1-0 al Dnipro nella prima gara del girone di Europa League, l’Inter comincia bene nella trasferta insidiosa in terra Ucraina e pur regalando un tempo riesce a conquistare i tre punti.
C’è una massima del calcio molto vecchia ma altrettanto attuale che dice “massimo risultato con il minimo sforzo”. Ecco, l’Inter a Kiev ha rispettato esattamente il detto e ottenuto i tre punti senza sprecare energie preziose in vista del posticipo di domenica sera a Palermo. Una vittoria arrivata grazie a un episodio a favore, l’espulsione di Rotan per somma di ammonizioni, ma costruita nel momento in cui Walter Mazzarri ha deciso, con una buona ora di ritardo, di mettere in campo la seconda punta per dare un appoggio a Icardi, fin lì nullo non soltanto per demeriti suoi. Con l’ingresso di Osvaldo i nerazzurri hanno sensibilmente avanzato il proprio baricentro e subito dopo essere rimasti in superiorità numerica hanno colpito, con D’Ambrosio che già in precedenza aveva avuto una chance simile per segnare venendo stoppato da Boyko. Per motivi extracalcistici piuttosto noti andare in Ucraina in questo periodo dell’anno non è il viaggio migliore possibile, non a caso si è giocato in campo neutro all’Olimpico di Kiev, teatro della finale di EURO 2012, uno dei due stadi dove la UEFA permette di giocare (l’altro è Lviv) nel paese dilaniato dalla guerra. Se alla situazione difficile viene aggiunto il fatto che il Dnipro è una squadra di tutto rispetto (Mazzarri ne sa qualcosa, avendo preso tre sberle due anni fa col Napoli) si capisce quanto sia importante per l’Inter aver vinto e cominciato il girone già in testa, visto lo 0-0 nell’altro match. Complice un leggero problema fisico accusato martedì Kovacic, mattatore col Sassuolo, non va neanche in panchina, l’assenza del croato si fa sentire perché Mazzarri opta per un centrocampo folto ma molto muscolare, nel quale si rivedono Kuzmanovic e M’Vila vista la squalifica di Medel per un rosso rimediato addirittura tre anni fa in un preliminare di Europa League tra Siviglia e Hannover, Guarín è capitano e supporto di Icardi, dietro torna titolare Campagnaro. Il Dnipro recupera in extremis Strinic e punta tutto su Konoplyanka e Bruno Gama, quest’ultimo autore di una tripletta nella gara vinta 5-2 in casa del Metalist Kharkiv sabato scorso in campionato.
PRIMO TEMPO
Al diciottesimo secondo Konoplyanka si accentra, calcia da fuori e Handanovic respinge: è l’unica vera azione di un primo tempo di rara bruttezza, nel quale le giocate si contano sulle dita di una mano. Il modulo ancora una volta troppo prudente dell’Inter con una sola punta produce zero, con il povero Icardi isolato e gli esterni che non sfondano. Non che il Dnipro faccia molto di più, poiché si limita ad abbozzare qualcosa solo da calcio piazzato, ma da una squadra che aveva fatto sette gol al Sassuolo solo quattro giorni fa ci si aspettava molto di più rispetto a un cross sbagliato di D’Ambrosio finito docilmente tra le braccia di Boyko (per le statistiche è un tiro in porta, in realtà non lo è) e a un colpo di testa di Kuzmanovic sul fondo. Si chiude con qualche recriminazione da parte interista per un fallo al limite su Guarín non fischiato e un tocco con la mano molto sospetto appena dentro l’area da parte di Mazuch, lo zero a zero con cui si va al riposo è la fotografia perfetta di un primo tempo opaco e privo di spunti.
SECONDO TEMPO
Nessun cambio nonostante l’Inter ne avrebbe bisogno come il pane, Guarín va vicino al gol con un colpo di testa su cross morbido di Hernanes che non inquadra la porta: avrebbe potuto fare meglio visto che era solo in area. Se non altro rispetto al primo tempo gli ospiti creano di più, al 56′ arriva una colossale occasione quando D’Ambrosio si ritrova il pallone al limite dell’area piccola e calcia in caduta, Boyko respinge e sulla ribattuta Icardi non è freddo come domenica scorsa perché non angola e permette al portiere ucraino di salvare anche il secondo tentativo. Un guizzo di Konoplyanka fa sudare freddo i nerazzurri, l’esterno già in gol l’anno scorso alla Fiorentina prova una giocata simile a quella del gol contro i viola di nove mesi fa e quasi si ripete, stavolta il suo destro a giro sul secondo palo finisce fuori di un niente. Entra Osvaldo e l’Inter pressa gli avversari che continuano a menare come fabbri, per tutti ne fa le spese Ruslan Rotan che all’ennesimo fallo (ma forse il meno grave) si prende il secondo giallo e lascia il Dnipro in dieci. Tre minuti e la superiorità numerica viene concretizzata: Fedetskiy rimette fuori un cross ma tiene tutti in gioco attardandosi dietro, Guarín tocca per Danilo D’Ambrosio che si inserisce come nell’occasione precedente ma stavolta è più lucido e trafigge Boyko con un tunnel, Inter in vantaggio con il secondo gol europeo dell’ex granata dopo quello allo Stjarnan di un mese fa. Gara in discesa per la formazione italiana, avanti di un gol e di un uomo con la possibilità di gestire i restanti diciannove minuti più recupero, il pallone gira tranquillo e al tiro ci va Guarín un paio di volte beccando lo specchio nella seconda circostanza (blocca Boyko), mentre gli ucraini non ne hanno più e l’unico tiro, altissimo, è una rovesciata sbilenca del nuovo entrato Kalinic.
Grazie allo 0-0 tra Qarabag e Saint-Étienne l’Inter è prima da sola nel Gruppo F dopo il turno inaugurale della fase a gironi, aver superato l’ostacolo più duro è sicuramente il modo migliore per rientrare in Europa da protagonisti ma la strada per i sedicesimi è ancora molto lunga. Domenica torna il campionato con la trasferta in posticipo a Palermo.
IL TABELLINO
Dnipro (4-2-3-1): Boyko; Fedetskiy, Douglas, Mazuch, Strinic; Kankava, Rotan; Bruno Gama, Kravchenko (67′ Shakhov, 74′ Luchkevych), Konoplyanka; Zozulya (79′ Kalinic). Allenatore: Markevych
Inter (3-5-1-1): Handanovic; Campagnaro, Vidic, Juan Jesus; D’Ambrosio, Hernanes (76′ Jonathan), Kuzmanovic (62′ Osvaldo), M’Vila, Dodô; Guarín; Icardi. Allenatore: Mazzarri
Arbitro: Felix Zwayer della federazione tedesca (Henschel – Achmüller; Willenborg; Dankert – Siebert)
Rete: 71′ D’Ambrosio
Espulso: Rotan (D) al 68′ per doppia ammonizione
Ammoniti: Zozulya, Strinic (D), Kuzmanovic (I)
[Immagine presa da uefa.com]