Adesso è ufficiale: Paulo Fonseca non è più l’allenatore del Milan. La decisione, presa dal club dopo una serie di risultati deludenti culminati con il pareggio contro la Roma, è stata comunicata al tecnico portoghese nella tarda serata di ieri e ratificata nelle ore successive.
La società ha annunciato l’esonero con una nota ufficiale, confermando la separazione consensuale.
Il comunicato del Milan recita:
“AC Milan comunica ufficialmente di avere sollevato Paulo Fonseca dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile. Il Club ringrazia Paulo per la grande professionalità e gli augura il meglio per il futuro.”
Fonseca era arrivato al Milan con grandi aspettative, forte delle esperienze precedenti che lo avevano visto protagonista in contesti competitivi come lo Shakhtar Donetsk e la Roma. Il suo ingaggio aveva suscitato entusiasmo tra i tifosi e alimentato le speranze di riportare il club ai vertici del calcio italiano ed europeo. Tuttavia, la sua avventura rossonera non è mai decollata davvero. Nonostante alcune buone prestazioni, il Milan ha faticato a trovare continuità, alternando momenti positivi a cali preoccupanti sia dal punto di vista dei risultati che del gioco espresso.
Il pareggio contro la Roma è stato probabilmente il punto di non ritorno per la dirigenza rossonera, che ha scelto di intervenire per dare una scossa alla squadra. Il Milan, attualmente in una posizione di classifica che non rispecchia le ambizioni del club, ha ritenuto necessario un cambio alla guida tecnica per cercare di invertire la rotta e salvare la stagione.
Ora l’attenzione si sposta sul futuro. Il Milan è alla ricerca di un nuovo allenatore in grado di risollevare la squadra e rilanciare il progetto tecnico. Tra i nomi più accreditati per la successione ci sono quelli di tecnici esperti e giovani promesse del panorama calcistico internazionale. La scelta sarà cruciale per il proseguo della stagione, con il club intenzionato a non abbandonare l’obiettivo di qualificarsi alle competizioni europee.
Per Paulo Fonseca si chiude una parentesi breve e difficile in rossonero. Il tecnico lascia con la consapevolezza di non essere riuscito a esprimere appieno il suo potenziale, ma con la gratitudine del club per l’impegno dimostrato.