L’Ajax cancella parzialmente la delusione per l’eliminazione in semifinale di Champions League col Tottenham al 96’: vince 1-4 contro il De Graafschap e conquista l’Eredivisie.
Per la trentaquattresima volta nella sua storia, a cinque anni di distanza dall’ultima, l’Ajax vince l’Eredivisie. Di dubbi non ce n’erano più da domenica, dopo il successo in rimonta sull’Utrecht e la contemporanea sconfitta del PSV Eindhoven per 1-0 contro l’AZ Alkmaar: il +3 e una differenza reti di gran lunga favorevole sui campioni uscenti metteva al riparo la squadra di Erik ten Hag anche da rimonte come quella di mercoledì scorso. La resistenza del De Graafschap dura trentasette minuti, con una punizione al solito splendida di Lasse Schöne che scavalca la barriera ed entra, il pareggio di Youssef El Jebli al 40’ su errore difensivo è comunque cancellato a un passo dall’intervallo da uno slalom stupendo di Ziyech, che serve a Nicolás Tagliafico una palla impossibile da sbagliare. Nella ripresa spazio a Dušan Tadić, che al 67’ trasforma un rigore concesso per fallo di Matusiwa su de Jong e all’87’ scarica un potentissimo sinistro: ventotto gol in Eredivisie, diventa capocannoniere assieme a Luuk de Jong del PSV Eindhoven, ma è anche il punto esclamativo sul titolo dell’Ajax, a dieci giorni dalla KNVB Beker. Resta un minimo di tristezza: è la chiusura di un ciclo, perché ora i vari Frenkie de Jong, Matthijs de Ligt, Donny van de Beek e Hakim Ziyech salutano e verranno ceduti (il primo è già ufficiale al Barcellona).
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