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Rafinha Barcellona-Inter

Troppo Barcellona per una pur discreta Inter: al Camp Nou, senza Lionel Messi, finisce 2-0 ma il pareggio fra PSV Eindhoven e Tottenham mantiene un buon vantaggio in classifica.

Non c’è Lionel Messi? Nessun problema, la stratosferica qualità del Barcellona è così elevata che fa gol il suo sostituto. Non poteva che essere Rafinha, grande impianto estivo dell’Inter, a punire i nerazzurri aprendo il 2-0 che segna un solco presumibilmente incolmabile fra i blaugrana e le inseguitrici, perché la classifica ora dice che sono ben otto i punti di vantaggio dei catalani sulle altre due, praticamente qualificazione archiviata. Non è bastata una discreta prestazione di squadra agli ospiti, stasera con la terza maglia già vista in occasione dell’ultima partita non vinta (0-1 col Parma il 15 settembre e poi sette successi di fila, il sospetto che non porti benissimo comincia a esserci…), perché due sbavature entrambe di Milan Škriniar sono costate un risultato che avrebbe messo quasi la parola fine sul discorso passaggio del turno, col Tottenham che grazie al pareggio del PSV Eindhoven all’87’ rimane distante e una seconda parte di girone da gestire. Contro una squadra, il Barcellona, che delle ultime ventisette in Champions League ne aveva vinte venticinque e pareggiate due c’era da mettere anche in preventivo la possibilità di perdere ma l’Inter l’ha fatto quantomeno esibendo un minimo di qualità e di voglia di giocarsela, con un piccolo rammarico per alcune occasioni sciupate (soprattutto una di Matteo Politano a inizio ripresa) che avrebbero potuto cambiare il corso di una gara. L’assenza di Radja Nainggolan si è fatta sentire, così come la scelta di lasciare in panchina Stefan de Vrij, ma per il resto la prestazione interista è stata accettabile e dal Camp Nou può tornare quantomeno con la convinzione di non essere lì per caso.

PRIMO TEMPO

Inter talmente carica che commette due falli nei primi trentacinque secondi e ha pure la prima mezza chance, su rinvio errato di ter Stegen Perišić prova a vincere alla lotteria da trenta metri senza inquadrare la porta. Non c’è furia agonistica del Barcellona, nonostante la volontà di dimostrare di poter essere stellare anche senza Messi (non c’è bisogno di farlo, ma col Real Madrid fra quattro giorni…) e a parte un tiro alto di Coutinho il primo quarto d’ora passa tranquillo, tanto che al 16’ Perišić scappa via a sinistra e crossa basso per Icardi che arriva in anticipo ma manda alto ben contrastato in scivolata. Di Lenglet il primo tiro in porta, su corner da sinistra l’ex Siviglia devia sul primo palo e Handanović si salva di coscia, l’Inter comunque accetta il confronto e replica al 25’ con un colpo di testa di Vecino a innescare Icardi, rientro sul destro in duello con Lenglet e caduta a terra per aver perso l’equilibrio: era un’occasione ben costruita e da sfruttare meglio. Un sinistro strozzato di Rafinha su tacco di Suárez dopo ventisette minuti (blocca Handanović a terra) è un segnale che l’Inter non coglie e al 32’ paga, su palla persa a metà campo da Asamoah apertura a destra per Suárez e splendido cross letto malissimo da Škriniar che si fa superare e concede un facile tap-in a Rafinha col sinistro, 1-0 con il chiamatissimo gol dell’ex. Un sussulto di Vecino con un destro da venticinque metri a volo alto non di molto, poi nel recupero del primo tempo punizione dal limite per fallo di Škriniar e Coutinho trova una deviazione in barriera che spiazza Handanović ma salva l’Inter finendo fuori di poco.

SECONDO TEMPO

Politano per l’inesistente Candreva e il numero 16 è subito pericoloso, con un tiro cross che taglia l’area e costringe ter Stegen a un grande intervento per anticipare Perišić. L’ex Sassuolo però spreca, su uno dei rarissimi errori di Arthur (partita strepitosa del brasiliano, giustamente acclamato al momento della sostituzione), al 52′ quando spara alto da ottima posizione col sinistro su recupero palla al limite dell’area. Occasioni del genere ne capitano poche e andrebbero sfruttate meglio, l’Inter tiene bene il campo e concede poco al Barcellona pericoloso al 58′ con Suárez, che salta Asamoah e Miranda e conclude sul primo palo prendendo in pieno Handanović, al 61′ su cross lungo Asamoah sbaglia tutto e libera Lenglet dall’altra parte ma il destro del francese è respinto di piede dal portiere sloveno. A venti minuti dalla fine Barcellona vicinissimo al raddoppio, in contropiede nato da un sombrero di Arthur Suárez cerca la battuta e Handanović smanaccia, Rakitić stoppa di braccio e serve Coutinho che controlla e spara sul palo, sarebbe stato forse troppo due gol su due di ex nerazzurri. Entrano Lautaro Martínez e Keita ed entrambi hanno una buona opportunità, il senegalese di testa chiama ter Stegen a un’altra parata su cross da destra e l’argentino manda a lato su traversone stavolta da sinistra di Asamoah, ma all’83’ il Barcellona raddoppia con una combinazione palla a terra e splendido filtrante di Rakitić per Jordi Alba, che si inserisce ancora lasciando sul posto Škriniar e incrocia. Non c’è più partita, nel finale Suárez su apertura magistrale ancora del terzino sinistro può triplicare ma calcia dove c’è Handanović.

Barcellona 9, Inter 6, PSV Eindhoven e Tottenham 1: il girone è ormai indirizzato verso il primo posto dei blaugrana, com’era lecito attendersi, ma i nerazzurri comunque escono da questa giornata con un sorriso visto il pari olandese nel finale che tiene le inseguitrici a debita distanza. A chiudere la otto giorni di grandi sfide, per la squadra di Luciano Spalletti, ci sarà il ritorno sul campo dove questa Champions League è stata conquistata il 20 maggio, lunedì sera all’Olimpico contro la Lazio nello scontro diretto fra terza e quarta della Serie A.

IL TABELLINO

Barcellona (4-3-3): ter Stegen; Sergi Roberto, Piqué, Lenglet, Jordi Alba; Arthur (78′ A. Vidal), Busquets, Rakitić; Rafinha Alcântara (72′ Nélson Semedo), L. Suárez, Coutinho (88′ Munir). Allenatore: Valverde
Inter (4-2-3-1): Handanović; D’Ambrosio, Škriniar, Miranda, Asamoah; Vecino, Brozović; Candreva (46′ Politano), Borja Valero (63′ L. Martínez), Perišić (76′ Keita); Icardi. Allenatore: Spalletti
Arbitro: Ovidiu Haţegan della federazione rumena (Şovre – Gheorghe; Ghinguleac; Petrescu – Colţescu)
Reti: 32′ Rafinha, 83′ Jordi Alba
Ammoniti: Brozović, Škriniar, L. Martínez (I)

[Immagine presa da twitter.com]