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L’unica rappresentante italiana negli ottavi di finale di Champions League, la Juventus, è stata sorteggiata con una grande del calcio europeo finita in crisi durante la prima parte di stagione: il Borussia Dortmund.

 

La sola presenza di Karl-Heinz Riedle al sorteggio avrebbe dovuto far capire in anticipo quale accoppiamento sarebbe uscito: fu infatti proprio l’ex attaccante della Lazio a decidere il precedente più famoso tra Borussia Dortmund e Juventus, aprendo con una doppietta la finale di Champions League del 1997 giocata all’Olympiastadion di Monaco e vinta dai gialloneri per 3-1, con gli altri gol di Del Piero col tacco e Ricken con un pallonetto da venticinque metri. Questo Borussia Dortmund però è molto diverso non solo da quello di diciassette anni fa, ma anche da quello arrivato alla finale di Champions League 2012-2013 persa nel derby tutto tedesco contro il Bayern, con molti più problemi e una situazione critica in Bundesliga con la rosa ridotta ai minimi termini.

La stagione
Senza fare troppi giri di parole i primi quattro mesi di stagione del Borussia Dortmund sono un disastro, manco si fosse tornati indietro di dieci anni quando il club era a un passo dal fallimento. Finisse oggi la Bundesliga i gialloneri sarebbero costretti allo spareggio con la terza della Zweite Bundesliga per non retrocedere, e fino a dieci giorni fa la situazione era ancora più difficile con l’ultimo posto in solitaria, prima della vittoria con l’Hoffenheim. Nove sconfitte su quindici gare, ventidue gol subiti e solamente quattro punti fuori casa sentenziano come la squadra di Klopp sia in notevole difficoltà e solo una rimonta di gran livello dopo la pausa invernale potrebbe portare alla qualificazione alle coppe europee nella prossima stagione. Curiosamente però il rendimento europeo è stato diametralmente opposto, con la vittoria del gruppo D davanti all’Arsenal (per una migliore differenza reti) e quattordici gol segnati, di cui otto al derelitto Galatasaray di Prandelli. Quattro vittorie nelle prime partite, poi una sconfitta per 2-0 all’Emirates e un pareggio 1-1 all’ultima in casa con l’Anderlecht hanno chiuso il girone in maniera comunque soddisfacente, senza però dimenticare le delusioni provenienti dal campionato. E sì che per il BVB la stagione invece era cominciata per il verso giusto, battendo 2-0 il Bayern nella DFL-Supercup con le reti di Mkhitaryan e Aubameyang.

La rosa
Partito Robert Lewandowski a parametro zero in direzione Baviera il Borussia Dortmund avrebbe dovuto trovare un sostituto all’altezza: è stato scelto Ciro Immobile, capocannoniere della scorsa Serie A, ma l’ex Torino fin qui non ha rispettato le attese, segnando sì quattro gol in cinque partite di Champions ma solo due in undici di Bundesliga, con l’aggiunta di un rigore sbagliato contro il Mainz. Ha fatto persino peggio Adrián Ramos, sedici reti l’anno scorso con l’Hertha Berlino ma stesso bottino di Immobile in campionato (due centri, più tre in Champions da subentrato), il colombiano non solo ha mostrato evidenti limiti tecnici ma ha anche fatto errori che hanno portato a subire gol, come nella partita persa in casa con l’Amburgo o nel derby della Ruhr contro lo Schalke 04. Pierre Aubameyang e Henrikh Mkhitaryan sono troppo discontinui e Shinji Kagawa, di ritorno dal Manchester United, non sta ripetendo quanto di buono fatto vedere nella prima esperienza, inoltre i pilastri delle passate stagioni rimasti a Dortmund, Mats Hummels, Marco Reus e Nuri Sahin, hanno tutti avuto a che fare con infortuni ripetuti o gravi (specialmente l’esterno offensivo ex Gladbach) e Jürgen Klopp si è visto più volte costretto a schierare un undici titolare d’emergenza. Ultimamente c’è stato un avvicendamento in porta, con il veterano Roman Weidenfeller che ha lasciato il posto all’australiano Mitchell Langerak, ed è stato recuperato Ilkay Gündogan, out per quattordici mesi a seguito di un grave problema alla schiena.

Commenti finali
Massimiliano Allegri dice di non voler tirare un sospiro di sollievo ma l’urna di Nyon non è stata poi così cattiva con la Juve. Certo, poteva andare meglio (Monaco), ma aver evitato una delle quattro big (Barcellona, Bayern Monaco, Chelsea e Real Madrid) è sicuramente un vantaggio e nella doppia sfida degli ottavi (andata martedì 24 febbraio, ritorno mercoledì 18 marzo) i bianconeri partono favoriti, anche perché questo Borussia Dortmund è lontano parente della squadra che aveva entusiasmato il mondo nel triennio 2010-2013. Per l’unica italiana rimasta in corsa nella principale manifestazione calcistica per club sarà obbligatorio fare un buon risultato nella partita d’andata a Torino, perché la trasferta del Westfalenstadion non sarà certo una passeggiata, e giocare sotto il muro giallo della Südtribüne sarà comunque complicato: ne sa qualcosa il Real Madrid, che l’anno scorso rischiò di uscire ai quarti perdendo 2-0 al ritorno dopo aver vinto 3-0 l’andata al Bernabéu.

[Immagine presa da worldfootball.net]