Il Tribunale di Roma ordina a Cloudflare di interrompere i servizi ai portali pirata e fornisce un precedente importante nella lotta alla pirateria digitale per la partite di Serie A.
Lo scorso maggio, la Lega Serie A ha presentato un esposto contro Cloudflare, colosso statunitense che fornisce, tra i suoi servizi, le famose VPN utilizzate anche da siti di streaming illegali. La vicenda ha trovato un precedente significativo nella sentenza emessa ieri dal Tribunale di Roma, che ha condannato Cloudflare in una causa analoga intentata da Mediaset.
La società americana è stata accusata di complicità con le pay-tv illegali che trasmettevano contenuti televisivi Mediaset senza autorizzazione. Il Tribunale ha ordinato a Cloudflare di interrompere immediatamente la fornitura dei suoi servizi ai portali pirata, oltre a fornire a Mediaset informazioni sui gestori dei siti coinvolti, che utilizzano le sue tecnologie per nascondere la propria identità. Inoltre, è stata imposta una multa di 1.000 euro per ogni giorno di mancata ottemperanza alla sentenza.
Cloudflare ha sempre sostenuto che i suoi servizi, comprese le VPN, siano legittimi e neutrali, negando ogni responsabilità sull’uso illecito che ne fanno i pirati. Tuttavia, i giudici hanno respinto questa linea difensiva, sottolineando che l’attività della società contribuisce in modo significativo alla realizzazione degli illeciti.
Questa sentenza potrebbe ora influenzare il procedimento pendente presso il Tribunale di Milano, dove la Lega Serie A ha presentato un ricorso simile contro Cloudflare. La decisione romana rappresenta un precedente importante nella lotta alla pirateria, consolidando la linea delle emittenti televisive italiane contro l’uso improprio delle tecnologie digitali.
La vicenda sottolinea l’importanza di regolamentare i servizi tecnologici per proteggere i diritti di proprietà intellettuale e arginare un fenomeno che causa ingenti perdite economiche al settore audiovisivo.