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I viola rimandano il discorso per il primo posto nel girone all’ultima giornata, quando al Franchi andrà in scena lo spareggio contro l’altra qualificata del gruppo, il Dnipro già battuto 2-1 in Ucraina a inizio ottobre. A Guimarães scialbo pareggio senza reti con ben poche cose da salvare.

 

Un po’ troppo poco giocare i dieci minuti finali su novanta: alla Fiorentina la parte conclusiva del match era servita per ribaltare il risultato nella trasferta precedente di Europa League, quella in casa del Pandurii, ma stasera aver passeggiato fino all’80’ per poi svegliarsi per l’assalto finale non è bastato. Poteva fare di più la squadra di Montella, specialmente nel soporifero primo tempo, ma l’atteggiamento è stato sbagliato e il portiere avversario António Filipe non è mai stato chiamato in causa, e sì che sarebbe servito molto poco per avere la meglio nei confronti del Paços de Ferreira, modesta squadra portoghese rivelazione l’anno scorso in Liga Sagres con il terzo posto finale e la prima storica qualificazione ai play-off di Champions League ma attualmente ultima in classifica assieme all’Arouca. L’ampio turnover, che negli altri quattro giovedì di coppa era servito non solo per far riposare i titolari ma anche per dare una vetrina importante ai rincalzi, non ha pagato, e molti giocatori si sono espressi molto sotto il livello della sufficienza: Ryder Matos, bomber europeo, non ha inciso, Ilicic per l’ennesima volta non si è mai visto, Bakic è stato cambiato all’intervallo perché a rischio espulsione, mentre solo Munúa può dirsi soddisfatto della propria prestazione dopo una buona parata nel finale. Evidentemente la qualificazione già ottenuta ha rilassato fin troppo la Fiorentina, che si è presentata a Guimarães (campo neutro perché lo stadio del Paços, l’Estadio da Capital do Móvel, ha solo cinquemila posti e non può ospitare gare UEFA) senza troppo interesse a trovare un risultato positivo.

PRIMO TEMPO
Pochissime occasioni nei primi quarantacinque minuti, principalmente di marca Paços, al 12′ un bel tiro di Rúben Ribeiro si spegne fuori di poco, al 15′ Bebé calcia con il destro trovando una deviazione che manda il pallone in angolo. Cinque minuti più tardi all’attaccante in prestito dal Manchester United capita la più grossa chance della partita per sbloccare il risultato, su cross basso ancora del mobile Rúben Ribeiro Bebé ha tutto lo specchio della porta libero ma inspiegabilmente calcia addosso a Munúa, completamente fuori posizione e dall’altra parte rispetto alla sua posizione. Errore imperdonabile, più o meno tanto quanto la decisione dei Red Devils di pagare questo oggetto misterioso del calcio mondiale addirittura 7.4 milioni di sterline nel 2010 per portarlo in Inghilterra (magia della GestiFute, società di procuratori fondata Jorge Mendes, agente dei vari Cristiano Ronaldo, Falcao e Mourinho) senza che persino Sir Alex Ferguson l’avesse mai visto giocare, e con sole sette presenze all’attivo con la maglia rossa dello United. Di fatto le azioni per il primo tempo si chiudono qui, la Fiorentina invece non tira mai in porta e l’unica mezza conclusione è una punizione di Mati Fernández: orribile, come tutta la frazione di gioco.

SECONDO TEMPO
Montella richiama in panchina Bakic, unico ammonito del primo tempo, e mette Pizarro cercando di portare la qualità da zero a qualcosa di più. Ci vuole un buon quarto d’ora perché il cileno si metta in moto e svegli i compagni, da un suo lancio nasce un’opportunità per Aquilani che controlla con il petto e calcia di sinistro dal limite mandando alto. Al 68′ destro di Rúben Ribeiro che non prende l’effetto e finisce sul fondo, l’attaccante uscirà poco dopo pur essendo stato uno dei pochi da salvare nella formazione allenata da Calisto (subentrato all’ex Atalanta e Porto Costinha, in panchina a Firenze). Le occasioni si condensano tutte nell’ultimo quarto d’ora: al 76′ accelerazione di Cuadrado e cross al centro con André Leão che rischia l’autogol e mette in angolo, dalla bandierina palla in mezzo per la testa di Aquilani ma António Filipe blocca; all’80 ancora su corner Iakovenko gira sul primo palo ma la difesa portoghese allontana sulla linea; all’82’ Mati Fernández si porta il pallone dal destro sul sinistro e calcia mandando fuori di poco mentre un minuto dopo Manuel José impegna severamente Munúa chiamato alla parata a mano aperta sulla conclusione potente del centrocampista del Paços. Il forcing finale viola produce due ulteriori palle gol, all’86’ Marcos Alonso è libero in area e si coordina bene ma di sinistro non inquadra la porta, lo specchio lo prende invece Cuadrado ma António Filipe è attento e devia sul fondo, nel recupero non succede altro.

Con questo pareggio, il primo stagionale in Europa League dopo cinque vittorie e una sconfitta contando anche i play-off, la Fiorentina si vede avvicinare dal Dnipro, vittorioso per 4-1 sul Pandurii nell’altra gara del Gruppo E e ora a dodici punti, uno in meno dei viola. Fra due settimane il match del Franchi sarà dunque decisivo per stabilire quale delle due squadre vincerà il raggruppamento, evitando quindi le migliori quattro formazioni che “retrocederanno” dai gironi di Champions League nel sorteggio dei sedicesimi di finale. Lunedì la Fiorentina tornerà in campo in uno dei due posticipi di Serie A ospitando il Verona rivelazione del campionato.

IL TABELLINO
Paços de Ferreira (4-2-3-1):
António Filipe; Tony, Ricardo, Tiago Valente, Hélder Lopes; Filipe Anunciação, André Leão; Manuel José, Seri (92′ M. Romeu), Bebé (59′ Hurtado); Rúben Ribeiro (71′ Sérgio Oliveira). Allenatore: Calisto
Fiorentina (4-3-3): Munúa; Roncaglia, Tomovic, Compper, Alonso; Bakic (46′ Pizarro), Aquilani, Ambrosini (62′ Cuadrado); Ilicic (74′ Iakovenko), Ryder Matos, M. Fernández. Allenatore: Montella
Arbitro: Eitan Shemeulevitch della federazione israeliana (Krasikow – Davidy; Mozes; Hacmon – Adler)
Ammoniti: Bakic, Pizarro (F), Tiago Valente (P)

[Immagine presa da uefa.com]