Non era evidentemente bastata la lezione di tre settimane fa all'Inter, quando l'Hajduk Spalato aveva fatto vivere una serata da brivido ai tanti tifosi nerazzurri accorsi al Meazza per l'esordio casalingo (0-2 dopo lo 0-3 dell'andata), e chissà se da quest'altra partita in stile Dario Argento la squadra di Stramaccioni si renderà conto che non bisogna dare tutto per scontato.
Alla fine tutto si è risolto per il meglio, con il 2-2 che vale la qualificazione alla fase a gironi di Europa League (sorteggio alle ore 13), ma per lunghi tratti del match i rumeni del Vaslui hanno avuto realmente la possibilità di compiere una rimonta che avrebbe avuto dell'incredibile, dato che lo 0-2 dell'andata sembrava aver messo in ghiaccio il discorso qualificazione. Serata iniziata in maniera commovente con le lacrime di Júlio César, che ha lasciato l'Inter dopo sette anni e tantissimi trofei per accasarsi al Queens Park Rangers e che ha voluto essere presente allo stadio per dare un ultimo saluto ai tifosi che tanto lo hanno sostenuto. È stata anche la giornata dell'addio di Maicon, al quale manca solo la firma per diventare un nuovo giocatore del Manchester City, che dopo essere stato incluso nell'elenco dei convocati non finisce nemmeno in panchina, dove invece si siedono Guarín, Sneijder e Milito per una sorta di turnover che vede l'esordio dal primo minuto di Juan Jesus sull'out di sinistra e lo spostamento più in avanti di Nagatomo, mentre davanti Cassano e Coutinho supportano Palacio. Cambia molto anche ?umudica, che rispetto alla gara di andata toglie il portiere Coman e i due giocatori più rappresentativi, Sânmartean e Niculae (quest'ultimo neanche in panchina), probabilmente credendo di non avere nessuna possibilità di qualificarsi nonostante lo svolgimento della gara dirà tutto il contrario.
PRIMO TEMPO
Le tante variazioni negli undici titolari impediscono che la partita abbia un inizio esaltante, e questo non fa altro che favorire l'Inter già avanti nel punteggio dopo la gara di andata. Il vantaggio, che avrebbe reso il resto dell'incontro praticamente irrilevante, lo sfiora al 13' Samuel, che impatta bene di testa un cross sul secondo palo di Cassano su punizione ma prende in pieno la traversa a Straton battuto. Con il Vaslui pericoloso solo su giocate sporadiche e nemmeno tanto organizzate è facile per un Inter comunque non troppo attenta e concentrata avere il controllo del gioco per la prima mezz'ora, Coutinho va vicino all'1-0 su invenzione di Cassano ma il suo sinistro, probabilmente diretto fuori, viene toccato in angolo dal portiere rumeno (da segnalare il grande controllo di palla del brasiliano). La troppa tranquillità però si rivela un grosso problema, perché su una dormita colossale dell'intera difesa un normale taglio centrale di Stanciu pesca Antal in posizione regolare (lo tiene in gioco Samuel), Castellazzi lo abbatte e il rigore con annessa espulsione è inevitabile. Fuori Cassano, dentro Belec che viene spiazzato da Stanciu e il Vaslui va avanti nel punteggio con oltre un'ora di superiorità numerica. Nessun accenno di reazione da parte dell'Inter nei minuti finali del primo tempo, quasi come se l'intervallo fosse la soluzione di tutti i problemi.
SECONDO TEMPO
Era inevitabile che uno dei "pezzi grossi" lasciati in panchina entrasse dopo l'intervallo e il prescelto è Fredy Guarín che sostituisce Samuel, con Nagatomo che scala dietro e Juan Jesus centrale difensivo. Il colombiano entra da subito in partita dando maggiore reattività a un centrocampo che nel primo tempo era parso in netta difficoltà, supportato da Zanetti il cui apporto si rivela preziosissimo per tenere il Vaslui lontano dall'area di Belec e per guadagnare secondi importanti, le progressioni sulla destra del numero quattro spesso sono letali per i difensori rumeni che quasi mai riescono a contrastarlo, tanto che poco dopo l'ora di gioco anche ?umudica gioca la carta pesante dalla panchina inserendo Sânmartean al posto di Cauê. Raggiunta la metà del tempo l'Inter prova anche a trovare il pari, lo sfiora Guarín con una genialata su punizione al 66', quando tutti pensavano (portiere incluso) che avrebbe crossato lui tira in porta e per poco non segna l'1-1, solo un intervento disperato di Straton (posizionato malissimo) impedisce al pallone di finire in rete. Al 70' meravigliosa discesa di Zanetti sulla destra con due avversari lasciati sul posto e assist d'esterno per Palacio che cerca la conclusione in porta ottenendo però solo un calcio d'angolo a causa della deviazione di Varela. Le disattenzioni dietro non finiscono neanche con il passare dei minuti e il Vaslui cerca di approfittarne per rimettere in parità il risultato aggregato, l'occasione d'oro capita a Celeban al 75' su sponda di Sburlea ma il numero cinque calcia alto, azione nata da una rimessa laterale battuta in fretta con l'Inter presa completamente alla sprovvista. Gli inserimenti dei difensori del Vaslui in area di rigore sono frequenti, per ottenere il massimo dalla superiorità numerica, ma al 76' la troppa proiezione offensiva degli ospiti regala all'Inter un contropiede tre contro due avviato da Coutinho, tocco splendido per Palacio che controlla bene, salta Sânmartean e di destro piazza facile per l'1-1 e il suo secondo gol consecutivo dopo quello dell'andata. Sembra fatta, ma sarebbe troppo semplice: tre minuti dopo angolo per il Vaslui sul quale Belec esce come peggio non si può e di testa Varela trova il gol del pazzesco 1-2 che rende il finale incandescente, perché un altro gol dei rumeni vorrebbe dire passaggio del turno. Grande confusione in campo per quasi tutti i giocatori, non per Guarín che pesca Palacio in posizione regolare all'84' ma Straton con un intervento prodigioso a mano aperta gli nega il gol del 2-2, non si può dire lo stesso di Belec che al 90' sbaglia addirittura un rinvio con i piedi che per sua fortuna non ha ulteriori conseguenze. Nel secondo dei due minuti di recupero monumentale Guarín che recupera palla a centrocampo e parte in progressione da solo, salta N'Doye ed evita l'intervento di Cordos per poi far partire un destro che passa sotto le gambe di Straton: adesso sì che è finita, l'Inter è alla fase a gironi e pure l'onta della seconda sconfitta interna è evitata grazie al primo gol in maglia nerazzurra del colombiano, che ci aveva provato tante volte senza troppa precisione ma che trova la rete quando ce n'era più bisogno.
Nell'incantevole scenario del Principato di Monaco le quarantotto squadre partecipanti alla fase a gironi di Europa League saranno divise in dodici gironi da quattro squadre ciascuno, per sei giornate che si svolgeranno da metà Settembre a metà Dicembre. L'Inter è in prima fascia (ha il ranking più alto) ma dovrà evitare alcune insidie dalle altre fasce, come l'Athletic Bilbao finalista della scorsa edizione (seconda fascia), il Newcastle United e il Borussia Mönchengladbach (terza fascia) oltre all'Anzhi di Samuel Eto'o (quarta fascia). Una volta scoperto il calendario europeo per i restanti quattro mesi del 2012 sarà tempo per l'Inter di preparare il big match di Domenica sera contro la Roma.
IL TABELLINO
Inter (4-3-2-1): Castellazzi; Jonathan (82' Ranocchia), Silvestre, Samuel (46' Guarín), Juan Jesus; Zanetti, Cambiasso, Nagatomo; Coutinho, Cassano (34' Belec); Palacio. Allenatore: Stramaccioni
Vaslui (4-2-3-1): Straton; Celeban, Varela, Cordos, Salageanu; Cauê (58' Sânmartean), N'Doye; Antal, Stanciu (78' Buhaescu), Tukura; Sburlea. Allenatore: ?umudica
Arbitro: Manuel De Sousa della federazione portoghese (Bertino Miranda – Rui Tavares; Vasco Santos)
Reti: 35' rig. Stanciu (V), 76' Palacio, 79' Varela (V), 92' Guarín
Espulso: Castellazzi (I) al 33' per fallo con chiara occasione da gol
Ammoniti: Cordos, Sânmartean, Antal (V), Guarín, Coutinho (I)