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GUDMUNDSSON FIORENTINA

L’islandese Gudmundsson si racconta a Marca tra sogni, idoli e ambizioni: “Contro il Betis serviranno compattezza e creatività”.

Albert Gudmundsson, talento offensivo della Fiorentina, ha rilasciato un’intervista a Marca alla vigilia della semifinale di ritorno di Conference League contro il Real Betis. Dopo la sconfitta per 2-1 all’andata, i viola sono chiamati a una grande prova per ribaltare il risultato e conquistare la finale. L’islandese si è raccontato parlando della sua carriera, delle sue origini e delle sue ambizioni.

Cresciuto in una famiglia dove il calcio è sempre stato centrale — con padre, madre e nonni calciatori — Gudmundsson ha seguito una strada quasi naturale: “Il calcio è sempre stato parte della mia vita. Era il mio sogno da bambino e sono felice di averlo realizzato”.

Il suo idolo da sempre è Lionel Messi, mentre in campo si definisce un giocatore tecnico e creativo, capace di giocare in più ruoli offensivi: da centravanti, seconda punta o esterno. Il suo percorso lo ha portato in Olanda, dove ha militato in club come Heerenveen, PSV e AZ Alkmaar. “Mio padre voleva che crescessi in un ambiente dove si curasse molto la tecnica, e l’Olanda era perfetta per questo”.

Dopo una buona stagione in Serie B con il Genoa, il suo primo anno in Serie A è stato positivo, e ora alla Fiorentina, nonostante un infortunio iniziale, si sente pronto per dare il massimo: “Sono tornato in forma e abbiamo davanti partite decisive. Sono molto motivato”.

Attualmente in prestito con diritto di riscatto, Gudmundsson non nasconde il desiderio di restare a Firenze: “Se non mi fosse interessato, non sarei nemmeno venuto. Ma la decisione non spetta a me”.

Ama le grandi sfide e lo ha dimostrato segnando contro squadre come Milan, Juventus, Roma, Napoli e Lazio. Ora però c’è il Betis, una squadra che rispetta molto: “Hanno giocatori forti, soprattutto con il pallone tra i piedi. All’andata mi ha colpito l’ambiente e il talento di Isco. Dovremo essere attenti”.

Il paragone con Isco lo lusinga, ma lo ritiene esagerato: “Lui ha giocato per anni nel Real Madrid. È un grande”.

Per superare il turno, secondo Gudmundsson, la Fiorentina dovrà essere solida in difesa e creativa in attacco. Intanto, si gode l’intesa con Kean e il livello di compagni come De Gea. E sul futuro? “Sto bene qui, ma il calcio spagnolo mi ha sempre affascinato per come trattano il pallone”.

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