Ad affrontare la Juve nelle semifinali di Europa League sarà il Benfica, che domenica ha stravinto il campionato con due turni d'anticipo: titolo numero 33 per spaventare Conte.
Lo stato di forma
Domenica i 65mila del Da Luz non sono rimasti delusi: 2-0 all'Olhanense e tutti a Marques de Pombal a festeggiare il titolo numero 33. Con una vittoria schiacciante contro l'Olhanense, Jorge Jesus si porta finalmente a casa un trofeo, dopo le tre cocenti delusioni dell'anno scorso. Conte è avvertito: servirà ben più della solita Juve per tornare a Torino a giocarsi la finale.
Morale al massimo dunque per i nuovi campioni di Portogallo che, tra le tre possibili avversarie, sono senza dubbio la squadra più difficile da affrontare. Da febbraio in poi, solo una sconfitta per 1-0 in Taça de Portugal contro il Porto, poi recuperato col 3-1 del ritorno, e un pareggio col Tottenham in Europa League, a qualificazione già in tasca.
Rosa e probabile undici.
Analizzata reparto per reparto, la rosa del Benfica non ha certo nomi da far tremare. Tuttavia Jorge Jesus ha creato un sistema di gioco con il quale la squadra gira alla perfezione.
Il portiere Artur, meteora giallorossa, si alterna in porta con lo sloveno Oblak, una delle rivelazioni della stagione. In difesa, punti fermi al centro Luisão e Garay, il punto debole del Benfica sono le fasce, in cui Jorge Jesus ancora non ha trovato i suoi titolari: Maxi Pereira, molto più offensivo che non difensivo, sembra il più sicuro del posto mentre André Almeida, che ha iniziato al massimo la stagione con tanto di convocazione nella Selecção di Paulo Bento per poi finire in panchina e giocare qualche spezzone, ha giocato da destro adattato a sinistra nelle ultime partite; più indietro Siqueira, ex Udinese, mentre Sílvio ha già chiuso la sua stagione per una frattura alla tibia.
Nei quattro di centrocampo i punti fermi sono Enzo Pérez al centro e Nico Gaitán a sinistra, mentre per gli altri due posti il gioiello serbo Markovic (vedi scheda) largo a destra sembra la scelta più ovvia, soprattutto dopo l'infortunio di Salvio, che proprio contro l'Olhanense ha rimediato una frattura al posto che lo costringerà a star fuori per la doppia sfida con la Juve; per l'altro posto al centro, perso Matic tornato al Chelsea, in tre per una maglia: la freschezza di André Gomes, giovane di casa in luce nelle ultime partite, la grinta di Fejsa, Serbo con svariate presenze sia in nazionale che nel Benfica quest'anno, o l'esperienza di Amorim, che in carriera vanta 38 caps europei e 10 in Selecção.
Davanti imbarazzo della scelta per Jorge Jesus: Lima e Rodrigo sono da gennaio la coppia titolare da 35 goal in stagione, con Cardozo relegato a un ruolo simile a quello di Casillas nel Real Madrid, ossia in panchina in campionato e titolare in Europa, dove l'esperienza conta più di tutto il resto.
I leader
In questa squadra dalle poche individualità ma dalla grande sostanza collettiva, le personalità di spicco sono due: il capitano Luisão e il Tacuara Cardozo.
Il primo è ormai da anni il capitano degli encarnados, con 384 presenze e una leadership incontrastata. Della sua sicurezza hanno beneficiato altri difensori con cui il Benfica ha monetizzato non poco in passato, come Fabio Coentrão e David Luiz, senza contare la sua personale partecipazione alla rinascita di Garay, passato da scarto del Real Madrid a nuovo uomo mercato della prossima estate.
Il secondo invece è stato, ed è tutt'ora, il vero bomber della squadra. La Juve stessa in passato ha provato a prenderlo in più occasioni, ma sempre tornando indietro sui suoi passi spaventata dal costo del suo cartellino, per il quale il Benfica non ha mai chiesto meno di trenta milioni. E se andiamo a vedere il suo rendimento, vediamo che il Paraguayano se li merita tutti: 33 presenze e 21 goal con il Newell's Old Boys del 2006/2007, 281 presenze e 165 goal con il Benfica e 39 presenze e 8 goal con l'Albirroja, dove forse ha reso meno del suo valore, oscurato da Roque Santa Cruz, sempre preferitogli dal Tata Martino prima e da Arce, Pelusso e Genes poi.
Il cammino in Europa
Dopo l'inattesa esclusione dai gironi di Champions per mano dell'Olympiakos, o meglio per le mani dell'ex di turno Roberto, il Benfica ha dovuto affrontare nuovamente i sedicesimi di Europa League, per il secondo anno di fila. L'anno scorso è arrivata dritta alla finale di Amsterdam, beffata proprio all'ultimo minuto dal colpo di testa di Ivanovic. Quest'anno il cammino è stato, fino a ora, altrettanto esaltante: cinque vittorie su sei contro Paok Salonicco, Tottenham e AZ Alkmaar. A White Hart Lane la vittoria più esaltante: 1-3 con rete di Rodrigo e doppietta di capitan Luisão.
Commento finale
Come già detto, tra le tre squadre disponibili nell'urna di Nyon, Ciro Ferrara ha senza dubbio pescato l'avversaria più difficile per Buffon e compagni. Oltre al meraviglioso stato di forma, il Benfica affronterà la doppia sfida con molta più tranquillità della Juve, che ancora il suo titolo non lo ha ancora portato a casa. Inoltre, a differenza di Trabzonspor, Fiorentina e Lione, la Juve questa volta avrà davanti un avversario con tanta esperienza europea, che sa come gestire questi doppi confronti: nei turni precedenti è andata a segno docici volte in sei partite e soprattutto ha sempre segnato in trasferta. Per i tifosi bianconeri sarà una doppia sfida ad alta tensione, mentre per tutti gli altri amanti del calcio ci sarà senza dubbio tantissimo spettacolo.
[Foto da www.uefa.com]