Il Bodo/Glimt domina e vince 2-0: Lazio spenta e salvata solo da Mandas. Al ritorno servirà un’impresa all’Olimpico.
la Lazio vista in Norvegia ha mostrato più di una crepa, uscendo sconfitta per 2-0 contro un Bodo/Glimt brillante e determinato. Una prestazione deludente per i biancocelesti, mai davvero in partita e salvati solo in parte da un super Mandas, che ha evitato un passivo ancor più pesante. Ora, in vista del ritorno all’Olimpico, servirà un’autentica impresa per ribaltare il risultato.
Baroni sceglie Mandas tra i pali e conferma Dia come unica punta, con Pedro e Isaksen ai lati. In difesa tornano Gila e Romagnoli, mentre a centrocampo, complice la squalifica di Rovella, spazio a Vecino accanto a Guendouzi. Il Bodo si schiera con il consueto 4-3-3, pronto a colpire in velocità.
I norvegesi partono subito forte, con Hauge che già al 6’ impegna Mandas con un tiro a giro. La Lazio fatica a uscire dalla pressione e lascia l’iniziativa agli avversari. Dopo alcune occasioni sprecate dai padroni di casa, i biancocelesti hanno un paio di fiammate con Isaksen e Marusic, ma senza mai trovare la via del gol. Il primo tempo si chiude con un Bodo più pericoloso e una Lazio troppo attendista.
La ripresa si apre nel peggiore dei modi: al 47’ Saltnes, servito da Blomberg, sorprende Mandas sul primo palo e porta avanti i suoi. La Lazio prova a reagire con qualche accelerazione, ma è tutto troppo prevedibile. Baroni inserisce Castellanos, ma il copione non cambia. Al 69’ arriva il raddoppio: Hauge, imprendibile, serve ancora Saltnes che con un pallonetto supera Mandas per il 2-0.
Nel finale il Bodo sfiora il terzo gol in più occasioni, trovando però un Mandas strepitoso, decisivo su Saltnes e Bjortftut. L’unica vera occasione biancoceleste arriva con Tchaouna, ma il suo tiro a giro non inquadra la porta.
Una sconfitta netta, che lascia poche speranze in vista del ritorno. La Lazio dovrà cambiare completamente atteggiamento se vuole sperare in una rimonta. Servirà una serata perfetta all’Olimpico, ma soprattutto una squadra diversa da quella vista in Norvegia.