Allo stadio della Rosaleda, casa di un Malaga a punteggio pieno nel girone di CL, arriva la 6a sconfitta in 11 gare per il Milan. Questa volta è stato l’ex Valencia Joaquin a siglare il K.O per i rossoneri che, nonostante l’ennesimo cambio di modulo, non sembrano avere la forza per venir fuori da questa spirale negativa di prestazioni e risultati che si protrae ormai da troppo tempo.
LA PARTITA – La novità tattica delle ultime ore precedenti il match è il 3-4-3 che si aggiunge ai vari 4-3-3/4-3-1-2/4-3-2-1/4-2-3-1 provati nelle precedenti apparizioni; con Abbiati, Abate, De Jong non convocati e Boateng in tribuna, Allegri schiera Amelia in porta, Mexes-Bonera-Acerbi a comporre il terzetto di difesa, De Sciglio e Constant sugli esterni, Montolivo e Ambrosini in mezzo al campo, Emanuelson-Pazzini-El Shaarawy nel tridente d’attacco.
Il motivo dietro questa scelta tattica è, come dichiarato dagli stessi protagonisti a fine partita, quello di creare densità in mezzo al campo, garantire una certa copertura sugli esterni e sfruttare all’occorrenza le ripartenze di El Shaarawy e Emanuelson.
Il Malaga invece propone un pressing molto alto sui portatori di palla con la chiara intenzione di allargare la difesa avversaria prediligendo quasi sempre la giocata sugli esterni, in partcolar modo a destra con uno Joaquin molto ispirato.
Si vede poco o nulla nei primi 20″ di gioco, un Milan concentrato e bravo a disimpegnarsi dal pressing avversario e che all’occorrenza, perlopiù dai piedi di Montolivo, ricerca puntualmente il movimento sulla profondità dei tre d’attacco e dei due esterni quando si propongono; al 25esimo è proprio De Sciglio a ricevere palla in posizione avanzata e a servire con un cross tagliato El Shaarawy che non riesce ad impattare per poco, appena 5″ dopo è Emanuelson che sfrutta la prateria di fronte a se per servire un assist all’egiziano tanto bravo a smarcarsi quanto impreciso nell’inquadrare lo specchio della porta da distanza ravvicinata.
Il Milan fallisce la prima vera occasione del match e, come suo solito, inizia a sfaldarsi; sale in cattedra il talentino spagnolo classe ’92 (ex cantera del Valencia) Francisco Román Alarcón Suárez meglio noto come Isco che al 35″ incrocia di poco fuori alla destra di Amelia (il migliore dei suoi) e solo due minuti dopo lo impegna con un bel rasoterra che il portiere rossonero è bravo a deviare in angolo. Nei minuti finali del primo tempo l’assistente di porta segnala un rigore inesistente per il Valencia, su recupero non falloso di Constant, che Joaquin spara alto sulla traversa.
Intervallo e un primo spezzone di secondo tempo sono caratterizzati da un diluvio che si abbatte sullo stadio senza però compromettere la partita, i primi minuti vedono in campo un Milan confusionario che spreca qualche buona occasione in attacco con Emanuelson e non riesce a tener palla per spezzare quantomeno il ritmo degli avversari, più pericolosi di quanto mostrato nella prima parte di gioco.
Al 65esimo della ripresa è proprio Joaquin che, sfruttando l’uno-due con Iturra e l’errato posizionamento di Acerbi, buca la difesa e da solo davanti Amelia insacca alla sua sinistra dopo aver colpito il palo interno; subito dopo si rivede Pato in campo, evanescente come l’altro subentrato Bojan, ma le occasioni là davanti latitano anche perchè Pazzini, come suo solito, non ne indovina mezza nè quando si tratta di fare da boa per far rifiatare la squadra nè quando si tratta di servire il movimento in corsa dei compagni vista la sua scarsa precisione.
Nel finale lo stesso Pazzini cicca di testa un buonissimo cross di De Sciglio, segno evidente di come il problema non sia il modo in cui viene servito dai compagni quanto una sua inadeguatezza strutturale già manifestata nella scorsa stagione all’Inter; bravo il portiere Caballero, all’85” di gioco, a smanacciare su tiro ravvicinato del solito El Shaarawy e sull’angolo successivo a salvare il risulato, anche grazie alla deviazione di Demichelis, sul tiro a botta sicura di Mexes.
Finisce 1-0 per i padroni di casa un match equilibrato dove i rossoneri hanno sfiorato più volte il gol del pari senza però avere quell’incisività necessaria a ribaltare un trend negativo che ormai è divenuto quasi certezza.
QUALCHE NUMERO – La sconfitta maturata ieri sera è la 20esima assoluta della storia del Milan nelle sfide alle spagnole; 17 vittorie e 17 pareggi, contro Isco e compagni arriva la seconda sconfitta consecutiva, dopo quella subita lo scorso anno al Camp Nou contro il Barcellona.
Eguagliato inoltre il poco invidiabile record già siglato nell’edizione 1994/95 e 2003/04 ovvero Milan a secco per la seconda volta in tre gare di Champions League; dopo lo 0-0 all’esordio contro l’Anderlecht, la sconfitta 0-1 a Malaga.