venezuela

I CONVOCATI

BRASILE

Portieri: 1 Jefferson (Botafogo), 12 Neto (Fiorentina), 23 Marcelo Grohe (Grêmio);
Difensori: 2 Dani Alves (Barcellona), 3 Miranda (Atlético Madrid), 4 David Luiz (Paris Saint-Germain), 6 Filipe Luís (Chelsea), 13 Marquinhos (Paris Saint-Germain), 14 Thiago Silva (Paris Saint-Germain), 15 Geferson (Internacional), 16 Fabinho (Monaco);
Centrocampisti: 5 Fernandinho (Manchester City), 7 Douglas Costa (Shakhtar Donetsk), 8 Elias (Corinthians), 17 Fred (Shakhtar Donetsk), 18 Éverton Ribeiro (Al-Ahli), 19 Willian (Chelsea), 21 Philippe Coutinho (Liverpool), 22 Casemiro (Porto);
Attaccanti: 9 Diego Tardelli (Shandong Luneng), 10 Neymar (Barcellona), 11 Roberto Firmino (Hoffenheim), 20 Robinho (Santos).

COLOMBIA

Portieri: 1 David Ospina (Arsenal), 12 Camilo Vargas (Atlético Nacional), 23 Cristian Bonilla (La Equidad);
Difensori: 2 Cristián Zapata (Milan), 3 Pedro Franco (Besiktas), 4 Santiago Arias (PSV Eindhoven), 7 Pablo Armero (Flamengo), 13 Darwin Andrade (Standard Liegi), 14 Carlos Valdés (Nacional Montevideo), 18 Juan Camilo Zúñiga (Napoli), 22 Jeison Murillo (Granada);
Centrocampisti: 5 Edwin Valencia (Santos), 6 Carlos Sánchez (Aston Villa), 8 Edwin Cardona (Monterrey), 10 James Rodríguez (Real Madrid), 11 Juan Guillermo Cuadrado (Chelsea), 15 Alexander Mejía (Monterrey);
Attaccanti: 9 Radamel Falcao (Manchester United), 16 Víctor Ibarbo (Roma), 17 Carlos Bacca (Siviglia), 19 Teófilo Gutiérrez (River Plate), 20 Luis Fernando Muriel (Sampdoria), 21 Jackson Martínez (Porto).

PERÙ

Portieri: 1 Pedro Gallese (Juan Aurich), 12 Diego Penny (Sporting Cristal), 23 Salomón Libman (Universidad César Vallejo);
Difensori: 2 Jair Céspedes (Juan Aurich), 3 Hansell Rojas (Universidad César Vallejo), 4 Pedro Requena (Universidad César Vallejo), 5 Carlos Zambrano (Eintracht Francoforte), 15 Christian Ramos (Juan Aurich), 17 Luis Advíncula (Vitória Setúbal), 19 Yoshimar Yotún (Malmö);
Centrocampisti: 6 Juan Manuel Vargas (Fiorentina), 7 Paolo Hurtado (Paços Ferreira), 8 Christian Cueva (Alianza Lima), 13 Edwin Retamoso (Real Garcilaso), 16 Carlos Lobatón (Sporting Cristal), 20 Joel Sánchez (Universidad San Martín), 21 Josepmir Ballón (Sporting Cristal), 22 Carlos Ascues (Melgar);
Attaccanti: 9 José Paolo Guerrero (Corinthians), 10 Jefferson Farfán (Schalke 04), 11 Yordy Reyna (RB Lipsia), 14 Claudio Pizarro (Bayern Monaco), 18 André Carrillo (Sporting Lisbona).

VENEZUELA

Portieri: 1 Alain Baroja (Caracas), 12 Dani Hernández (Tenerife), 23 Wilker Faríñez (Caracas);
Difensori: 2 Wilker Ángel (Deportivo Táchira), 3 Andrés Tuñez (Buriram United), 4 Oswaldo Vizcarrondo (Nantes), 5 Fernando Amorebieta (Middlesbrough), 6 Gabriel Cichero (Mineros), 16 Roberto Rosales (Málaga), 20 Grenddy Perozo (Ajaccio);
Centrocampisti: 8 Tomás Rincón (Genoa), 10 Ronald Vargas (Balikesirspor), 11 César González (Deportivo Táchira), 13 Luis Manuel Seijas (Independiente Santa Fe), 14 Franklin Lucena (Deportivo La Guaira), 15 Alejandro Guerra (Atlético Nacional), 18 Juan Manuel Arango (Tijuana), 19 Rafael Acosta (Mineros), 22 Jhon Murillo (Zamora);
Attaccanti: 7 Nicolás Fedor (Rayo Vallecano), 9 José Salomon Rondón (Zenit), 17 Josef Martínez (Torino), 21 Gelmin Rivas (Deportivo Táchira).

Articolo scritto da Federico Raso (Twitter: @Federico_FR24)

[Immagine presa da calciosudamericano.it]