La Lazio esce dall’Europa League ai rigori. Baroni difende i suoi giocatori e invita a ripartire con energia e orgoglio.
La Lazio dice addio all’Europa League in modo drammatico. Non basta la vittoria per 3-1 ottenuta allo Stadio Olimpico contro il Bodo/Glimt per ribaltare il 2-0 subito all’andata. Dopo i tempi supplementari, la sfida si è decisa ai calci di rigore, dove i biancocelesti hanno fallito tre tentativi decisivi con Tchaouna, Noslin e Castellanos. Un’uscita dolorosa, che lascia l’amaro in bocca a squadra, tifosi e staff tecnico.
Poco dopo il fischio finale, l’allenatore Marco Baroni si è presentato in conferenza stampa visibilmente provato, ma determinato a difendere i suoi giocatori. “C’è tanto dolore, fisico e mentale. La squadra è sfinita, ma ha dato tutto. Ho ringraziato i ragazzi a fine gara, sono orgoglioso di loro. I rigori sono una lotteria, e in partite così importanti bisogna anche sentirsela”, ha dichiarato il tecnico.
Baroni ha spiegato anche la scelta dei rigoristi, sottolineando come Castellanos, seppur distrutto a fine gara, avesse espresso la volontà di calciare. “Taty è il nostro rigorista, si è preso la responsabilità. Tchaouna e Noslin erano appena entrati, avevano energie fresche. Non posso colpevolizzare nessuno: chi va sul dischetto davanti a uno stadio pieno merita rispetto, anche se sbaglia”.
Il tecnico ha poi voluto rimarcare la prestazione della squadra, sottolineando come la Lazio abbia messo in campo cuore, qualità e spirito di sacrificio. “Abbiamo fatto una partita straordinaria, dominando contro una squadra forte. Abbiamo creato tante occasioni e ricevuto un grande sostegno dai tifosi. Questo deve restare nella nostra memoria, non solo l’eliminazione”.
Guardando al futuro, Baroni ha chiesto unità e fiducia. “È ancora presto per parlare della prossima stagione, ora dobbiamo recuperare le energie e concentrarci sulle prossime partite. La squadra ha dimostrato di avere anima e qualità, e da qui dobbiamo ripartire”.
Infine, sulla scelta dei rigoristi, Baroni ha ribadito: “Non è una questione di errori. Anche i grandi campioni hanno sbagliato rigori. Quello che conta è avere il coraggio di prendersi la responsabilità. I miei ragazzi lo hanno fatto. E io sono con loro”.
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