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Lautaro Martínez

Il capitano dell’Inter Lautaro si racconta tra emozioni, sacrifici e sogni: “Vincere la Champions sarebbe il coronamento di un percorso straordinario”.

Capitano dell’Inter, simbolo di grinta e determinazione, Lautaro Martínez è tra i protagonisti più ricercati dai media in vista della finale di Champions League. Ai microfoni di ESPN, l’attaccante argentino ha condiviso le sue emozioni, i suoi ricordi più intimi e le aspettative per una partita che può entrare nella storia.

“È un sogno tornare a giocare una finale di Champions League”, ha dichiarato con entusiasmo. “Negli ultimi tre anni abbiamo raggiunto due finali, un risultato straordinario considerando quanto sia difficile arrivarci. Tutto questo è frutto del lavoro quotidiano, della dedizione e dello spirito di squadra. Abbiamo riportato all’Inter trofei che mancavano da tempo, ma il nostro obiettivo più grande è proprio questo: vincere la Champions. Per me, alzare quel trofeo sarebbe la realizzazione di un sogno”.

Parlando degli avversari, Lautaro ha mostrato rispetto ma anche consapevolezza della forza della propria squadra: “Il PSG è una squadra simile a noi, anche loro si stanno divertendo e hanno già vinto due titoli quest’anno. Sarà una sfida intensa, spettacolare”.

L’intervista si è poi spostata su un piano più personale. Lautaro ha raccontato con affetto della sua infanzia: “Da bambino avevo i capelli biondi e lunghi. Mio padre è stato fondamentale per me: mi ha trasmesso l’amore per il calcio, l’importanza della disciplina e del rispetto. Gli sarò sempre grato. Sarà presente alla finale, e per me è un sogno poter condividere questo momento con lui, così come lui ha condiviso i miei inizi”.

Non poteva mancare un pensiero per Bahia Blanca, la sua città natale: “È il mio rifugio, il luogo dove ho imparato i valori della vita. Lì vive la mia famiglia e ci torno ogni volta che posso. Se Dio vuole, ci tornerò quest’estate. È importante restare legati alle proprie radici”.

Infine, uno sguardo al futuro: “Ora siamo concentrati su questa finale, la più importante dell’anno. Poi ci sarà la Nazionale, con le sfide contro Cile e Colombia, e il Mondiale per Club. Ho giocato quasi 70 partite in una stagione: è stancante, ma quando fai ciò che ami, ne vale sempre la pena. Vivo tutto con intensità, anche se magari perdo qualche anno di vita… ma non cambierei nulla. Spero di continuare così ancora a lungo”.