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Ispirati ancora dalle giocate di Clint Dempsey (un gol e un assist) gli Stati Uniti battono 2-1 l'Ecuador e accedono alle semifinali di Copa América.

 

L'obiettivo è raggiunto, il sogno americano continua. Agli Stati Uniti si chiedeva di raggiungere quantomeno la semifinale nella Copa América organizzata in casa e nel pomeriggio di Seattle l'ingresso tra le migliori quattro del torneo è avvenuto, seppur con enorme sofferenza. Partita molto intensa e a tratti molto nervosa, con due espulsi nella stessa situazione e tanti scontri di gioco, figli della grossa posta in palio e della volontà di andare avanti in una competizione dove entrambe le squadre avevano intenzione di guadagnare un ruolo di primo piano. Ci riescono gli States, guidati dal loro elemento di qualità superiore, Clint Dempsey, ancora una volta decisivo come già lo era stato per tutta la fase a gironi, con il gol dell'1-0 a metà primo tempo e l'assist per il raddoppio di Gyasi Zardes (finalmente a segno dopo tanto lavoro per la squadra) a metà ripresa, il solito preziosissimo supporto per la squadra di Klinsmann che però ha dovuto soffrire fino al 94', perché l'Ecuador non si è dato per vinto ed è riuscito a riaprire la partita con Michael Arroyo, sfiorando anche il 2-2 nel recupero che avrebbe prolungato la gara ai rigori. Alla Tricolor è mancato tantissimo Miller Bolaños, infortunatosi nelle prime fasi della competizione, e per una volta ha tradito Enner Valencia, che si è divorato due facili occasioni subito dopo il 2-1, perché per il resto i sudamericani se la sono giocata praticamente alla pari dimostrando di non essere primi nel girone di qualificazione ai Mondiali del 2018 per caso.

PRIMO TEMPO

Nel corso della prima fase uno dei più attivi in generale era stato Jefferson Montero e non è un caso che sia suo il primo tentativo dei quarti, con un tiro-cross da sinistra che scende ma non abbastanza per impensierire Guzan. Gli scatti di Turbina sono una delle armi principali dell'Ecuador che però appare un po' troppo leggero davanti e gli Stati Uniti dal quarto d'ora in avanti cominciano a prendere campo, soprattutto grazie ai movimenti di Bobby Wood che al 17' su suggerimento di Dempsey riesce ad arrivare in anticipo su Erazo e toccare di punta senza inquadrare lo specchio. Al 22' ancora bene Wood in area, non riesce a trovare lo spazio per concludere ma tocca dietro per Jermaine Jones, cross di prima e colpo di testa vincente del solito Clint Dempsey per l'1-0. Arriva puntuale il terzo gol in quattro partite dell'idolo di casa, che peraltro cinque minuti dopo avrebbe la chance per raddoppiare con un sinistro bloccato da Domínguez, al 42' lo stesso Dempsey serve un gran filtrante per Bedoya, ipnotizzato però dal portiere avversario al quale di fatto appoggia il pallone. Si rivede la Tricolor nel recupero, conclusione di Arroyo da posizione defilata e risposta di piede di Guzan, la prima e unica di tutto il primo tempo.

SECONDO TEMPO

Al 52' la gara cambia: Bedoya va via a Luis Antonio Valencia sulla fascia e il giocatore del Manchester United lo sgambetta in maniera molto sciocca, visto che era l'unico ammonito della gara. Obbligatorio il secondo giallo da parte di Roldán, ma nel parapiglia seguente Jermaine Jones si fa prendere dal nervosismo e rifila una manata a Paredes, costringendo l'arbitro colombiano a espellerlo. Assurdo che il centrocampista americano rimanga in campo quando il gioco riprende, peraltro con un altro fallo duro (di Wood, ammonito e in diffida), la gara diventa accesa e con diversi contrasti al limite fino al 65', momento in cui gli Stati Uniti raddoppiano: cross da sinistra per la sponda di Gyasi Zardes, Dempsey si porta avanti il pallone in mezzo a due e fa partire un tiro-cross che sulla linea il compagno di reparto deve solo toccare in rete, la sua prima in questa Copa América. Ecuador tramortito ma che non alza bandiera bianca, al 74' uno schema su punizione di Walter Ayoví pesca al limite dell'area Michael Arroyo, che ha tutto il tempo per calciare rasoterra col destro e battere Guzan dimezzando lo svantaggio, la Tricolor avrebbe anche due clamorose occasioni subito dopo ma Enner Valencia di testa se le divora entrambe, mandando a lato da ottima posizione i cross del solito devastante Jefferson Montero. Nel recupero l'ultima palla è sporca, su cross di Ramírez da sinistra Jaime Ayoví fa velo e per poco Brooks non fa autogol.

Gli Stati Uniti sono la prima qualificata alle semifinali, affronteranno la vincente di Argentina-Venezuela nella notte fra martedì 21 e mercoledì 22. È la seconda volta che gli Yanks arrivano a questo punto del torneo, l'unico precedente era datato 1995, quando furono battuti 1-0 dal Brasile in Uruguay.

IL TABELLINO

Stati Uniti (4-3-3): Guzan; Johnson, Cameron, Brooks, Besler; Jones, Bradley, Bedoya (81' Zusi); Zardes (94' Birnbaum), Dempsey (74' Beckerman), Wood. Commissario tecnico: Klinsmann
Ecuador (4-4-2): A. Domínguez; Paredes (82' J. Ayoví), A. Mina, Erazo, W. Ayoví; L. A. Valencia, Noboa (62' Gaibor), Gruezo (72' C. Ramírez), Montero; M. Arroyo, E. Valencia. Commissario tecnico: Quinteros
Arbitro: Wilmar Roldán della federazione colombiana (Guzmán – Navarro; Sampaio)
Reti: 22' Dempsey, 65' Zardes, 74' M. Arroyo (E)
Espulsi: Jones (S) al 52' per fallo di reazione, L. A. Valencia (E) al 52' per doppia ammonizione
Ammoniti: Wood, Bedoya, Guzan (S), Paredes (E)

[Immagine presa da skysports.com]