Il Giappone va avanti due volte all’Arena do Grêmio, ma l’Uruguay è capace di rispondere ed evitare la sconfitta: finisce 2-2.
L’Uruguay rimette in discussione la sua leadership. Dopo un grande esordio, col 4-0 all’Ecuador, va due volte sotto contro un buon Giappone e riesce solo a pareggiare, lasciando così al Cile la possibilità di scappare (gioca domani). Al 25’ il Giappone passa, un po’ a sorpresa: il milanista Diego Laxalt si fa male alla coscia sinistra, prova a restare in campo ma proprio sull’azione seguente viene lanciato sulla sua zona Koji Miyoshi, che lo punta e lo salta agevolmente per poi scaricare un gran destro sotto la traversa. Dura pochissimo la gioia asiatica, perché Naomichi Ueda manca l’intervento sul pallone e colpisce Edinson Cavani, l’arbitro lascia proseguire ma viene richiamato dal VAR e assegna un calcio di rigore che Luis Suárez trasforma al 32’ spiazzando il portiere. Cavani è sfortunatissimo perché un suo gran tiro al volo da venticinque metri prende la traversa prima dell’intervallo, ma a inizio ripresa esce meglio il Giappone che torna avanti al 59’, con un cross da sinistra sul quale Fernando Muslera (e non è certo la prima volta) va a spasso e sulla pessima respinta Koji Miyoshi lo punisce per la doppietta. Anche qui tempo sette minuti e l’Uruguay pareggia, su corner di Nicolás Lodeiro il colpo di testa di José María Giménez finisce sul palo lontano, imprendibile. C’è metà tempo più un lungo recupero per l’Uruguay, col Giappone visibilmente stanco, ma arriva solo una traversa di Suárez.
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