Finisce in maniera deludente l’Europa League della Lazio. La quinta sconfitta in otto partite nel torneo (troppe) vale l’uscita ai sedicesimi, il Siviglia vince 2-0 ma sarebbe potuta andare molto diversamente.
La Lazio fa di tutto per uscire e saluta l’Europa League. I biancocelesti escono con tantissimi rimpianti, soprattutto per colpe proprie, dai sedicesimi di finale contro un avversario, il Siviglia, che si trovava in enorme difficoltà e aveva lasciato tante possibilità per essere rimontato. Occasioni fallite per scarsa mira, un altro gol regalato, la superiorità numerica non sfruttata perché Adam Marušić si è fatto espellere a sua volta: una galleria degli orrori quella messa in campo dalla Lazio all’Estadio Ramón Sánchez Pizjuán, che perde una gara che poteva tranquillamente vincere e lo fa praticamente in fotocopia rispetto all’andata: lì al 22’ Wissam Ben Yedder aveva segnato su assist di Pablo Sarabia, qui l’ha fatto al 20’ e sempre su azione originata dal compagno, sul cui tiro Thomas Strakosha non è stato esente da colpe. I tanti infortuni e il rigore negato dal pessimo arbitro Anthony Taylor non possono essere un alibi per gli uomini di Simone Inzaghi: anche con tutte queste situazioni contro c’era la possibilità di costruirsi la qualificazione, pure dopo essere andati al riposo sotto di un gol, invece è stata gettata via e sarà un rimpianto che continuerà per molto tempo, quasi ai livelli del suicidio di un anno fa a Salisburgo.
PRIMO TEMPO
La partita di Escudero dura appena cinque minuti, su uno dei primi allunghi si procura un presumibile stiramento e così Machín deve subito usare il primo cambio, dentro Promes. La Lazio ha la prima vera occasione del match, al 17’ Patric mette dentro e un doppio velo manda in tilt la difesa spagnola per l’inserimento di Lulić, Mercado lo affronta in maniera fallosa quando il bosniaco è solo davanti a Vaclík ma in Europa League purtroppo il VAR ci sarà solo in finale e quindi l’errore di Taylor non viene corretto. Dal possibile rigore per lo 0-1, e da una punizione alta di poco di Cataldi, si passa all’1-0 del Siviglia: palla banale persa da Milinković-Savić, Ben Yedder ne approfitta e va fino al limite dell’area dove serve Sarabia, rientro e sinistro non certo irresistibile ma Strakosha è impreciso e proprio Wissam Ben Yedder ribadisce in rete, bissando il gol di sei giorni fa all’Olimpico. Lazio che non sfrutta, a differenza del Siviglia, i tanti errori difensivi dei padroni di casa e non impensierisce Vaclík: i tentativi di Immobile (progressione su palla persa e tiro sbilenco) e Milinković-Savić (colpo di testa al 43’ su bel cross di Cataldi) finiscono alti.
SECONDO TEMPO
Nessun cambio ma tempo quattro minuti e Inzaghi toglie Patric, che non la prende affatto bene, per mettere l’ex Correa e fare il tutto per tutto. Dopo un cross con sponda di Sarabia e girata di André Silva deviata da Radu con enorme rischio di autogol inizia però un dominio della Lazio, che due minuti dopo ha la stessa situazione degli andalusi con cross basso di Cataldi per Immobile sul quale interviene Kjær rischiando tantissimo. L’azione dopo è però pericolosissima, palla dentro per Acerbi tenuto in posizione regolare da Jesús Navas e destro solissimo in area che Vaclík respinge con un prodigio, ma era più facile segnare che beccare il portiere. La partita sembra cambiare all’ora di gioco, quando Rômulo (entrato a un ancora negativo Milinković-Savić) va via al già ammonito Vázquez che per tre volte prova a fermarlo e fa di tutto per beccarsi l’inevitabile secondo giallo. Ci sarebbe tutto il tempo per ribaltare la situazione, ma al 62’ lo stesso Rômulo e Correa si ostacolano con palla deviata in corner e al 68’ Immobile non concretizza un magnifico filtrante di Caicedo alzando troppo il pallonetto sotto la porta di Vaclík. Taylor ci mette (ancora) del suo, giudicando da espulsione diretta un gomito troppo largo (ma presumibilmente non violento, almeno dalle immagini) di Marušić e gli mostra il cartellino rosso fra l’incredulità del bosniaco, dieci contro dieci allora per il Siviglia è facile gestire un match che si stava complicando tantissimo e al 78’ arriva pure il raddoppio, con Jesús Navas bravo ad andare via a Radu e tocco dentro per Pablo Sarabia, che va via a Durmisi (appena entrato e fischiatissimo in quanto ex Betis) e incrocia col destro trovando pure la deviazione di Acerbi. Anche fortunati gli spagnoli, ma gli va dato atto che le occasioni le ha sfruttate a differenza della Lazio.
Alla Lazio rimangono solo Serie A e Coppa Italia, non poco ma comunque resta il dispiacere per aver buttato via una qualificazione alla portata (peraltro con quattro sconfitte di fila). Il Siviglia invece è la prima squadra sicura di essere nel sorteggio degli ottavi (venerdì ore 13 a Nyon), domani conoscerà le possibili avversarie.
SIVIGLIA-LAZIO 1-0 – IL TABELLINO
Siviglia (3-4-1-2): Vaclík; Mercado, Kjær, Sergi Gómez; Jesús Navas, Sarabia, Roque Mesa (82’ Rog), Escudero (6’ Promes); Vázquez; André Silva (64’ Amadou), Ben Yedder. Allenatore: Machín
Lazio (3-5-2): Strakosha; Patric (49’ Correa), Acerbi, Radu; Marušić, Milinković-Savić (56’ Rômulo), Badelj (77’ Durmisi), Cataldi, Lulić; Caicedo, Immobile. Allenatore: Inzaghi
Arbitro: Anthony Taylor della federazione inglese (Beswick – Nunn; Betts; Attwell – Atkinson)
Reti: 20’ Ben Yedder, 78’ Sarabia
Espulsi: Vázquez (S) al 60’ per doppia ammonizione, Marušić (L) al 71’ per gioco violento
Ammoniti: Patric, Caicedo, Immobile (L)
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