Nella notte è arrivato il verdetto relativo al campionato brasiliano, che ormai già da diverso tempo appariva scontato: il Corinthians di Tite ha vinto il titolo per la sesta volta nella sua storia.
Campione senza dover nemmeno aspettare il fischio finale. Complice la sconfitta in contemporanea dell’Atlético Mineiro per 4-2 in casa del São Paulo (con il momentaneo 2-2 siglato dall’ex Roma Michel Bastos con un favoloso colpo di tacco e tiro al volo da circa trenta metri) il Corinthians ha così potuto festeggiare la vittoria nel Brasileirão con tre giornate d’anticipo sulla conclusione del torneo, rendendo ininfluente il suo risultato contro il Vasco da Gama (1-1 il finale). Dalla diciottesima giornata, quando il Timão ha superato in classifica l’Atlético Mineiro dopo un rocambolesco 4-3 allo Sport Recife, non c’è stata più lotta, con una fuga lunga tutto il girone di ritorno e la conquista della sesta Série A nella sua storia nonostante l’inizio non fosse stato sfavillante. Grande artefice del trionfo alvinegro è stato l’allenatore Tite, tornato a São Paulo dopo un anno sabbatico e già campione nel 2011, quando iniziò un ciclo meraviglioso che nell’anno successivo portò alla vittoria della Copa Libertadores e del Mondiale per club FIFA contro il Chelsea (vedi articolo), il tecnico di cinquantaquattro anni è di gran lunga il miglior allenatore del paese e non a caso risulta il grande favorito per diventare CT del Brasile quando Carlos Dunga lascerà la panchina. Inarrestabile in casa, con quattordici vittorie su diciassette partite (può ancora fare il record assoluto, dovendo ancora giocare due gare a domicilio), il Corinthians ha sfruttato la grande stagione dell’ex Shakhtar Donetsk Jádson, autore di tredici gol così come il centravanti Vágner Love, ma il dominio incontrastato si è visto a centrocampo, dove i vari Ralf, Renato Augusto ed Elias (gli ultimi due nel giro della Seleção) hanno sempre fornito un rendimento notevole, così come il portiere Cássio che ha subito soltanto ventisette gol, di gran lunga la miglior difesa del torneo. Ora nel 2016 l’obiettivo primario diventa la Copa Libertadores, per far tornare il futebol ai vertici continentali dopo qualche anno di risultati deludenti.
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