Il vice segretario UEFA Giorgio Marchetti parla del nuovo formato delle coppe europee, del futuro del VAR, della situazione degli stadi italiani
Giorgio Marchetti, vice segretario generale della UEFA, è intervenuto ai microfoni di Radio Anch’Io Sport per fare il punto su diversi temi caldi che riguardano il calcio europeo, dal nuovo formato delle competizioni UEFA alla situazione degli stadi italiani, passando per l’utilizzo del VAR e l’orgoglio per i risultati delle squadre italiane in Europa.
Sul nuovo formato delle coppe europee, Marchetti ha chiarito che non si tratta di una soluzione temporanea, ma di una struttura pensata per durare nel tempo. “È il formato del futuro – ha spiegato –. È stato progettato per aumentare l’interesse, l’imprevedibilità e la competitività. Alcuni piccoli dettagli potranno essere rivisti con i club, ma la struttura resterà invariata”.
Riguardo alla possibilità che sei squadre inglesi partecipino alla prossima Champions League, Marchetti ha sottolineato che il nuovo sistema di qualificazione valorizza le prestazioni delle squadre nei tornei europei, premiando i campionati più performanti. “Con i nuovi criteri, i risultati delle squadre in Europa possono garantire un posto in più al proprio paese. Inoltre, la vittoria in Europa League continua a dare accesso diretto alla Champions. L’ampliamento a 36 squadre non è un problema, ma un’opportunità”.
Sul fronte tecnologico, Marchetti ha ribadito l’importanza del VAR, definendolo “uno strumento essenziale”, ma ha anche invitato alla cautela nel suo utilizzo. Ha fatto riferimento agli esperimenti in corso da parte dell’IFAB per modificare la regola del fuorigioco millimetrico. “Un gol annullato per pochi centimetri di piede o spalla è difficile da accettare. Si sta valutando l’idea di considerare solo parti più significative del corpo”.
Infine, un focus sugli stadi italiani, dopo le critiche del presidente Ceferin. “L’Italia è una grande nazione calcistica, ma le sue infrastrutture sono indietro. È fondamentale che si intervenga per modernizzare gli impianti. Non possiamo permetterci di arrivare impreparati a Euro 2032”. Marchetti ha espresso fiducia nel fatto che l’Italia sarà in grado di presentare almeno cinque stadi a norma entro la scadenza del 2026.
In chiusura, ha elogiato il percorso dell’Inter, finalista in Champions, sottolineando come le squadre italiane stiano tornando protagoniste in Europa, un segnale positivo anche in vista del Mondiale 2026.