Prima sconfitta nel 2018 per il Milan, che soccombe per 0-2 al Meazza nell’andata degli ottavi di finale di Europa League. L’Arsenal riscatta un inizio di anno negativo, con ben otto KO in quattordici partite, e ora è molto vicino alla qualificazione.
Uno stop inatteso che fa molto male. Il Milan si ferma per la prima volta nel 2018 e compromette seriamente la sua campagna europea, una delle due occasioni per poter ancora rincorrere la qualificazione in Champions League. Davanti ai settantamila del Meazza si sono presentate due squadre in un momento diametralmente opposto: imbattuti nel nuovo anno, in finale di Coppa Italia e autori di una risalita notevole in campionato i rossoneri, in crisi d’identità, gioco e risultati l’Arsenal, reduce da quattro sconfitte consecutive e a -13 dal quarto posto in Premier League. Pronostico a senso unico? Tutt’altro, perché i Gunners hanno tirato fuori l’orgoglio e ribaltato una situazione all’apparenza a loro sfavore. Arsène Wenger in ventuno anni e mezzo nel Nord di Londra non aveva mai perso cinque partite di fila e – forse – c’era da aspettarsi una reazione, ma non così: dopo un quarto d’ora in cui era stato il Milan a dare le migliori sensazioni i londinesi hanno preso in mano le redini del match, trovando il gol del vantaggio con Henrikh Mkhitaryan (uno dei due acquisti di gennaio, l’unico utilizzabile in coppa visto che l’ex Pierre-Emerick Aubameyang non è in lista UEFA) e il pesantissimo raddoppio sull’ultima giocata del primo tempo con Aaron Ramsey, in entrambi i casi su azione creata da un sontuoso Mesut Özil, in giornata decisamente di grazia e dominatore assoluto della sua zona di campo. Gennaro Gattuso ha proposto la stessa formazione delle due partite di Roma, nonché quella che avrebbe presumibilmente giocato il derby, ma pur avendo riposato domenica scorsa non ha avuto le risposte che si aspettava. Spesso i rossoneri erano cresciuti alla distanza, reggendo nel primo tempo senza subire gol e poi colpendo nella ripresa (vedi contro la Roma), stavolta invece sono finiti sotto al quarto d’ora ed è come se tutta la fiducia con cui si erano costruiti la grande risalita del 2018 sia venuta meno, perché sono aumentati gli errori (soprattutto di Franck Kessié, il peggiore assieme ai due terzini) e pure a livello fisico si è vista una differenza di rendimento contro un avversario che pure si presentava a questo appuntamento in condizioni precarie, fra infortuni e giocatori non al 100%. È andato tutto contro ciò che si diceva alla vigilia, e ora rimontare sarà difficile.
PRIMO TEMPO
Il Milan parte meglio, dopo due minuti cross dalla destra di Suso sul quale Xhaka prolunga involontariamente e Bonaventura sul secondo palo in scivolata non riesce a mettere dentro da buonissima posizione. I Gunners, schierati con un 4-2-3-1 che vede Wilshere trequartista e Özil a destra (in distinta era stato annunciato 4-3-3 col tedesco a sinistra), si vede per la prima volta proprio con questi due all’8′, quando l’inglese viene servito dal compagno e tocca sulla sinistra per Mkhitaryan, che di destro rasoterra trova l’esterno della rete. È un Arsenal che difensivamente appare con molte difficoltà, al 10′ errore di Chambers e Çalhanoğlu serve Cutrone con tanto spazio in area, ma il numero 63 anticipa la conclusione col destro di punta anziché provare a piazzarla: aveva tempo per farlo. Al quarto d’ora Arsenal in vantaggio, su errore in uscita di Calabria Özil con un gran lancio pesca Henrikh Mkhitaryan sulla sinistra, dribbling dell’armeno proprio sul terzino e destro deviato da Bonucci che non dà scampo a Donnarumma. Torna a subire gol il Milan dopo 599′ di imbattibilità, l’ultimo preso era stato un’autorete proprio del portiere contro l’Udinese il 4 febbraio. È uno svantaggio che pesa tantissimo sull’andamento della partita, perché i rossoneri perdono certezze e pure forza offensiva, senza quasi più riuscire a rendersi pericolosi. L’Arsenal ne approfitta fino a un certo punto, al 42′ Welbeck per Chambers e sinistro dal limite respinto da Donnarumma, che pochi secondi dopo salva a terra su un destro del centravanti, pessimo nello scivolare al momento della conclusione dopo essere partito in progressione sul centro-sinistra. L’unica chance per pareggiare prima del riposo arriva al 44′, corner da sinistra e Bonucci salta altissimo anticipando Ospina che dorme ma non becca la porta, poi nei quattro minuti di recupero (dovuti soprattutto a dei problemi fisici manifestati da Calabria) è solo Arsenal: al termine del primo contropiede con corsa di Welbeck e lancio per Mkhitaryan che prova a ripetere la giocata del gol ma becca la traversa, a nove secondi dall’intervallo arriva lo 0-2 con un altro assist geniale di Özil per il liberissimo Aaron Ramsey che salta Donnarumma e deposita nella porta sguarnita.
SECONDO TEMPO
Rischia in maniera assurda il Milan di beccare il terzo gol al 49’, con un folle retropassaggio da centrocampo che manda in porta Welbeck, Donnarumma inspiegabilmente non esce ed è graziato dal rimpallo che finisce sul fondo. Due conclusioni in quattro minuti di Bonaventura danno un minimo di scossa ai rossoneri, il numero 5 manda alto dal dischetto del rigore col destro su suggerimento di Calabria e poi trova una deviazione in corner su battuta pericolosa. Gattuso capisce che è finito il tempo di mantenere la stessa formazione e in breve tempo passa alle due punte vere con André Silva e Kalinić, ma a tirare è sempre e solo Bonaventura all’80’, sugli sviluppi di un corner prolungato raccoglie sul secondo palo e trova l’opposizione di Holding appena entrato per Özil, dal successivo angolo battuto corto cross per il colpo di testa a lato di Romagnoli. I cinque minuti di recupero, a differenza del primo tempo, non cambiano nulla.
0-2 come dieci anni fa, quando l’Arsenal si qualificò ai quarti di finale di Champions League coi gol nel finale di Fàbregas e Adebayor. I Gunners non vedono i quarti di una competizione europea addirittura dal 2010: per il Milan c’è ancora questa possibilità statistica, ma giovedì prossimo all’Emirates dovrà vincere con due gol di scarto segnandone almeno tre oppure da 0-3 in su. Una montagna da scalare, e in mezzo c’è la trasferta col Genoa.
IL TABELLINO
Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria (79’ Borini), Bonucci, Romagnoli, R. Rodríguez; Kessié, Biglia, Bonaventura; Suso, Cutrone (69’ André Silva), Çalhanoğlu (62’ Kalinić). Allenatore: Gattuso
Arsenal (4-2-3-1): Ospina; Chambers (85’ Elneny), Mustafi, Koscielny, Kolašinac (62’ Maitland-Niles); Ramsey, Xhaka; Özil (80’ Holding), Wilshere, Mkhitaryan; Welbeck. Manager: Wenger
Arbitro: Clément Turpin della federazione francese (Danos – Gringore; Zakrani; Buquet – Rainville)
Reti: 15’ Mkhitaryan, 45’ +4 Ramsey
Ammoniti: Kolašinac, Ramsey (A)
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