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La Serie A difende il merito sportivo per la qualificazione alla Champions League. In occasione dell’assemblea delle Leghe Europee si è fatto il punto.

“Si è svolta oggi a Istanbul, in Turchia, l’Assemblea Generale delle Leghe Europee, ospitata dall’Unione dei Club turca, alla presenza dei membri di 30 Leghe di calcio professionistiche e Associazioni di Club.

Nel corso della riunione, i rappresentanti delle Leghe Europee hanno ribadito la loro ferma posizione su due importanti questioni relative alla riforma delle competizioni UEFA per Club post 2024: il calendario e i criteri di accesso.

«Per quanto riguarda l’ultima riforma del calendario della UEFA Champions League (UCL), che potrebbe essere votata il prossimo 9-10 maggio, riteniamo necessario che le partite della fase a gironi siano al massimo 8. Un eventuale aumento, infatti, comporterebbe un incremento di altre 100 gare e di fatto raddoppierebbe la quantità di partite disputate in UCL (da 125 a 225), danneggiando ulteriormente le competizioni nazionali e la stragrande maggioranza delle squadre in Europa, a beneficio dei soli top Club», ha commentato l’Amministratore Delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, al termine dell’incontro.

I Club partecipanti all’UCL passeranno da 32 a 36, con i quattro posti aggiuntivi che dovranno essere «assegnati solo ed esclusivamente tramite la qualificazione diretta dai campionati nazionali», ha chiarito De Siervo. «I meriti sportivi devono essere l’unico criterio di accesso alle competizioni UEFA per Club. Siamo, infatti, contrari all’introduzione del cosiddetto sistema European Performance Spot Coefficient, che rappresenterebbe una seconda opportunità ingiustificata per alcune squadre che hanno mancato la qualificazione diretta attraverso la prestazione nel loro campionato nazionale»“.