Il Barcellona è sempre il Barcellona. Pur non mostrando l’imbattibilità che l’ha resa “leggenda”, i blaugrana confermano di essere una tra le squadre più forti al mondo, avendo conquistato il primo posto nel gruppo G della Champions, e affermandosi capo classifica della Liga spagnola, contrastata solo dal “timido” Atletico Madrid, vista la scomparsa di Mourinho e compagni.
Lo stato di forma e la rosa
Tito Vilanova non sarà Guardiola, ma sta dimostrando di saper gestire discretamente i suoi fenomeni, grazie ad un ottimo avvio sia in campionato che in Champions League.
Un Barcellona che non perde mai i suoi gioielli, anzi, li smista in giro per l’Europa appena usciti dalla Cantera, per poi ricomprarli quando diventano giocatori affermati. Esempi recenti sono sicuramente Cesc Fabregas, comprato l’anno scorso dall’Arsenal, e il terzino sinistro Jordi Alba, acquistato questa estate dal Valencia. I due “canterani” si sono adattati subito al gioco blaugrana, pur essendo tornati da poco al Camp Nou.
Ma il presidente Sandro Rosell non porta solo giocatori cresciuti nel settore giovanile, da quest’anno infatti Messi e compagni possono contare sull’apporto di Alex Song, giocatore ex arsenal, che piano piano si sta conquistando la stima di Vilanova e tifosi. Ma il Barcellona non è nuovi acquisti, la squadra della Catalunya punta soprattutto sui senatori della squadra, e qui entrano in gioco Piqué, uno dei difensori più forti al mondo, e Capitan Puyol, martoriato dagli infortuni in questo inizio stagione. Ma il vero fulcro del gioco si trova a centrocampo, col sempre eterno Xavi, per lui più di 1700 minuti in questa stagione fra campionato e coppe, e Andres Iniesta, che ha collezionato 14 presenze su 21 disponibili di liga e champions League, sfornando ben 9 assist.
Il leader
Lionel Messi. Un mito, una leggenda, un record. Il giocatore più forte, almeno di quest’epoca. Ogni anno batte record su record, senza mai fermarsi. Recentemente ha segnato il suo 86esimo gol nel 2012, battendo così il record di reti segnate nell’anno solare prima di Pelé (75 gol nel 1958) e successivamente di Müller (85 gol nel 1972). Anche se alcuni rivendicano il primato all’africano Chitalu, che pare abbia segnato 107 gol in un solo anno, rimane comunque un record da extraterrestre.
La Pulga (“pulce” in italiano) però non pensa solo a segnare, bensì sforna anche molti assist ai suoi compagni, aiutando ancora di più la squadra a raggiungere la vittoria.
È banale aggiungere che Leo sarà determinante nella fase ad eliminazione diretta della Champions, questo lo dimostra una altro suo record: è l’unico giocatore ad aver vinto ben 4 volte, oltretutto consecutivamente, la classifica dei marcatori della Champions. Un gioco da ragazzi insomma.
Il cammino in Europa
Il Barcellona era partito bene nelle prime tre partite di Champions, vincendo, ma senza convincere. L’esordio in casa con lo Spartak Mosca non è stato infatti tra i più belli. Dopo essere passata in vantaggio, si è fatta rimontare, trovandosi al 70′ sotto 2-1. Ci ha pensato poi il solito Messi, con una doppietta, a riportare le cose in ordine, 3-2 e russi a casa.
La seconda partita invece è stata più tranquilla, un 2-0 secco in casa del Benfica. Tutto bello, peccato solamente per il brutto infortunio subìto da Capitan Puyol, che dopo essere tornato da un lungo stop, si è dovuto fermare un’altra volta.
Nel match successivo la squadra di Vilanova si trova di nuovo a dover rimontare gli avversari al Camp Nou. Dopo essere passati in svantaggio, grazie al gol di Samaras nei primi minuti (uscito per infortunio prima dell’intervallo), ci ha pensato Iniesta al 45′ a riportare la squadra sul pareggio. È servito poi il gol del canterano Jordi Alba addirittura al 94′, per regale la vittoria ai suoi compagni.
Con 9 punti conquistati da Messi&Co, il Barca si rilassa e incassa la prima batosta Europea della stagione: al Celtic Park, gli scozzesi battono 2-1 i blaugrana, regalando una vittoria storica ai propri tifosi.
Il Barca ottiene la qualificazione e il primo posto nella partita vinta per 3-0 in trasferta con lo Spartak Mosca, grazie al gol di Dani Alves e alla doppietta di Leo Messi.
Nell’ultima gara, al Camp Nou contro il Benfica, con molti ragazzini in campo, un brutto match regala uno 0-0 al pubblico giunto allo stadio per vedere la partita. Il Barca chiude a 13 punti, con 4 vittorie, 1 pareggio ed una sconfitta, 11 gol fatti e ben 5 subiti.
Commento finale
Una squadra indubbiamente mutata nel passaggio da Guardiola a Vilanova. L’assenza di Pep si sente, soprattutto per la mancanza di vittorie “tranquille”, parola semisconociuta a Vilanova. Un Barcellona che prende molti gol, vince ma non convince. Nella fase ad eliminazione diretta sarà più difficile, non ci saranno squadre cuscinetto e la vittoria sarà l’unico obiettivo. Squadre da evitare non ce ne sono per questa “armata”, ma comunque la meno desiderata dovrebbe essere lo Shaktar. Squadra comunque alla portata di Messi&Co. Milan (se dovesse tornare quello di una volta), Arsenal e Porto potrebbero creare qualche fastidio, mentre il Galatasaray è la squadra più tranquilla delle 16 finaliste. Niente Real e Valencia (stessa nazionalità) e ovviamente Celtic (stesso girone).
Un Barcellona che dunque, pur non avendo la stessa lucidità degli anni passati, si candida a squadra favorita per questa Champions, anche perché con un Messi così, chi non vincerebbe?