Tante occasioni per i padroni di casa, gli azzurri riescono a mantenere la porta inviolata grazie alle numerose parate dei due portieri impiegati questa sera in Galles, Rafael Cabral nel primo tempo e Reina nella ripresa dopo l’infortunio occorso al brasiliano.
Qualificazione ancora in bilico nei sedicesimi di Europa League, se non altro il Napoli torna a casa con la soddisfazione di aver retto l’urto del Liberty Stadium e di non dover rincorrere nel punteggio fra una settimana quando si giocherà il match di ritorno. Certamente un gol in trasferta oggi avrebbe fatto molto comodo, però per come si era messa la gara, fin dalle battute iniziali, questo pareggio a reti inviolate non è per nulla da buttare via e mantiene la sfida aperta, chissà che l’effetto San Paolo non possa essere un fattore in più tra sette giorni. Dopo l’amarissima eliminazione in Champions League pur avendo conquistato dodici punti sui diciotto disponibili nel girone gli azzurri dovevano cercare di calarsi immediatamente nella nuova dimensione dell’Europa League, una competizione spesso snobbata in maniera errata dalle squadre italiane (basti pensare alla figuraccia rimediata proprio dal Napoli l’anno scorso contro il Viktoria Plzen, frutto del turnover scriteriato di Walter Mazzarri) e che invece bisognerebbe prendere molto sul serio, Benítez oltretutto è campione uscente avendo conquistato il trofeo a maggio con il Chelsea nella finale contro il Benfica. Per il tecnico spagnolo queste gare sono da sempre una priorità, non a caso Rafa ha fatto di tutto per recuperare Gonzalo Higuaín, in dubbio fino all’ultimo per un problema alla schiena, l’argentino stringe i denti e guida l’attacco napoletano, supportato dagli esterni Callejón e Insigne e dal ritrovato Hamšík, chi non ce la fa è Behrami, out per un problema al polpaccio, mentre il brasiliano Henrique fa il suo debutto da titolare come centrale di difesa. Sarebbe sbagliato farsi trarre in inganno dai problemi dello Swansea, decimo in Premier League anche se con soli quattro punti di vantaggio sulla zona retrocessione, alcune incomprensioni con la proprietà sono costate l’esonero a Michael Laudrup, sostituito da Garry Monk, in rosa dal 2004 e player-manager ad interim: l’esordio europeo del quasi trentacinquenne gallese vede un 4-3-3 con l’esclusione di Jonathan De Guzmán, a segno nella sconfitta per 3-1 sul campo dell’Everton in FA Cup domenica e al quale viene preferito lo spagnolo José Cañas.
PRIMO TEMPO
Nei cinque minuti iniziali il Napoli crea due interessanti occasioni, la prima al 3′ con Callejón, il cui diagonale rasoterra su suggerimento di Inler termina fuori di poco, e la seconda al 5′ con Hamšík, un sinistro dal limite messo in corner da Vorm, queste rimarranno però le uniche giocate offensive di tutta la prima frazione per gli azzurri, perché per i restanti quaranta minuti c’è quasi esclusivamente lo Swansea in campo, già al 6′ Rafael Cabral è chiamato a una gran parata su destro a giro di Nathan Dyer, successivamente l’esterno inglese si trasforma in uomo assist per Bony, destro potente ma impreciso nella prima circostanza e cross al centro sul quale l’ariete ex Vitesse non ci arriva per poco nella successiva. Al 23′ Pablo Hernández verticalizza in profondità nuovamente per l’ivoriano, Britos buca l’intervento e lo manda in porta, Rafael Cabral è strepitoso in uscita e compie una gran parata, facendosi anche male e tenendo il gioco fermo per qualche minuto. Bony è letteralmente scatenato e la difesa del Napoli (soprattutto Britos, mentre Henrique se la cava) non lo tiene praticamente mai, al 31′ ci prova ancora di testa con Rafael Cabral attento a bloccare, il portiere azzurro, pur in difficoltà dal punto di vista fisico, se la cava anche al 43′ sfiorando un destro potente di Routledge, poco prima era andato al tiro pure Cañas dal limite con palla alta. Primo tempo difficile e duro per via della pioggia, Napoli spesso costretto a chiudersi sulla difensiva.
SECONDO TEMPO
Rafael Cabral non ce la fa, entra Reina anche lui non al meglio. Come nel primo tempo è del Napoli la prima palla gol del periodo, Hamšík pesca Higuaín e conclusione immediata al volo terminata a lato. La partita non è intensa tanto quanto la precedente frazione di gioco, è lo Swansea a fare ancora la partita senza però avere la furia agonistica mostrata fino all’intervallo, al 64′ Callejón si mette in mostra con un tunnel ai danni di Davies e sinistro di punta sul fondo. Così come Rafael Cabral anche Reina diventa protagonista con parate importanti, lo spagnolo è decisivo su un colpo di testa di Williams sul secondo palo dopo una punizione e dieci minuti più tardi con un bel tuffo per respingere un destro a giro di Routledge, imbeccato dal nuovo entrato Shelvey (in gol contro i partenopei in Europa League qualche anno fa quando vestiva la maglia del Liverpool), le palle alte sono un grosso problema per la difesa del Napoli e ancora Bony (82′) va vicino al gol con un’incornata su cross dalla destra deviato fuori di poco, mentre Chico, ex Genoa, si ritrova solo in area ancora sugli sviluppi di una punizione ma non colpisce bene e di fatto passa la sfera a Reina. I cambi in attacco di Benítez (Mertens per Insigne e Pandev per uno stremato Higuaín) non producono granché, al fischio finale gli azzurri possono ritenersi soddisfatti di aver chiuso senza prendere gol.
È 0-0, risultato che sta stretto allo Swansea per i numerosi tentativi effettuati nel corso dei novanta minuti, i gallesi avrebbero dovuto concretizzare le tante opportunità e invece si ritrovano in una relativa posizione di svantaggio nell’ottica del doppio confronto, fra una settimana (fischio d’inizio alle ore 19) al San Paolo un pareggio con gol o una vittoria esterna qualificherebbero gli Swans, il Napoli è obbligato a vincere e a segnare per andare avanti evitando la seconda eliminazione di fila ai sedicesimi. In mezzo alla doppia sfida europea c’è il campionato, Swansea atteso dalla difficile trasferta di Anfield con il Liverpool, per gli azzurri posticipo lunedì sera contro il Genoa.
IL TABELLINO
Swansea (4-3-3): Vorm; Rangel, Chico, Williams, Davies; Cañas (71′ Shelvey), Routledge, Britton; Dyer (79′ Emnes), Bony, P. Hernández (56′ De Guzmán). Allenatore: Monk
Napoli (4-2-3-1): Rafael Cabral (46′ Reina); Maggio, Henrique, Britos, Réveillère; Demaili, Inler; Callejón, Hamšík, Insigne (74′ Mertens); Higuaín (84′ Pandev). Allenatore: Benítez
Arbitro: Ivan Bebek della federazione croata (Petrovic – Grgic; Conjar; Vuckov – Gabrilo)
Ammoniti: P. Hernández, De Guzmán (S), Insigne, Maggio, Hamšík (N)
[Immagine presa da gazzetta.it]