Il portiere azzurro Donnarumma vuole restare a Parigi, ma la nuova politica salariale del PSG complica il rinnovo.
Gianluigi Donnarumma è reduce dalla sua stagione più prestigiosa da quando ha lasciato il Milan: ha appena vinto la Champions League con il Paris Saint-Germain battendo l’Inter in finale, ma il suo futuro nella capitale francese è tutt’altro che definito. Nonostante le parole distensive rilasciate dal portiere, le trattative per il rinnovo del contratto – in scadenza nel 2026 – sono ancora ferme.
“Si dicono tante cose, ma la verità è che qui sto bene – ha dichiarato recentemente Donnarumma –. Mi sento apprezzato da tutti, il club ha molta stima di me. Sto davvero bene, ora ho trovato i miei punti di riferimento qui. La mia priorità è quindi quella di rinnovare”.
Tuttavia, secondo quanto riportato da Foot Mercato, il nodo principale resta di natura economica. L’attuale contratto di Donnarumma, firmato nel 2021 dopo l’addio a parametro zero al Milan, prevede un ingaggio da 10 milioni di euro netti a stagione. Una cifra che il PSG, oggi, non è più disposto a garantire, in linea con la nuova politica salariale imposta dal consigliere sportivo Luis Campos: meno stipendi fissi, più bonus legati a rendimento e presenze.
A Donnarumma è stato quindi proposto un rinnovo con cifre inferiori rispetto al contratto attuale, una soluzione che l’entourage del portiere non esclude a priori, ma che al momento non soddisfa le richieste del giocatore. L’ottimismo resta, ma tutto dipenderà dalla disponibilità del club ad avvicinarsi alle condizioni poste dal numero uno azzurro.
In caso contrario, l’addio in estate non è più un’ipotesi remota. Con il contratto in scadenza tra un anno e mezzo, il PSG potrebbe decidere di monetizzare subito, evitando il rischio di perderlo a parametro zero. Le pretendenti non mancano: Manchester City, Bayern Monaco e Real Madrid hanno già manifestato interesse.
Donnarumma, dal canto suo, ha lasciato volutamente la porta aperta: nessuna dichiarazione definitiva, nessuna chiusura. Un modo per tenere alta la pressione sul club e valutare, eventualmente, nuove sfide.