2-1 per i sudamericani sulla Nigeria nella sfida di Salvador da Bahia, risultato che permette alla squadra detentrice dell’ultima Copa América di ipotecare la qualificazione alle semifinali di Confederations Cup, visto che nell’ultima partita del girone, in programma domenica, l’avversario sarà Tahiti.
Partita piuttosto difficile per l’Uruguay, reduce dalla sconfitta contro la Spagna dove più che il risultato a deludere è stata la prestazione, c’è voluta tutta la classe di un campione come Diego Forlán per togliere dai guai la Celeste, e chissà come sarebbe finita contro gli spagnoli se non fosse rimasto un’ora in panchina. Un gol e un assist alla centesima in nazionale per l’ex punta di Inter e Atlético Madrid, nuovamente decisivo come negli anni migliori della sua carriera, l’ottima prestazione del Cacha è servita anche a nascondere altri problemi ancora presenti nella selezione uruguayana, su tutti la scarsa forma degli altri due attaccanti, specialmente Edinson Cavani che non riesce ancora a incidere (ma contro Tahiti sarà una grande occasione per fare tanti gol). Tabárez, dopo i numerosi errori di formazione compiuti lunedì, ha finalmente optato per il tridente pesante, rinunciando a Gastón Ramírez che era sembrato piuttosto spaesato sulla fascia e facendo fuori anche i due incontristi Gargano e Pérez, sostituiti da altri due “italiani” come Arévalo Ríos e Álvaro González. Per la Nigeria conferma di Oduamadi in attacco (ma il giocatore del Varese, in prestito dal Milan, uscirà per infortunio nei minuti finali del primo tempo), c’è Ideye Brown al centro del tridente al posto di Ujah, con la consapevolezza da parte degli africani di poter anche cercare un pareggio per tenere a distanza la formazione sudamericana.
PRIMO TEMPO
L’approccio dell’Uruguay è ottimo e dopo appena cinquanta secondi il portiere nigeriano Enyeama è chiamato al primo intervento, alzando sopra la traversa un bel sinistro dal limite di Cristian Rodríguez. La Nigeria cerca di pungere soprattutto con delle conclusioni da fuori, al 12′ Ideye batte una punizione potente dai venticinque metri che per poco non inganna Muslera, incerto nel primo intervento ma fortunato perché il pallone rimane nelle sue vicinanze. Al 19′ il primo vantaggio uruguayano: Forlán batte un angolo da sinistra che viene ribattuto e torna nella sua zona, controcross sulla linea dell’area piccola, velo di Cavani che favorisce Diego Lugano il quale colpisce la palla abbastanza male ma quanto basta per mandarla dentro. Gol fortunoso ma importante, a conferma di un inizio più che positivo da parte dell’Uruguay e di una presenza di gran lunga superiore nella metà campo avversaria. Al 26′ Suárez cerca di entrare in partita con un bel dribbling e cross in mezzo, un rimpallo per poco non favorisce Forlán ma la sfera si perde sul fondo, con la difesa nigeriana in apprensione. Un po’ a sorpresa pareggia la Nigeria, al 37′ palla giocata da Musa al limite dell’area verso John Obi Mikel che si libera in grande stile di Lugano e di sinistro batte Muslera con un tiro potente e angolato. Per il centrocampista del Chelsea (ma potrebbe passare al Galatasaray durante questa sessione di mercato) è soltanto il secondo gol negli ultimi cinque anni, l’altro l’aveva realizzato alla Liberia nell’ottobre del 2012 su rigore, con i Blues non segna addirittura dalla stagione 2006-2007. L’1-1 rivitalizza le Super Aquile, Musa poco dopo parte in progressione ma calcia malamente a lato, stesso risultato per González poco prima del 45′.
SECONDO TEMPO
Parte nuovamente forte l’Uruguay che al 51′ ritorna avanti: Álvaro González recupera palla a Musa e serve Suárez, l’attaccante del Liverpool parte verso la porta avversaria e appoggia vicino a Cavani, assist di prima sulla sinistra per Diego Forlán che entra in area e con un siluro col mancino infila l’incrocio dei pali della porta difesa da Enyeama. Trentaquattresimo gol in cento presenze con la maglia della nazionale per l’attaccante dell’Internacional, nuovamente miglior marcatore della Celeste dopo che Suárez l’aveva raggiunto segnando contro la Spagna, è il secondo giocatore che va in rete in questa Confederations Cup toccando quota cento partite dopo Pirlo contro il Messico. La partita prosegue senza grande spettacolo ma con una buona dose di intensità, la Nigeria cerca di ritrovare il gol del pari (bella ma imprecisa la rovesciata di Ideye Brown al 62′) ma si scopre pericolosamente dietro lasciando diverso campo agli uruguayani, che però non ne approfittano soprattutto a causa della scarsa vena realizzativa di Cavani, che al 70′ si mangia il 3-1 solo in area dopo un gran lancio di Forlán tirando sul fondo da buona posizione: non certo il miglior modo per trovare una squadra disposta a pagare la clausola che pretende il Napoli. Nigeria ancora pericolosa con Ideye, su assist di Oboabona, Maxi Pereira anticipa l’attaccante della Dinamo Kiev rischiando l’autogol, al 76′ altra palla gol non concretizzata da Cavani che di testa manda alto di poco su punizione di Forlán. Gli africani non sembrano avere molte idee e cercano soprattutto la soluzione da fuori (non che l’Uruguay faccia molto meglio, ma a loro a questo punto bastava difendersi), Oboabona calcia senza troppe velleità dai venticinque metri (fuori) e Ogude al 90′ non crea problemi a Muslera, l’ultima palla gol capita al quinto dei cinque minuti di recupero decretati dall’arbitro, su angolo da destra Echiéjilé ha la possibilità di pareggiare ma il suo tiro impatta su Muslera e poi l’azione viene fermata per fuorigioco di un compagno, ponendo fine alle speranze della Nigeria.
L’Uruguay vince quello che si può tranquillamente definire uno scontro diretto per il secondo posto e domenica sera non dovrebbe avere problemi a battere con goleada Tahiti: dando per scontato che i sudamericani finiranno a quota sei per la Nigeria l’unica possibilità per accedere alle semifinali è rappresentata dalla difficile impresa di battere la Spagna con un risultato tale da avere una buona differenza reti, non certo il compito più facile possibile.
IL TABELLINO
Nigeria (4-3-3): Enyeama; Omeruo, Ambrose, Echiéjilé, Oboabona; Ogu (66′ Mba), Obi Mikel, Ogude; Oduamadi (45′ Babatunde), Ideye (73′ Akpala), Musa. Commissario tecnico: Keshi
Uruguay (4-3-3): Muslera; M. Pereira, Lugano, Godín, Cáceres; A. González, Arévalo Ríos, C. Rodríguez (88′ A. Pereira); Suárez, Cavani, Forlán (83′ Coates). Commissario tecnico: Tabárez
Arbitro: Bjorn Kuipers della federazione olandese (Van Roekel – Zeinstra; Proença)
Reti: 12′ Lugano, 37′ Obi Mikel (N), 51′ Forlán
Ammoniti: Babatunde, Akpala (N), Lugano, Coates (U)
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