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Con un meraviglioso secondo tempo i biancorossi demoliscono Mourinho e il suo Chelsea raggiungendo nuovamente la finale di Champions League a quarant'anni dall'ultimo precedente.

 

È senza dubbio la squadra dell'anno. Ancora non ha vinto nulla, potrebbe clamorosamente restare a zero tituli (giusto per citare il grande sconfitto di stasera), ma la stagione dell'Atlético Madrid rimarrà per sempre nella storia, e non solo per i suoi sostenitori. Oggi, a Stamford Bridge, l'ennesima conferma: questa è una squadra vera, allenata da un fantastico condottiero qual è Diego Pablo Simeone, con dei giocatori magari poco conosciuti soltanto sette mesi fa e che invece adesso sono umanamente riconosciuti tra i migliori del panorama calcistico internazionale. Nessuno, dalle parti del Manzanares, ci credeva anche soltanto fino a Natale, quando sì l'Altético era in piena lotta per la Liga, ma di certo doveva fare ancora tantissima strada in Europa, sicuramente nessuno aveva nemmeno pensato a una finale con i rivali cittadini del Real Madrid. Demolito il Milan e battuto il Barcellona i colchoneros hanno iniziato a crederci, il risultato dell'andata non era il massimo e l'1-0 di Torres, il grande ex, avrebbe potuto abbattere chiunque: non l'Atleti, che ha saputo reagire e capovolgere la situazione ottenendo la qualificazione alla finale della principale competizione internazionale per club per la seconda volta nella sua storia, dopo aver affrontato il Bayern Monaco nel 1974 perdendo al termine di due sfide (la prima finì pari e ci fu la ripetizione). Dopo lo zero a zero dell'andata, partita chiusissima anche perché il Chelsea ha "parcheggiato il pullman davanti alla porta", era logico aspettarsi una minima modifica tattica da Mourinho, il cui undici iniziale in realtà non si scopre tantissimo: non ce la fa Cech, ci sono invece John Terry e soprattutto Eden Hazard, centravanti gioca Fernando Torres e nei tre dietro lo spagnolo c'è il connazionale Azpilicueta, considerata la presenza di David Luiz mediano davanti alla difesa (un classico di José nelle partite importanti) sono ben sei i difensori in campo per i Blues. Atlético con un classico 4-4-2, a supportare Diego Costa non c'è David Villa e nemmeno Raúl García, Simeone sceglie Adrián López (il campo gli darà ragione da vendere) e per il resto tutto confermato rispetto alla vigilia, con Mario Suárez a sostituire lo squalificato Gabi e i soliti altri, incluso il recuperato Arda Turan. Arbitri tutti italiani, come ieri in Bayern Monaco-Real Madrid prima del via minuto di silenzio in memoria di Vujadin Boškov e Tito Vilanova.

PRIMO TEMPO
Quattro minuti e il muro del Chelsea potrebbe già crollare nella maniera più improbabile, ossia con un cross di Koke che sorprende Schwarzer, la palla picchia prima sulla traversa e poi sul palo, carambola su Cahill e finisce in calcio d'angolo. Traiettoria clamorosamente beffarda per l'Atlético e primo segnale che là dietro gli inglesi non sono così insuperabili come al Vicente Calderón. La risposta del Chelsea si fa attendere e avviene solo al quarto d'ora con una punizione dal limite di Willian alta non di molto, è di gran lunga più interessante ciò che capita al 23', quando su una rimessa laterale David Luiz controlla il pallone e si esibisce in una pregevole rovesciata, palla fuori di poco. Con il passare dei minuti i padroni di casa prendono il sopravvento sugli avversari, pur senza mai impensierire Courtois, il primo tiro in porta arriva al 36' ed è vincente: Willian sull'out di destra ne salta due con un numero, subentra Azpilicueta che crossa basso verso il centro, irrompe Fernando Torres il cui tiro viene deviato da Mario Suárez e il Chelsea è avanti. Non esulta El Niño contro la squadra che l'ha fatto conoscere in tutto il mondo (244 partite e 91 gol tra il 2000 e il 2007), non lo fa più di tanto neppure Mourinho, i cui festeggiamenti domenica a Liverpool invece erano stati di ben altra natura. Partita indirizzata? Nemmeno per sogno, il gol subito di fatto sveglia l'Atlético Madrid, al 42' su punizione di Koke Adrián López prolunga di testa e Schwarzer riesce a bloccare, due minuti dopo però un altro schema, stavolta non da calcio piazzato, riesce molto meglio: apertura con il contagiri di Tiago sul secondo palo, Juanfran dal fondo rimette in mezzo, Terry liscia, Cole si scansa, Adrián López no e di controbalzo fa 1-1 proprio vicino al settore dei rumorosissimi tifosi dell'Atlético Madrid. Simeone a differenza di Mourinho esplode, così come il Mono Burgos, all'intervallo è parità ma con gli spagnoli qualificati.

SECONDO TEMPO
Si riparte quasi con una giocata in fotocopia, cross di Koke dal fondo, palla che passa pericolosamente in area Chelsea, Ivanovic alza a campanile regalando il possesso ad Arda Turan, controllo di petto e tiro con Schwarzer bravo a opporsi con il corpo. Dal rischio di subire l'1-2 al quasi 2-1 nello spazio di cinque minuti, John Terry di testa sugli sviluppi di una punizione chiama al miracolo Courtois (quanto sarebbe servito ai Blues averlo…), Mourinho subito dopo mette dentro Eto'o per il pessimo Ashley Cole sperando che il camerunense possa essere l'arma vincente e invece per una volta l'ex di Barcellona e Inter diventa protagonista in negativo, con uno sciocco fallo appena dentro l'area su Diego Costa, Rizzoli è lì e non può far altro che dare calcio di rigore all'Atlético Madrid. Passa un minuto buono prima della battuta perché ci sono discussioni sul dischetto e i giocatori del Chelsea fanno di tutto per destabilizzare Diego Costa, che si prende un giallo per perdita di tempo ma non perde la concentrazione e dagli undici metri spiazza Schwarzer: Atlético Madrid in vantaggio e da qui in poi non c'è più partita, anche perché già da una decina di minuti gli spagnoli davano la sensazione di avere una marcia in più rispetto ai rivali. Il trentaseiesimo centro stagionale del bomber ispano-brasiliano non spazza via dal campo del tutto il Chelsea, David Luiz di testa prova a rimettere tutto in discussione colpendo il palo, Courtois poi ha un grande riflesso per mandare il pallone sopra la traversa, sul corner successivo palla fuori e tiro di Ramires bloccato agevolmente. Chelsea stordito dall'1-1, tramortito dall'1-2 e messo KO definitivamente al 72', un'altra grandiosa apertura di Tiago (partita memorabile dell'ex bianconero) pesca il solito Juanfran a destra, cross sul secondo palo dove c'è Arda Turan, colpo di testa smanacciato sulla traversa da Schwarzer, il turco prende la ribattuta e mette dentro chiudendo i giochi. L'ultimo quarto d'ora è una passerella per i rojiblancos, Filipe Luís prova il gol d'autore con un pallonetto salvato da Schwarzer mentre Courtois certifica il suo status di miglior portiere dell'anno con una magnifica risposta di piede su Hazard nel recupero.

Festa totale dell'Atlético Madrid a Stamford Bridge, non era mai accaduto che la finale di Champions League fosse per due anni di fila un derby tra squadre dello stesso paese e soprattutto mai c'era stata una sfida tra due formazioni della stessa città, il 24 maggio Madrid si sposterà in massa all'Estádio Da Luz di Lisbona per quello che si preannuncia come uno spettacolo maestoso, tra il favorito Real di Carlo Ancelotti alla ricerca della Décima e l'Atlético di Simeone lanciato verso la conquista della Liga ci sarà eccome da divertirsi. Al Chelsea, sfumato il sogno di ripetere l'impresa del 2012 e con la seconda disfatta contro i biancorossi dopo l'1-4 in Supercoppa Europea di quasi due anni fa, resta il sogno di fare un miracolo in Premier League e avere la meglio su Liverpool e Manchester City ma servirà più di un miracolo: Mourinho stavolta ha trovato un avversario più forte e nemmeno i soliti trucchetti sono serviti.

IL TABELLINO
Chelsea (4-2-3-1):
Schwarzer; Ivanovic, Cahill, Terry, Cole (54' Eto'o); Ramires, David Luiz; Willian (77' Schürrle), Hazard, Azpilicueta; Torres (67' Ba). Allenatore: Mourinho
Atlético Madrid (4-4-2): Courtois; Juanfran, Miranda, Godín, Filipe Luís; Koke, Tiago, Mario Suárez, Arda Turan (84' C. Rodríguez); Diego Costa (76' Sosa), Adrián López (66' Raúl García). Allenatore: Simeone
Arbitro: Nicola Rizzoli della federazione italiana (Faverani – Di Liberatore; Stefani; Banti – Damato)
Reti: 36' Torres (C), 44' Adrián López, 60' rig. Diego Costa, 72' Arda Turan
Ammoniti: Cahill (C), Diego Costa, Adrián López (A)

[Immagine presa da uefa.com]