Un’altra strepitosa partita di Nicolò Zaniolo trascina la Roma alla vittoria nell’andata degli ottavi di finale di Champions League, ma il gol in trasferta del Porto tiene tutto aperto in vista del ritorno.
La stagione magica di Nicolò Zaniolo si impreziosisce di un altro gioiello. Due gol in sei minuti, i primi in Champions League dove aveva esordito in giallorosso a settembre al Bernabéu, e Roma che vince una partita che vuol dire tanto per le sue ambizioni europee. Non è però il risultato sperato, perché dopo la doppietta del classe 1999 (personalità da vendere per non aver ancora compiuto vent’anni) il Porto si risolleva dal poco e nulla a livello offensivo e trova, in maniera assolutamente casuale, il 2-1 che cambia notevolmente il discorso qualificazione in vista del ritorno al Dragão. Adrián López, ex promessa del calcio spagnolo mai sbocciata e in gol in questa stagione solo in Taça de Portugal, firma (da subentrato solo per l’infortunio di Yacine Brahimi) un pesantissimo gol in trasferta che smorza l’entusiasmo dell’Olimpico, che sperava di chiudere il discorso accesso ai quarti di finale già stasera e invece dovrà aspettare tre settimane. Certo, avere due risultati su tre (e mettere in discesa la questione facendone uno a Porto) è comunque un buon bottino di partenza, ma il fantasma del ritorno coi portoghesi (ricordando quanto avvenuto nei play-off del 2016-2017) non è ancora scacciato. La Roma ha mostrato segnali di crescita soprattutto a centrocampo, con Bryan Cristante e Lorenzo Pellegrini arrivati facilmente al tiro, con Edin Džeko stavolta in versione rifinitore (con due pali all’attivo) sono stati quelli dietro il bosniaco ad approfittarne ed Eusebio Di Francesco può così respirare, dopo un gennaio di tantissime critiche. Sérgio Conceição, che non ha certo dimenticato il suo passato alla Lazio con un battibecco col tecnico avversario, esce forse col massimo che poteva prendere da una serata in cui non ha giocato così male ma pungendo pochissimo: è ancora tutto in gioco, e al ritorno ci sarà sicuramente Jesús Manuel Corona (oggi squalificato) e forse Moussa Marega (infortunato) per aumentare il tasso tecnico offensivo.
PRIMO TEMPO
Difensivamente molto approssimativo il Porto, che più volte rischia con controlli di palla rivedibili (e un rinvio di Pepe sulla sua mano quasi in area che il VAR, al debutto, non può controllare – ma è apparso involontario) ma riesce a salvarsi senza regalare occasioni particolari alla Roma. Dopo i difensori anche Casillas cerca di omaggiare i giallorossi con un’uscita tutt’altro che perfetta, ma quando Pellegrini calcia dal limite ha già recuperato la posizione e blocca senza problemi. Il Porto tiene palla più della Roma ma in area non entra mai, così la migliore occasione è romanista al 37’ con bel movimento di Zaniolo a centrocampo, discesa di Fazio e gran filtrante alto per Džeko, rientro sul destro a saltare Éder Militão e gran tiro sul palo con Casillas che sfiora.
SECONDO TEMPO
Al 50’ grande gioco di gambe di Cristante che si libera in area e tira forte ma trova un ottimo Casillas. Il Porto si rende pericoloso per la prima volta nella sua partita al 57’, corner battuto da Telles sul primo palo e colpo di testa di Danilo Pereira a lato di poco: la Roma fa comunque passare il brivido e torna a creare in maniera pericolosa, con un destro di Pellegrini bloccato da Casillas con qualche apprensione (62’) e un bel cross dal fondo di Cristante sul quale ancora il numero 7 calcia al volo trovando la pronta risposta del veterano portiere spagnolo, qui bravo anche a bloccare. Al 70’ però nemmeno Casillas, fin lì il migliore dei suoi, riesce a evitare l’1-0: El Shaarawy gira centrale per Džeko che tocca sulla destra per Nicolò Zaniolo, controllo e tiro in diagonale leggermente sporcato da Alex Telles e finito sul palo lontano. Primo gol in Champions League per il classe 1999 in sei partite, diventano due in tempo sei minuti perché in contropiede Džeko avanza ai venti metri e con un preciso rasoterra colpisce il palo, ma proprio Nicolò Zaniolo segue l’azione e ribadisce in rete partendo dietro la difesa portoghese. Entusiasmo alle stelle all’Olimpico, ma il Porto lo smorza subito: al 79’ lancio dalle retrovie per Adrián López, sponda verso Tiquinho che cicca malamente il tiro ma serve un assist involontario all’ex Atlético Madrid, solissimo sulla destra per battere a rete e firmare il pesantissimo 2-1. Così il finale è di paura, con un destro di Héctor Herrera che va vicinissimo al palo alla sinistra di Mirante, mentre al 94’ Casillas salva di faccia su contropiede di Kolarov.
Il Porto non perdeva al 90′ dal 7 ottobre, poi solo un KO ai rigori, perciò quanto ottenuto dalla Roma è comunque un risultato da non sottovalutare. Giallorossi che torneranno in campo lunedì, sempre all’Olimpico e contro il Bologna.
ROMA-PORTO 2-1 – IL TABELLINO
Roma (4-3-3): Mirante; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Cristante, De Rossi, Pellegrini (83’ Nzonzi); Zaniolo (87’ Santon), Džeko, El Shaarawy (90’ Kluivert). Allenatore: Di Francesco
Porto (4-3-3): Casillas; Éder Militão, Felipe, Pepe, Alex Telles; Otávio (84’ Hernâni), Danilo Pereira, H. Herrera; Fernando (76’ André Pereira), Tiquinho, Brahimi (68’ Adrián López). Allenatore: Sérgio Conceição
Arbitro: Danny Makkelie della federazione olandese (Diks – Steegstra; Blom; VAR van Boekel; A, VAR Kamphuis)
Reti: 70’, 76’ Zaniolo
Ammoniti: H. Herrera (P), El Shaarawy (R)
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