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Un gol per tempo e i nerazzurri ritrovano la vittoria, ma al Meazza si è visto uno spettacolo mediocre sottolineato dai copiosi fischi del pubblico durante la partita e all’intervallo.

 

Bene solo il risultato. Parafrasando quanto detto da Mazzarri a fine partita stasera l’unica cosa da salvare è il punteggio finale, ma siccome nel calcio è ciò che conta l’Inter può uscire dal Meazza con la soddisfazione per i tre punti conquistati. Il tracollo con il Cagliari era una ferita ancora aperta nella mente dei nerazzurri, costretti a fare bottino pieno nella seconda partita di Europa League contro il Qarabag per evitare ulteriori strascichi dovuti alla rovinosa caduta di domenica scorsa contro i sardi: il 2-0 sugli azeri ha risollevato un minimo il morale, ma per ampi tratti della partita hanno regnato noia e mediocrità, segno tangibile del fatto che questa squadra non ha ancora risolto i suoi problemi. L’Inter aveva più da perdere che da guadagnare, un successo contro il modesto Qarabag era il minimo sindacale e un risultato diverso avrebbe messo a dura prova la pazienza dei tifosi, già non molto calorosi nel pregara con fischi indirizzati soprattutto a Mazzarri alla lettura delle formazioni. A fine partita sono stati di più gli applausi, e questo è un punto a favore della formazione interista, capace di far cambiare l’umore dei propri sostenitori in una serata dove non tutto ha funzionato come avrebbe dovuto, perché gol a parte l’Inter ha giocato malissimo, creato poco e rischiato in maniera eccessiva nonostante l’avversario non abbia mai tirato in porta. A deciderla sono stati il “bomber di coppa” D’Ambrosio (terzo gol europeo in un mese e mezzo) e il principale punto di riferimento offensivo, Icardi, peraltro fin lì in ombra, per il resto si salvano in pochi e la sensazione è che serva ancora qualcosa per far passare i postumi dell’1-4 subito da Zeman. Mazzarri ha fatto l’atteso turnover, cambiando mezza squadra passando dal portiere (Carrizo) al mediano (Kuzmanovic) per tentare di ridare energia a una squadra spenta, il problema è che dopo metà ripresa sono stati tanti (troppi) ad accusare i crampi, e questo dovrà far riflettere il tecnico sulla preparazione fatta sinora, perché non è normale vedere così tanti giocatori stanchi al 2 ottobre. Debutto positivo per la terza maglia, un completo interamente celeste inaugurato stasera.

PRIMO TEMPO
È il Qarabag a fare la partita nel primo quarto d’ora, una follia su rimessa laterale da parte di Andreolli libera Reynaldo uno contro uno con Juan Jesus, è bravo il difensore brasiliano a murare il centravanti ospite chiudendo il tiro ma ancora una volta l’Inter rischia di regalare un gol agli avversari in maniera clamorosamente stupida come accaduto contro il Cagliari. Reynaldo al quarto d’ora viene nuovamente murato da Juan Jesus in area, i nerazzurri si svegliano solo al 18′ e lo fanno nel modo migliore, segnando il gol del vantaggio: un cross da sinistra sul secondo palo viene preso da Hernanes, la sponda del brasiliano non trova nessuno ma Gurbanov, contrastato da Kuzmanovic, liscia il pallone, da dietro arriva Danilo D’Ambrosio, destro potente con leggera deviazione di Teli e la palla finisce in rete dopo aver toccato la traversa. Terzo gol in Europa League per l’ex Torino dopo quelli a Stjarnan e Dnipro, poco dopo potrebbe arrivare pure il raddoppio su uno schema da punizione che libera Ranocchia al tiro, il destro stavolta è alto di poco. Il vantaggio leva qualche timore all’Inter, inizialmente impaurita di ripetere il primo tempo da incubo di quattro giorni fa, Hernanes ha una bella occasione quando su cross di Guarín salta altissimo e riesce a colpire ma senza angolare (Šehic blocca a terra), Icardi invece è isolato rispetto al resto della squadra e praticamente non la vede mai. Al 42′ altro cross di D’Ambrosio, molto attivo, Šehic sbaglia l’intervento e perde palla ma Guarín non ne approfitta perché in due lo chiudono in corner, dalla bandierina uno schema inguardabile permette al Qarabag di ripartire in contropiede, Reynaldo si invola e supera Juan Jesus in velocità ma davanti a Carrizo manda a lato di esterno destro. Occasionissima per gli azeri proprio sullo scadere, all’intervallo più di qualche tifoso fischia l’Inter.

SECONDO TEMPO
Dopo cinquantasei minuti e trenta secondi di niente si sveglia dal torpore Mauro Icardi, un errore in disimpegno degli azeri favorisce il numero nove che non ci pensa due volte e calcia potente col destro, Šehic alza in angolo. L’occasione dell’argentino resta un caso isolato di una ripresa se possibile ancor più brutta del primo tempo (e non era facile…), l’Inter fa girare il pallone in maniera troppo lenta per impensierire gli avversari, che dal canto loro non tirano mai in porta, e fatica a costruire denotando anche dei limiti fisici (D’Ambrosio, Hernanes e Icardi accusano crampi). Visto che di palloni dalle sue parti non ne arrivano Carrizo vuole in tutti i modi diventare protagonista e quasi ci riesce all’80’, Juan Jesus gli passa (male) un pallone all’indietro e lui per poco non ripete l’orrore di Diego López a Parma, il controllo è pessimo e la palla sfila ma per sua fortuna non si dirige verso lo specchio permettendogli di recuperare. Passato lo spavento l’Inter la chiude, nella prima chance Icardi sbaglia solo davanti a Šehic mandando a lato, all’85’ invece Osvaldo d’esterno destro lancia ancora Mauro Icardi, il controllo lo fa defilare ma il diagonale sul secondo palo è comunque mortifero per Šehic, 2-0 e partita in cassaforte.

Nonostante tutto l’Inter è sempre più capolista del Gruppo F perché Saint-Étienne e Dnipro non vanno oltre lo 0-0 (Kalinic si fa parare un rigore dal portiere di casa Ruffier), il dato curioso è che se nella prossima giornata i nerazzurri dovessero superare i francesi e dovesse uscire un altro pareggio tra Dnipro e Qarabag l’Inter sarebbe clamorosamente già qualificata ai sedicesimi. Meglio per ora evitare questi discorsi ancora troppo complicati e guardare al concreto, perché per esempio domenica c’è un cruciale Fiorentina-Inter che dovrà dare ulteriori indicazioni sullo stato di salute interista.

IL TABELLINO
Inter (3-5-1-1):
Carrizo; Andreolli, Ranocchia, Juan Jesus; Nagatomo, Hernanes (72′ Obi), M’Vila, Kuzmanovic (59′ Medel), D’Ambrosio; Guarín (63′ Osvaldo); Icardi. Allenatore: Mazzarri
Qarabag (4-2-3-1): Šehic; I. Gurbanov (68′ R. Sadygov), Teli, Guseynov, Agolli; Qaraev, Yusifov (55′ Nadirov); Muarem, R. Almeida, George (62′ Taghiyev); Reynaldo. Allenatore: G. Gurbanov
Arbitro: Aleksei Kulbakov della federazione bielorussa (Zhuk – Getikov; Maslyanko; Tsinkevich – Scherbakov)
Reti: 18′ D’Ambrosio, 85′ Icardi
Ammoniti: Juan Jesus, Medel (I), Muarem (Q)

[Immagine presa da gazzetta.it]