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Un gol e un assist per i due giocatori nati a Rosario: debutto convincente per la Selección sul Cile campione in carica, a Santa Clara finisce 2-1 senza nemmeno dover far giocare Messi.

 

Dopo la vendetta di Santiago ecco anche la vendetta in Copa América. L’Argentina rende per la seconda volta in due mesi e mezzo la sconfitta che il Cile le aveva inflitto nella finale di un anno fa e fornisce la prima dimostrazione di come in quest’edizione del torneo non abbia nessuna intenzione di lasciare qualcosa agli avversari. I troppi secondi posti raccolti dopo l’ultimo trionfo datato 1993 vanno necessariamente lasciati alle spalle, quest’anno la Selección è la favorita numero uno e stanotte ha spiegato perché: non ha giocato Lionel Messi, reduce dai problemi fisici di fine stagione, ma nessuno se n’è accorto, e poter fare a meno del miglior giocatore al mondo senza perdere in qualità è un pregio che non tanti possono permettersi. Si può fare se c’è un altro fenomeno in rosa capace di fare più ruoli: questo è Ángel Di María, un giocatore sensazionale la cui presenza è sempre un valore aggiunto e per la continuità di corsa, giocate e occasioni create fa sembrare che abbia uno o due cloni in giro per il campo. Uomo ovunque il Fideo, suo il gol che ha sbloccato una partita controllata dall’Argentina fin dal primo minuto (brava la Selección a non farsi prendere dalla frustrazione per non aver capitalizzato nel primo tempo) e che un Cile a tratti deludente ha provato a tenere sullo 0-0 il più a lungo possibile, poi la stella del PSG ha anche fornito l’assist per il raddoppio a Éver Banega, un altro dei grandi protagonisti del match e la cui partita non può che far piacere all’Inter e a Roberto Mancini, suo futuro allenatore. Ci sono ancora tante partite da giocare, ma l’Argentina ha debuttato col piede giusto e se dovesse continuare su questa strada difficilmente potrà essere fermata.

PRIMO TEMPO

L’Argentina non vuole lasciar passare tempo per mettere in atto il suo piano di rivincita e a nemmeno due minuti dal fischio d’inizio ha già sfiorato il vantaggio, su cross di Di María va di testa Gaitán e colpisce la parte alta della traversa, i ruoli si invertono e all’8′ è il futuro esterno dell’Atlético Madrid a servire il Fideo, il cui sinistro finisce a lato. Ottimo calcio da parte dell’Albiceleste e Cile che deve coprirsi con molti uomini lasciando spazio sulla trequarti, da lì ci prova anche Funes Mori al 17′ ma Bravo blocca, poi al 23′ in contropiede Di María fa la sua classica corsa e serve Banega a sinistra, cross sul primo palo per Higuaín e colpo di tacco deviato in corner da un avversario, sulla battuta testa di Rojo a lato. Si vede il Cile solo alla mezz’ora e su errore argentino, Vidal pesca bene Sánchez in area e prodigio di Romero sul destro a botta sicura dell’ex Udinese. Bel primo tempo, molto meglio l’Argentina ma manca il gol.

SECONDO TEMPO

Niente gol al primo tempo? Nessun problema, l’Argentina fa tutto nella ripresa. Dopo un leggero rischio al primo minuto per un tiro di Díaz deviato da Otamendi la Selección colpisce, Banega recupera palla ad Aránguiz e avanza centralmente per poi servire Ángel Di María, sinistro sul primo palo e stavolta Bravo non è perfetto. Gol (dedicato alla nonna recentemente scomparsa) del migliore in campo nonché del più attivo e Argentina che non si ferma, ancora una volta prima concede un’occasione (destro del nuovo entrato Orellana facile preda di Romero) e poi punisce la Roja su azione quasi in fotocopia, la differenza è che nel 2-0 la discesa è del Fideo e l’assist a sinistra è per Éver Banega, controllo e mancino leggermente sporcato da Isla, palla dentro e partita in cassaforte. Alla festa manca Higuaín, insolitamente a secco dopo i trentasei gol col Napoli, il Pipita ci prova con un rasoterra a incrociare ma Bravo respinge di piede, dall’altra parte rinvio errato di testa di Otamendi e Vidal col destro dal limite appoggia a Romero. Finale sul velluto, sfiora il gol anche Rojo di testa all’86’, su cross da destra si inserisce e manda a lato, nel recupero Bravo evita il 3-0 a Lamela e solo all’ultima giocata il Cile riesce a segnare, su punizione a centro area Romero esce a vuoto e José Pedro Fuenzalida di testa segna l’inutile 2-1, perché l’arbitro fischia tre volte appena si riprende a giocare.

Uno spettacolo per gli occhi vedere giocare l’Argentina, la squadra più convincente della prima giornata di questa Copa América Centenario. Il Gruppo D tornerà in campo nella notte fra venerdì e sabato, per il Cile il riscatto è atteso contro la Bolivia mentre la squadra del Tata Martino se la vedrà con la sorpresa Panama.

IL TABELLINO

Argentina (4-2-3-1): S. Romero; Mercado, Otamendi, Funes Mori, Rojo; A. Fernández, Mascherano; Gaitán (87′ Kranevitter), Banega, Di María (80′ Lamela); Higuaín (74′ Agüero). Commissario tecnico: Martino
Cile (4-3-3): Bravo; Isla, Medel, Jara, Mena (54′ Orellana); Aránguiz (82′ Fuenzalida), M. Díaz, Vidal; A. Sánchez, E. Vargas (68′ Pinilla), Beausejour. Commissario tecnico: Pizzi
Arbitro: Daniel Fedorczuk della federazione uruguayana (Tarán – Trinidad; Marrufo)
Reti: 51′ Di María, 59′ Banega, 93′ Fuenzalida (C)
Ammoniti: Vidal, Isla, Medel (C), Di María, Rojo (A)

[Immagine presa da clarin.com]